Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi. Mt 1,1-16.18-23
Oggi celebriamo la natività di Maria. La data è una convenzione, ovviamente, ed è estremamente interessante, dal punto di vista storico, il fatto che la figura di Maria, col passare degli anni, abbia avuto bisogno di essere riempita di informazioni. I vangeli, lo sappiamo, sono molto asciutti: la figura della madre è in funzione del Figlio e gli evangelisti la propongono come modello del discepolato. Ma questa carenza di informazioni ha spinto alcuni devoti, nei secoli successivi, a tessere racconti mirabolanti sull’infanzia di Maria. Troviamo così delle informazioni devozionali che sono confluite nei vangeli apocrifi, scritti cioè dopo i vangeli riconosciuti dalle comunità e attribuiti agli apostoli, anche se così non è. Dal protovangelo di Giacomo, ad esempio, conosciamo le vicende dei genitori di Maria, Anna e Gioacchino, sappiamo che Maria era consacrata al tempio (cosa storicamente del tutto improbabile!) e tante altre notizie che, in qualche modo, sono entrate nell’immaginario collettivo. Per restare fedeli al solo dato evangelico, ci basti sapere che oggi festeggiamo la madre perché il buongiorno si vede dal mattino…
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