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In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. 
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. 
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi». Mt 10,7-13

Con grande gioia la Chiesa oggi celebra uno dei primi santi della sua Chiesa: Barnaba, coraggioso testimone del Vangelo, appassionato evangelizzatore, uomo di cuore e di intelligenza.

Un po’ mi spiace che il grande Barnaba sia poco conosciuto dalla stragrande maggioranza dei fedeli che, pure, qualche idea di chi sia san Paolo o san Pietro ce l’hanno. Pazienza, però, non penso che a lui, Barnaba, importi molti di avere grandi statue e fedeli che accendono ceri votivi per scaldargli i piedi. Eppure senza Barnaba, Paolo non sarebbe mai esistito e, con ogni probabilità, anche Pietro e quelli della Chiesa nascente qualche stupidaggine in più l’avrebbero commessa. Perché Barnaba era colui che manca molto alla nostra attuale Chiesa: un mediatore. Luca, che lo conosce bene, lo definisce figlio dell’esortazione o dell’incoraggiamento. È lui che rassicura chi si è avvicinato con entusiasmo alla fede senza imporgli inutili pesi, lui che si prende la briga di andare a cercare Saulo convertito, che tutti temono, e a prenderlo sotto la propria ala protettrice. Un grandissimo santo, capace di cucire invece che di esasperare, capace di vedere il bicchiere mezzo pieno, grazie al poderoso soffio dello Spirito. E a lui affidiamo le nostre comunità sgangherate e la nostra Chiesa spesso rissosa, che susciti ancora oggi uomini e donne capaci di mediare, come fu lui.

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