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“Inizio del Vangelo di Gesù Cristo” (Mc 1,1)

ev2vp10Questo ci mette subito di fronte allo straordinario mistero della logica di Dio. Ci avete mai pensato? L’incarnazione, in sé, perché è avvenuta, ci svela molte cose di Dio, anzitutto la sua logica che dista anni luce dalla nostra. Mettetevi per un attimo al posto di Dio (non fate gli ipocriti scandalizzandovi: ci mettiamo così spesso al posto d Dio!): se aveste dovuto scegliere un tempo e un luogo per diffondere il vostro messaggio, avendo a disposizione la storia intera, quale avreste scelto? Di sicuro non la Palestina duemila anni fa! Un paese occupato, decentrato, senza mezzi di comunicazione. Che so, noi avremmo scelto i nostri giorni, con la possibilità di avere una bella rete televisiva a disposizione o, se proprio duemila anni fa, almeno a Roma, in casa di qualche importante membro del Senato. No: Dio sceglie il nulla di Nazareth, il nascondimento e il silenzio di Nazareth, per dirci qualcosa di enorme. Qual’é la nostra Nazareth? Perché ci va stretta, immaginando per noi situazioni sempre trionfalistiche, eclatanti?

Gesù: questo nome ci commuove, ricordandoci l’immensa umanità di Dio, la straordinaria tenerezza del suo volto. E’ in una logica di amore, di condivisione totale che Dio si fa uomo. Dio sa cosa significa amare, piangere, lavorare, stancarsi, scoraggiarsi, vivere in una famiglia, imparare un mestiere, brindare con gli amici. Dio sa, conosce, perché nessuno di noi possa dire: la mia sofferenza dimora sconosciuta a Dio…

Amiamo Gesù, impariamo a conoscere la sua tenerissima e affascinante umanità. Marco ce ne parlerà, diamogli ascolto. 

60 Comments

  • lidia, 18 Luglio 2009 @ 23:54 Reply

    Boh! Più che “nessuno può dire la mia sofferenza è sconosciuta a Dio” direi che “nessuno possa dire: impossibile agire come Gesù perchè Lui è Dio” … e anch’io dico non facciamo gli ipocriti, perchè è questo che spesso diciamo o – quanto meno – pensiamo.
    Ho sempre l’impressione che ce la mettiamo tutta per disincarnare Dio e tentiamo con ogni forza e modo di deizzare Dio.
    Vogliamo un Dio che sta al di sopra di tutto, che ha la potenza evidente in sostituzione della nostra, che faccia piazza pulita dove vogliamo noi, che SI SPORCHI LE MANI LUI E NON NOI … questo vogliamo.

    Anche solo quel “chiedete nel mio nome e vi sarà dato” … chi ci crede più? perchè quando lo facciamo non succede nulla? .. Credo che non succeda nulla perchè non abbiamo giocato fino in fondo noi stessi, non ci siamo impoveriti abbastanza da perdere faccia e stima, non siamo così misericordiosi da invocare misericordia e non condanna…. Forse è per questo che non succede nulla.
    La logica di Dio è solo quella di insegnare all’uomo ad essere uomo e figlio di Dio esattamente come Gesù, né pià né meno …. Ma questo costa, costa tanto.

  • laura, 19 Luglio 2009 @ 08:55 Reply

    l’amore ha bisogno di manifestarsi, di dichiararsi, di cercare l’amato; Gesù si è dichiarato a noi, e l’ha fatto nel solo posto dove noi avremmo potuto sentirlo, incontrarlo, altrimenti ci era così difficile sentire il suo amore. E pure così ci è ancora tanto difficile…
    Gesù si è sporcato lavorando, ha sofferto amando, nella vita di tutti i giorni, nelle difficoltà di tutti i giorni, solo lì poteva trovarci, perchè la vita del mondo è questa. Se fosse nato nell’agio di una casa accogliente non sarebbe stato veramente con noi, o non avrebbe condiviso con tutti quello che è vivere per tanti…tanto valeva rimanere dov’era! E invece lo ha fatto, ci ha dato la prova del Suo amore folle, perchè l’amore non può essere che folle, senza misura.
    Io no, forse non avrei fatto come Lui, ma forse perchè ancora non amo come Lui…

  • laura, 19 Luglio 2009 @ 09:27 Reply

    …sicuramente perchè non amo come e quanto Lui!

  • Brunason, 19 Luglio 2009 @ 10:31 Reply

    “Gesù: questo nome ci commuove… E’ una logica di amore, di condivisione totale … Dio si fa uomo. Dio sa cosa significa amare, piangere, lavorare, stancarsi, scoraggiarsi, vivere in una famiglia, imparare un mestiere, brindare con gli amici. Dio sa…” 🙂
    Lungi dalla “paololatria”, desidero ringraziarti per il dono che ci fai del dono che Dio ti ha fatto: “spezzare” la Parola per i “piccoli”.
    Oggi con queste tue Parole, ho potuto, sia pure per un breve momento, sostare con Gesù in un luogo in disparte e riposare in Lui e con Lui.
    Deo gratias e grazie anche a te! 🙂

  • Cristian, 19 Luglio 2009 @ 16:17 Reply

    Carissimi tutti,
    vi ringrazio per tutto quello che dite, ed in particolare ringrazio te caro Paolo per questa nuova riflessione. Mentre leggevo i commenti mi veniva in mente quanto poco nella mia miseria infinita amo Dio e i miei fratelli. Troppo chiuso in me stesso. A volte mentre pregando dico: “Ti adoro, mio Dio” subito penso dentro di me quanto non è vero! Non faccio abbastanza per amarLo! Soprattutto, la cosa che mi angoscia è che spesso penso di potermi salvare da solo… infatti mi ripeto è impossibile che il Signore possa continuare ad amarmi con tutti gli errori e i peccati che contraddistinguono le mie giornate. Sembro non voler accettare la sua Misericordia! Altra cosa che mi angoscia un pò è data dal fatto che essendo io disoccupato da un pò di tempo, e con famiglia (come già qualcuno di voi sa dal post “Commenti”), ho il timore di non fare abbastanza per trovare un altro lavoro e mi sento in colpa. Inoltre mi rendo conto che vorrei affidarmi a Dio, ma tante volte lo dico solo a parole e col tempo che passa inesorabile lo sconforto ogni tanto mi assale.
    Scusate per questa mia personalissima riflessione che ho voluto condividere con voi.
    Il Signore è Grande!!! Donaci la Fede o Dio!!!

  • laura, 19 Luglio 2009 @ 18:23 Reply

    @Cristian
    per quanto ci potremo sforzare non Lo ameremo mai quanto merita, ma non ci chiede di amare quanto Lui, ma COME Lui. Gesù ha sempre fatto non la sua volontà, ma quella del Padre, si è affidato, in tutto ciò che ha fatto. E sta a noi fare lo stesso.
    E poi stà tranquillo: il Signore prima di chiederci di amare ci dice che ci ama, e di lasciarci amare…poi viene il resto, che Lui rende possibile, non per nostro merito o sforzo, ma per Sua grazia. Affidati alla Sua Misericordia e alla Provvidenza, e fidati del Suo amore.

  • ww, 19 Luglio 2009 @ 21:20 Reply

    @Cristian
    Oggi il Papa, a Romano Canavese, ha pregato e fatto pregare per te e per tutti quelli nella tua situazione, esortando alla fiducia nella Provvidenza.
    Avete anche in Benedetto XVI un intercessore influente!
    Tu non smettere di affidarti, Dio provvederà.

  • lidia, 19 Luglio 2009 @ 23:02 Reply

    @laura , @Cristian

    Ecco, appunto, per Gesù non ha proprio significato “amare quanto Lui” … ma amare come Lui.
    Sul quanto ce la potremmo anche fare, ma sul come … bè … abbiamo tutti dei grossi problemi!
    Amare i nemici, amare i traditori, amare i peccattori e …ohi ohi … amare fino a morire.
    Gesù sapeva che è una vera e propria impresa per noi ed è per questo che ci ha donato lo Spirito Santo che prende da Lui per donarlo a noi
    Magari dirò una cavolata storica, ma inizio a pensare che con l’Eucarestia non è Lui che si incarna in noi, ma siamo noi che incarniamo Lui come Figlio di Dio. E non dovrebbe essere una gran cavolata, tutto sommato, se consideriamo SUL SERIO il Corpo Mistico di Gesù che è la Chiesa.

    Non è sappia molto, ma su quei due o tre santi (quelli grossi grossi) è questo che vedo.
    Noi ce la potremmo fare ad amare umanamente, ma per amare come figli di Dio … è un altro paio di maniche … Eppure Gesù ha fatto questo per noi, ci ha resi abili a questo per noi e – mi pare – che San Paolo lo abbia anche sottolineato con la 2° lettura di oggi … quel
    “per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
    facendo la pace,
    e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
    per mezzo della croce,
    eliminando in se stesso l’inimicizia”

    O almeno mi pare …

  • Lucia, 20 Luglio 2009 @ 08:45 Reply

    @Cristian
    quando ti senti così turbato o abbattuto chiudi gli occhi della tua anima e ripeti Gesù pensaci tu. Se ti affidi a Lui, certo non farà quel che tu vorrai, ma ci penserà Lui a fare ciò che è giusto per te.

  • laura, 20 Luglio 2009 @ 08:50 Reply

    @lidia
    chi ha detto che sia facile!? Per amare come lui dobbiamo morire a noi stessi, rinunciare ai nostri progetti per seguire quelli che Lui ha su di noi…bella prova!!! Ma è proprio questo il punto: quanto più moriamo a noi stessi, più gli facciamo posto dentro di noi, e più Lui vive dentro di noi.
    Gesù stesso ci dice che non è facile, ma è quello che ci chiede: metterlo al primo posto, perderci per trovarlo…

    Vavgelo di oggi Mt 10,34-11,1
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra: non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare ‘il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa’. Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perchè è mio discepolo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa”. Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

    Possiamo provarci, metterci in gioco, e Lui, che vede nel segreto del nostro cuore, magari non baderà troppo al nostro risultato, ma a quanto ci siamo impegnati, alle nostre intenzioni.

  • laura, 20 Luglio 2009 @ 09:13 Reply

    Scusate ma il mio angelo custode mi ha fatto uno scherzetto!!! Mt 10,34-11,1 non è il vangelo di oggi, ho sbagliato giorno! Ma era quello che mi serviva. 😉 Grazie angelo!

  • Molly, 20 Luglio 2009 @ 10:31 Reply

    Qual’é la nostra Nazareth? Perché ci va stretta … è sul perchè ci va stretta che mi interrogo molto … è sulla logica della sofferenza che non ho pace… un Dio che ci chiama alla sofferenza perchè redentrice non mi va mica tanto oggi! … per quanto ho già imparato la lezione e cioè che la domanda non è perchè Signore questa sofferenza ma adesso Signore cosa vuoi che faccia di questa sofferenza quando mi tocca mi trova stanca… la croce dovrebbe trovarci pronti invece … vorrei proprio poggiare il mio capo sul Suo petto come Giovanni (quanta invidia!) o spesso mi metto a sognare di ranicchiarmi ai piedi di Maria e lei mi accarezza con tanta tenerezza … questo mi dà pace…
    e comunque quello stretto (per me che sono un xl) è proprio stretto….

  • Lucia1, 20 Luglio 2009 @ 11:20 Reply

    @Cristian
    Sai, anch’io spessissimo mi trovo ad avere i tuoi stessi pensieri. Forse perchè siamo stati educati al fatto che dobbiamo meritarci di essere amati, ma mi è stato fatto notare che questo sarebbe “pagare-comprare” l’amore e che questo si chiama “meretricio” e che non è proprio il tipo d’Amore con la A maiuscola che Gesù ci ha offerto.
    Per me è durissima capire che Lui ci ama gratis e che devo accettare “a priori” questa cosa. Anche la sofferenza è una situazione non voluta da lui, ma nella quale Lui mi è accanto, mi dà una pacca sulla spalla, mi sostiene, mi porta in braccio. E’ faticoso da credere (io non ci riesco quasi mai) ma è questa la “buona notizia”, l’evangelo, che Gesù ci ha donato.

  • Paolo, 20 Luglio 2009 @ 11:21 Reply

    @Molly
    Dio non ci chiama alla sofferenza e non ama la sofferenza! Lui stesso ha chiesto di evitare la sofferenza, ma non è stato possibile. Fuggiamo la sofferenza, specialmente quella inutile, e quando la vita, o gli altri o i nostri giri di testa ci portano sofferenza, viviamola gettandola nel cuore di Dio.
    Il dolore non arriva mai quando ce lo aspettiamo o quando siamo pronti e non è mai il momento giusto per soffrire. Il dolore resta in grande mistero, ma non facciamo dire a Dio delle bestialità, Molly!

  • titti, 20 Luglio 2009 @ 14:01 Reply

    ..pero’, con il dolore siamo piu’ vicini a Dio, o meglio Lui e’ piu’ vicino a noi…”beati gli afflitti, perche’ saranno consolati…”. La Sua consolazione e’ grande, ci aiuta in ogni momento! L’importate e’ pero’… come dice qualcuno :-).. non carteggiare la nostra croce tutte le mattine..
    Un abbraccio a tutti!

  • Lucia, 20 Luglio 2009 @ 14:40 Reply

    Ma perchè ogni volta parliamo di Gesù uguale sofferenza? croce? Gesù non è sofferenza, Lui è gioia, che il dolore faccia parte della nostra vita lo sappiamo, ma il Signore è il Dio della gioia, della vita.

  • SPINA, 20 Luglio 2009 @ 16:44 Reply

    a proposito….Dio sceglierebbe le nostre parrocchie se dovesse incominciare il suo annuncio nella nostra epoca ? Mettiamo che si dovesse un po’ ricominciare da capo, mettiamo che si dovesse dare una bella scrollata definitiva a tutti i luoghi comuni e a tutte le “TRADIZIONI ” folcloristiche ma edulcorate,a tutti i “si è sempre fatto cosi”,a tutti i riti di iniziazione travestiti da sacramento o vicedcersa è lo stesso…mettiamo che…lo potrebbe fare Dio ..?.sappiamo che Lui non ci violenta mai…Lui chiede il permesso, Lui.Secondo me in alcune parrocchie sarebbe , è possibile in altre non si può.Allora amici che fare…migrare, come purtroppo accade,verso la terra promessa e li’darsi da fare, fino a che ci è permesso…oppure uscire allo scoperto e dirlo che ci stanno dando la fotocopia dell’annuncio ,sbiadita ,sgualcita e cancellata ad arte nei punti salienti?
    Chi segue Gesù è spesso considerato un pazzo ed un rivoluzionario, vedi storia di molti Santi,siamo abbastanza pazzi da avere il coraggio di dire la “verità ” ? Sapete non verrà molto apprezzata in certi ambientini….

  • Janus, 20 Luglio 2009 @ 19:38 Reply

    Chiedo scusa,
    avevo promesso di non intervenire più, ma questo post è molto interessante…
    … ho colto il senso “intimo” ed “introspettivo” della Nazareth alla cui ricerca ci invita Paolo …
    Ma credo che varrebbe la pena spiegare (Paolo od i Sacerdoti che animano il Blog) come mai Cristo nasce proprio tra gli ebrei … e la missione dei 72 (Lc 10, 1-12.17-20) … e spiegare anche il “Ti manderò lontano, tra i pagani” (At. 22,21)… (che fu poi indicare Roma) … insomma render un po più chiaro il disegno di Dio per i suoi figli la cui Heimat si sublima in Shicksal…
    Grazie
    A presto.

  • alba, 20 Luglio 2009 @ 19:46 Reply

    Ho impiegato tanto tempo per scollarmi da dentro il Dio che castiga e che da sofferenza….ora credo che Dio mi AMA GRATIS non vuole la mia croce ma se la vita, il destino o im miei comportamenti mi portano a soffrire: Dio è con me nel sostenermi ed aiutarmi e….”aprirà una viva dove sembra non ci sia….”
    Stare “in collegamento con Lui” durante la giornata e specie nei momenti in cui la testa è libera e perciò volta alle mie sofferenze ,mi permette di vivere con più serenità le croci che vivo in questo periodo.
    Mi è anche di grande aiuto ascoltare le fatiche degli altri: è un opera di misericordia che mi aiuta a ridimensionare le mie sofferenze.

  • Paolo, 20 Luglio 2009 @ 20:34 Reply

    @SPINA
    Gesù è colui che non spegne la fiammella smorta e che sa dire “sì, sì” e “n,no”, da lui, caso per caso, siamo chiamati a trovare la strada per cambiare dal didentro le nostre comunità. Gesù non è venuto a cambiare un iota, ma a portare a compimento. La sfida è stare dentro, amando e soffrendo, convertire a partire da noi stessi. Insomma: non esistono soluzioni facili, nè facili scorciatoie, ma voglia di esserci e di cambiare.

  • Cristian, 20 Luglio 2009 @ 22:12 Reply

    Grazie a tutti! Sapete in questo periodo sono troppo nervoso e perdo la pazienza molto facilmente, con i bambini, con mia moglie e soprattutto faccio una grande fatica a “sopportare” mia suocera che abita sotto di noi e anche una delle sorelle di mia moglie. Non sono certamente un buon cristiano… e non credo sia la via che mi può portare alla santità!! Ma faccio molta fatica.
    Scusatemi ancora, ma a volte non so cosa fare.
    Ciao

  • lidia, 21 Luglio 2009 @ 00:12 Reply

    @Paolo
    Càspita che centro, Paolo!
    Ecco, appunto “cambiare da dentro le nostre comunità”
    Ti direi … impossibile!!!! Ed invece … ed invece ritorno al discorso fatto in precedenza e le comunità cambiano nella misura ognuno e per prima cambia.
    E’ come il virus dell’influenza, un’influenza pandemica (speriamo), solo che spesso questo cambiamento porta a tirare su le spalle e a dire ai preti che le governano (si fa per dire perchè effettivamente le usano) “questo e questo non ti è lecito!”

    Sono particolarmente sfigata in questione, ma a me càpitano sempre situazioni dove c’è sempre un prete che fa del male ad altri preti ed alla comunità.
    Per parecchio tempo ho taciuto con un bel “ma chi se ne frega, tanto …”, ma adesso non posso più farlo … O, non ci riesco proprio! cerco di adeguarmi, di rassegnarmi, di fare il mitico “così fan tutti”, ma non c’è niente da fare e mi ritrovo in situazioni in cui sono interpellata direttamente e quindi … mi tiro un sacco di zappate sui piedi (compreso i preti amici perchè – si sa – gli amici spesso cercano il consenso per un torto ricevuto e mai più pensano di trovare qualcuno che butta lì qualche dubbietto).

    Ecco, Paolo, e per quanto riguarda la sofferenza … sì, è vero a volte salta fuori da idee strane … ma personalmente non posso e non voglio giudicare la sofferenza altrui perchè – quand’anche fosse frutto di “follie” resta il fatto che quella persona soffre. Io non ce la faccio davvero, ma sso per certo che il Signore non vuole, non ama, non indica la sofferenza … ma ci ha avvisato che sarà inevitabile … l’importante è capire perchè si soffre, perchè si sta male e – quasi sempre – la risposta è “perchè non amiamo essere sconfitti e vorremmo sempre vincere”.

    Altro paio di maniche è quel soffrire per una specie di empatia che ci ficca nei panni degli altri.

    E, per favore e per tutti, non consideriamo “paturnie” le sofferenze spirituali! Primo perchè ogni sofferenza fisica ha un risvolto spirituale e viceversa, secondo perchè siamo “persone” perfettamente unite nel corpo e nello spirito. Non siamo “due” ma siamo “uno” … e questo e ancora credo sia la lettura di San Paolo di domenica scorsa.

  • lidia, 21 Luglio 2009 @ 08:17 Reply

    Ehm …. scusatemi tutti per il commento un po’ “a gamba tesa” di ieri sera … potrei metterci un sacco di attenuanti, ma preferisco non farlo.
    Scusate ancora.

  • Lucia1, 21 Luglio 2009 @ 08:21 Reply

    @Janus
    Sono felice che tu ci sia ancora!
    Non ho capito minimamente cosa sono le cose a cui ti riferisci, puoi spiegarti, per favore?

    @lidia
    Sono d’accordo, Lidia, la sofferenza (di qualsiasi tipo sia)è inevitabile e dobbiamo solo accettarla così com’è, ricordandoci che non siamo mai soli a portarla: c’è sempre qualche fratello che in questo momento sta male quanto e più di me.
    Io di “paturnie spirituali” sono un’esperta e ti posso dire che fanno un male cane, tanto quanto le altre, a volte anche di più, perchè gli altri ti guardano senza minimamente comprendere od entrare in empatia.

    @Cristian
    Coraggio, sei nelle mie preghiere.

    Scusate la logorrea, ma sentivo proprio il bisogno di rispondere.
    Buona giornata a tutti

  • Molly, 21 Luglio 2009 @ 08:38 Reply

    che Dio amerei se manda lui le sofferenze? una nuova religione ma non la mia non quella del Risorto… ma le croci quando ci sono fanno male e sono dure da portare e sopportare… oggi mi trovano stanca (pensavo che quelle che porto bastassero) vorrei avere parole di speranza … ma mi mancano … specialmente quando sai che la fine è vicina e la luce della resurrezione la vedi propio lontana, talmente lontana che … non la vedi affatto!… sai benissimo che la luce c’è:sai che Lui la morte l’ha già sconfitta e per sempre … cosa temere allora? il vuoto che la morte lascia … scusate ma ho tre famigliari malati di tumore (notizie di questo week end) e questo mi ha spiazzato moltissimo ci sono già passata e pensavo di avere le spalle forti ma questo grande mistero, la sofferenza mi lascia sempre senza parole.

  • Lucia, 21 Luglio 2009 @ 09:37 Reply

    @Molly
    non ti abbattere,abbi fiducia e spera, Lui c’è, è li accanto a te, e nei momenti più difficili “ti porta in braccio”!
    Prego per te e a tua famiglia.

  • Molly, 21 Luglio 2009 @ 09:51 Reply

    cara Lucia lo so… ne ho la certezza… grazie per le tue preghiere sono certo preziose e ascoltate..

  • Saulo, 21 Luglio 2009 @ 11:47 Reply

    Janus :
    Chiedo scusa,
    avevo promesso di non intervenire più, ma questo post è molto interessante…

    Ciao Janus, commento solo ora la tua volontà di lasciare questo blog perchè sono stato via.

    Gesù oltre a scegliere un periodo non ideale ai nostri occhi per incarnarsi, oltre a rischiare l’uccisione già in pancia di Maria se Giuseppe (grande Giuseppe ! lo sottovalutiamo e dimentichiamo spesso…) l’avesse denunciata, oltre a fare l’emigrato per i primi anni della sua vita, etc. etc., verso la fine ha anche scelto 12 Apostoli che fra loro non avevano NULLA in comune (a parte un paio di fratelli). Personalità, caratteri e pensieri diversi (pensa solo a Giuda e Matteo…). Per questo penso che tu non debba abbandonare il blog perchè ti senti “fuori dal coro”. Se qui ci fosse solo “un coro”, la piu’ volte citata e vacua “Paololatria” (cosa, che penso non sia neanche nelle attese del Curtaz), non interesserebbe neanche a me questo blog e forse, anche ad altri lettori non pronunciatisi finora.
    Per ognuno di noi Dio ha un progetto. Ed ha bisogno del nostro carattere e della nostra personalità, una volta che abbiamo abbandonato il nostro cuore a Lui.
    A rileggerti.
    Tuo fratello in Cristo.

  • Paola B., 21 Luglio 2009 @ 12:37 Reply

    A tutti buongiorno !
    Leggendovi mi rendo conto di essere un gradino ( e forse più) al di sotto di molti di voi. E, passatemi il termine , vi invidio ! Invidio la vostra sicurezza con cui riuscite sempre a collocare il Signore nelle varie vicissitudini. Io ho una vita fatta di tanti “colpi di scena ” e se in tante, tantissime occcasioni, un po’ di lungimiranza ( e anche di altruismo) mi sarebbe stata utile per “aggiustare il tiro “, in molti casi non ho potuto far altro che abbassare il capo e prendermi l’ennesima tegola sulla testa ( non ultima la perdita di un bimbo che stavo aspettando e desiderando tantissimo circa due mesi fa ). Io ho pregato tanto , sicuramente male ,ma il mio desiderio non ha trovato corrispondenza con la Sua volontà. Ho cercato , e cerco , di aggrapparmi alla certezza dell’amore di DIo per me, ma a volte non riesco ad arrivare a quella preghiera di fiducia e di abbandono. Come dice tante volte Paolo , il Dio che amiamo non è quello che ci risolve i problemi , ma un Dio che ci aiuta a sopportali … ma a volte non so davvero come pregare !

  • Molly, 21 Luglio 2009 @ 12:47 Reply

    x saulo e janus
    mi è piaciuto molto quello che hai scritto saulo! la penso anche io come te… nessuno qui fa della paololatria -e anche se fosse fatti suoi- non ho mai partecipato a nessun blog (qualcuno penserà e proprio qui vieni a rompere le scatole ? :0) qui mi piace: nessuno giudica le mie idee, le mie parole (giuste o sbagliate che siano) … c’è confronto senza pretesa ma anche silenzio e rispetto… per questo mi ci sono intrufolata… e quasi quasi mi sento parte di qualcosa! poi ognuno è liberissimo di pensarla come vuole, di leggere e commentare come anche di leggere e tacere… oppure scivere una risposta a qualcuno o non leggere nulla e non collegarsi… e tanti saluti!
    comunque cari fratelli quando ci siete mi fa piacere ..
    ciao ciao

  • laura, 21 Luglio 2009 @ 13:03 Reply

    @Paola B.
    cara Paola, ho vissuto anche io il dolore di perdere il mio bambino, un anno fa…in quel momento pregando ho pensato a Gesù nell’orto degli ulivi, Lui ha chiesto di non soffrire, se era possibile, e intanto sudava sangue, e pregava più intensamente, mentre si affidava alla volontà del Padre: “sia fatta la Tua, non la mia volontà”, e gli angeli gli sono subito accorsi a sostenerLo.
    Ho pregato anche io, piangendo, che fosse fatta la Sua volontà, che avrei accettato qualunque cosa sarebbe successa. L’ho perso, e solo Lui sa quanto ho sofferto, in un periodo che già mi aveva messa a dura prova! Ma alla fine ho ringraziato il Signore, perchè mi sono sentita sostenuta, ho superato anche questa perdita, e non ho perso la fede! Era il periodo di quaresima, e ho vissuto la Sua passione più intensamente, l’ho condivisa con Gesù, e alla fine ho fatto Pasqua con Lui…

  • R., 21 Luglio 2009 @ 13:30 Reply

    Cara Paola B.,
    anch’io ho perso una bimba desiderata ed amata oltre ogni dire, quindi il tuo immenso costante dolore è anche il mio. Ciò di cui sono certa è che Dio non voleva nè la morte della tua bimba nè l’inevitabile straziante dolore che ti percuote; giustamente Vito Mancuso, teologo, che ha un bimbo con handicap, dice che è la sventura ad abbattersi su di noi e non il Signore a volere la nostra sofferenza. E’ difficilissimo ‘capire’ con il cuore, nel più profondo di noi stesse, che Dio è presente nella nostra morte ed in quella di nostra figlia. Anche il ‘sapere’ dentro di noi che le nostre bimbe vivono e sono con il Signore sembra impossibile quando non possiamo cullarle ed amarle, come avremmo voluto, più di noi stesse. Sono giunta ora a questa certezza e quando, anche Tu, ‘SAPRAI’ che la tua bimba è con il Signore, il tuo dolore non sarà più così terribile, senza fine ed inesorabile, te lo posso assicurare. So che il Signore vuole che tu riprenda in mano, a poco a poco, la tua vita, è questa la migliore preghiera, il miglior abbandono che tu possa fare in questo momento. Un caldo abbraccio assieme alla nostra vicinanza nella Comunione dei Santi. R

  • lidia, 21 Luglio 2009 @ 15:46 Reply

    @Paola B.
    No, Paola, non c’è nessun gradino superiore o inferiore … Parlo per me ovviamente, ma quando si arriva sul limite della disperazione, quando non hai più nulla, ma proprio nulla … bé ci si lascia andare …
    La Fede credo si incarni proprio quando tutto la nega. Non so spiegarmi bene, ma è così. Anche ora che è probabile non riesca ad evitare un’ingiustizia insisto e prego … prego e insisto ben sapendo che potrei essere apparentemente delusa. Ma non ci posso fare nulla: insisto e prego (proprio io … quella che aveva dettto basta a Dio!!!”
    Certo che quando sono certe malattie e certe sofferenze che toccano da vicino o personalmente … sono io quella che, nonostante le mie esperienze, mi inchino davanti a chi soffre e soprattutto davanti a chi è vicino a quelli che soffrono …
    Non sono frasi fatte … è solo vita.

    la sofferenza disintegra tutto e separa da tutto … e forse il “tenerci tutti vicini” è proprio quel miracolo che ancora oggi si compie: quello di togliere la vera morte di separazione in ogni persona ed in ogni sofferenza.

    Ciao a tutti e scusate anche me per la lunghezza

  • Paolo, 21 Luglio 2009 @ 17:41 Reply

    @R.
    Entro in punta di piedi e leggo le cose forti che scrivete. Porto tutti voi nella preghiera.

  • SPINA, 21 Luglio 2009 @ 18:40 Reply

    @Paola B.
    nessuno è più in alto o più in basso quando si parla del nostro incontro con Dio e del nostro disperato ed incerto inseguirLo…..ogni storia è meravigliosamente unica ,prorio come Lui ci vede e ci vuole autentici ed unici.Carissima anch’io come molte ho fatto la tua esperienza…solo un tenero abbraccio!Sono passati molti anni da quell’evento,ovviamente non ho scordato…però ora vedo nella mia vita il filo rosso di una via nascosta che allora non ero capace di vedere…una via che ho percorso a volte inconsapevolmente (pensa un pò il pasticcio che sono ),la via della mia vita con a fianco Gesù.Ciao

  • laura, 21 Luglio 2009 @ 19:10 Reply

    I nostri bambini ora sono angioletti… e il Signore a volte ci consola in maniera singolare: a me ha fatto dono di una bellissima nipotina, che ora ha sei mesi, ed è una grande gioia per me. E’ stata battezzata il giorno della “Divina Misericordia”, e io ho vissuto la sua nascita proprio come un dono della Sua Misericordia!

  • lidia, 21 Luglio 2009 @ 23:16 Reply

    E’ Paolo … come e dove si incarna ancora oggi questo nostro meraviglioso, “fuori di testa”, imprevedibile Dio!!!
    Vite spezzate che trovano un nuovo modo di restare unite e palpitanti, gente con la ovvia morte nel cuore che riescee a parlare di speranza, gente che piange e che mentre piange consola, povera gente/gente normale/gente umana che “palpita” Dio e non lo usa come un “risarcimento danni”, non lo strumentalizza come “riempi tempo”, che trova la potenza della divinità nella “più nulla”.
    Se questo non è un miracolo che cosa mai lo sarà?
    Se questa non è Chiesa chi mai lo sarà?
    Insisti nel dire che Dio si è fatto uomo per insegnare all’umanità ad essere uomini nuovi che vivono per/negli/con gli altri … anche quando tutto dice “pensa a te stesso ed alla tua di sofferenza”.
    Agire su questa strada non significa “dimenticare la propria sofferenza tanto odiata da Dio e da noi, ma significa fare della sofferenza un canale communicativo del tutto speciale che arriva direttamente al cuore dell’altro: si continuerà a soffrire (è molto probabile), ma la sofferenza non avrà ucciderà il bene – al contrario – lo renderà ancora più credibile, ancora più vero, ancora più possibile.

    Ovviamente che siano piccole o grandi sofferenze! Il detto che il Signore dà le spalle adeguate per ogni croce, personalmente l’ho cambiato in Dio dà tanta vita per ogni croce perchè – se lo crediamo e ne siamo convinti – ogni croce è davvero stata vinta … quella croce che ha tentato di chiudere la bocca a Dio con l’evidente conclusione che quelle bocche ora sono tante e tutte parlano.

    Buona luce della Pasqua a tutti e … il male farà sempre male, ma non riuscirà più ad ingannare nessuno, non ucciderà nessuno … fino a quando ci saranno in giro persone come quelle che stanno ccommentando questo post.

  • sandro, 21 Luglio 2009 @ 23:54 Reply

    Paolo :@R. Entro in punta di piedi e leggo le cose forti che scrivete. Porto tutti voi nella preghiera.

    Anch’io, come paolo cerco di …entrare in punta di piedi( anche se questo intervento sara’ un pio’ lungo!! )Nel mio ultimo intervento , alcuni giorni fa’, dicevo che siete tutti un bel dono di DIO !!! LUI interviene sempre in tutti, attraverso il Suo Spirito, x fare grandi cose… e piu’ siamo attenti agli altri piu LUI si avvicina .. e ci fa’ capire che l’altro non e’ un “rompi” o un antagonista–( magari semplicemente perche’ la pensa diversamente da me–) ma un dono ,una richezza… La capacita’ di entrare in empatia… di condividere… di ascoltare… ed esser contenti del bene che viene dall’altro… son tutti doni dello SPIRITO. La condivisione che su questo blog avviene e’ sicuramente un stare l’uno vicino all’altro… x dimostrarci un po’ di amore e con la preghiera , piu’ che con le nostre parole, esser uniti tra di noi e al Signore…..Per me e’ bello poter offrire le vostre, nostre, difficolta’ al Signore.. e naturalmente anche le vostre(nostre) …le difficolta’ di Molly- lidia- R – laura… ecc \\\ancora una volta ringrazio te Paolo x aver accettato come strumento di annuncio del Regno… questo blog, tu in un certo senso hai semplicemente attaccato la spina… poi tante lammpadine si sono accese… tante stanze (cuori- vite) si sono illuminate… ed il mondo e’ sembrato piu bello…. anche se poi la soffrenza e’ sempre dietro l’angolo… anzi e’ sempre con noi… ognuno di noi ne fa esperienza- quelle spirituali sono solo un po’piu'”fini” di quelle fisiche ma tutte e due ..non facili…poi vedo che una cosa e’ parlare di sofferenza , altra cosa viverla.. sulla propria pelle… e’ certamente un grande mistero… indecifrablie…( molti non riescono a credere in un Dio buono anche x questo) ma sicuranente nessuno piu’ di Gesu’ puo’ capirci quando soffriamo… perche’ lui l’ha vissuta in prima persona , l’ha combattuta, l’ha anche un po’ subita–era un essere umano come noi!, ma poi e’ riuscito a viverla con amore…. anche quando ha imprecato contro il Padre–o meglio una preghiera angosciante– sulla croce.. \\\\penso che piu’ soffriamo piu dovremmo affidarci a LUi con amore…”..nelle tue mani metto la mia vita..!!”\\\ una cosa pero’ e’ parlare di sofferenza… altra cosa e’ viverla sulla propria pelle ( penso a tutte le sofferenze che ognuno porta con se’) … e’ sufficente che il mio pancres -che mi da problemi da35 anni -..abbia dato segni di impaziena|||.. o che io stia aspettando l’esame istologico di un pezzo prelevato nell’intestino o.. che debba capire xche’ i reni non funzionino… e’ sufficente cio’ xche’ tutto diventi piu’ complicato |!!! un accenno a te janus( ma vorrei esser tanto vicino con la preghiera a chi ha perso un bambino o ha piu famigliari con tumore) \\janus , intanto condivido il pensiero di saulo… e x i motivi che dicevo sopra e’ importante che tu ci sia.!!! riguardo alle domande specifiche…. non son un esperto di Bibbia. rispondo quindi con quel poco di esperienza che ho e conoscenza. Gesu e’ nato tra gli ebrei xche’ la sua venuta era stata preparata, annunciata, profetizzata da molti … ma se poi mi domandi” il perche’ originario.”.. beh.. e’ difficile capire tutti i disegni di Dio padre..\\\ noi parliamo di popolo scelto… eletto—( e col senno di poi anche perseguitato … e in vita dopo 4000 annni — cosa unica nella storoia–)ma perche’ Dio lo abbia scelto … e’ difficile dire… certamente non perche era un popolo famoso .. anzi era insignificante … come -almeno in quel tempo – lo era Maria.. nazareh …e Gesu’ stesso.”…non e’ forse uno di noi. dicevano i souoi compaesani.?\\ la missione dei 72, ricalca quella dei 12.. il che e’ abbastanza significativo… vengono usate quasi le stesse parole… la cnclusione piu’ logica sarebbe quella di dire che “tutti i cristiani sono degli evangelizzatori e dei missionari.!! \\\”ti mandero’ tra i pagani”… era un problema soprattutto per quel tempo .. quando si riteneva che solo agli ebrei fosse dovuta la salvezza… Paolo stesso,- x Pietro era piu’ ovvio– in un prima tempo si dedica agli ebrei convertiti al cristianesimo.. poi li trova troppo “di dura cervice” e si dedica ai pagani cioe’ a tutti.. anche x dire che Gesu’ era venuto x tutti. e penso che oggi il compito dei xni sia lo stesso…. curare i cristiani-… e i tanti non xni , o pagani o comunque le persone che considerano il battesimo un rito e non un esser di CRISTO- ciao atutti una preghiera anche x me grazie.

  • Lucia1, 22 Luglio 2009 @ 07:59 Reply

    Stamattina mi sono alzata ed ho letto le letture di oggi:bellissime!
    Il modo e la tenerezza con cui Gesù ha chiamato Maria Maddalena mi ha sconvolto: una sola parola, un sussurro, ma dentro quel nome c’è tutto l’amore, la delicatezza, il rispetto, la comprensione, la condivisione, la conoscenza intima e profonda che Lui ha di me/noi e per me/noi. Tutte le paure, le tristezze, le angosce si sono sciolte e ho provato una grande gioia e il desideio di condividerla con voi!
    Scusate, vi sembrerò anche matta, ma vi sento fratelli e ho osato raccontarvi questa mia esperienza.
    Vi abbraccio e ringrazio tutti, comincio a capire cosa significhi davvero essere chiesa: il popolo degli innamorati di Cristo.

  • lidia, 22 Luglio 2009 @ 08:07 Reply

    Janus : Ma credo che varrebbe la pena spiegare (Paolo od i Sacerdoti che animano il Blog) come mai Cristo nasce proprio tra gli ebrei … e la missione dei 72 (Lc 10, 1-12.17-20) … e spiegare anche il “Ti manderò lontano, tra i pagani” (At. 22,21)…

    Non so se ho ripreso bene la citazione, comunque …
    Janus,
    senza immaginare o supporre ed andando solo attraverso la Bibbia, credo che la domanda non sia solo il “perchè il Dio si è incarnato tra gli Ebrei”, ma perchè gli Ebrei sono stati dall’inizio il popolo a cui Dio ha parlato.
    Prima dell’azione di “incarnazione” c’è stata una scelta del Padre su questo popolo che era, appunto, il popolo che ha subito un po’ di tutto, ma come questo popolo, altri ce ne sono stati … quindi la domanda più giusta dovrebbe essere posta così,
    Io non riesco a trovare risposte, ma una risposta di sicuro c’è perchè il “per caso” non esiste nel vocabolario di Dio.
    Quello chee invece mi sono accorta “volando” sopra la Bibbia che nel momento in cui Gesù si è incarnato, Dio ha iniziato a diventare Padre … Sembra un po’ blasfema come asserzione, ma davvero sembra di assistere a Dio che “cambia” modo di agire e di amare: non più Dio potente che impone, ma Dio amante che vuole condividere; non più creature, ma figli coeredi e corresponsabili … Come Padre, come Onniscente sembra quasi che si sia accorto che – per quel DNA divino che in ogni uomo c’è – l’uomo sotto imposizione non capisce e ubbidisce solo per paura, mentre il figlio che capisce abbraccia con amore e passione la causa del Padre.
    E’ solo un’idea …

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