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In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno». Mt 9,14-15

Il venerdì di quaresima ci è chiesto un gesto semplice di attenzione al cibo: l’astinenza delle carni che, tradotto nel ventunesimo secolo significa nutrirsi con moderazione e senza sprecare denari. Oggi la carne costa meno della verdura e immensamente meno del pesce, occorre muoversi con intelligenza nelle nostre scelte. Alcuni amici mi suggeriscono un’astinenza interessante: nutrirsi, durante i venerdì di quaresima, mangiando cibo che ci dia le calorie che hanno a disposizione gli abitanti dei paesi poveri, per vedere come si sta. Ma qualunque sia il gesto che riusciamo a fare, l’importante è che ci spalanchi alla generosità e all’interiorità. Facciamo digiuno perché lo sposo non è con noi, e aspettiamo il suo ritorno glorioso alla fine dei tempi. Non facciamo digiuno perché va di moda, o perché dimostriamo a Dio che siamo capaci. Lo facciamo per sentire lo stomaco lamentarsi e accorgerci che la maggioranza del genere umano sente lo stomaco lamentarsi tutti i giorni della propria vita. Un gesto forte, certo, ma che se fatto con moderazione e discrezione può davvero insegnarci ad accorgerci dei problemi veri che coinvolgono i due terzi dell’umanità…

2 Comments

  • Saulo, 28 Febbraio 2020 @ 06:48 Reply

    Buongiorno, non sono d’accordo sul fatto che il digiuno serva a farci sentire come i poveri. Piuttosto il sentirci poveri e affamati ci ricorda che siamo nulla e che l’unica cosa che conta non è la pancia piena ma l’accoglienza della parola di Dio.

  • Simonetta Giovannini, 28 Febbraio 2020 @ 08:00 Reply

    Concordo su tutto a parte la piccola clausola sui “problemi veri”. Che sovente diventa un pretesto per minimizzare i problemi e le sofferenze (certo meno estreme della fame) che si causano agli altri con le nostre grettezze e insensibilità. Esistono diverse forme di inedia e diversi modi per far morire, materiali e spirituali. Anche sui secondi c’è di che riflettere. Buona giornata.

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