Sono in auto, fatico a smaltire il sonno.
Poco traffico, grazie al cielo. Una pioggia fine mi ricorda che siamo in autunno inoltrato. Ancora oggi e rientro a casa. Quarto incontro in tre giorni. Belli, intensi, ho conosciuto tante persone nuove.
Cerco di spezzare il pane della Parola con semplicità. Mi stupisco ancora e ancora di quanto il Signore in qualche modo passi attraverso le cose che dico. Che meraviglia…
Una notifica mi avvisa di un messaggio sullo smartphone, clicco il pulsante che permette al sistema multimediale dell’auto di leggere il messaggio. E’ il prete di ieri sera con cui ho condiviso un gran bel momento di comunione profonda e spirituale, ancora mi ringrazia, si dice grato a Dio.
Sorrido.
Pigio il pulsante laterale che apre la casella “rispondi”.
Parlo al microfono dell’auto: “Stai saldo” detto, semplicemente.
L’applicazione invia il messaggio.
Solo allora intravvedo con la coda dell’occhio che ha capito e digitato: “Stai salvo”.
Scoppio in una sonora risata ringraziando il mio angelo e l’applicazione. Vero, giusto, molto meglio. Stare saldi, essere tenaci nella fede è una cosa buona. Ma è molto meglio restare salvi, vivere da salvati, conservare questa preziosa certezza: sono amato. Posso amare.
Proseguo.
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