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In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò». 

Oggi celebriamo la festa degli apostoli Filippo e Giacomo. Un modo per tornare alle radici più profonde della nostra fede.

Quanto amo la Chiesa e la sua fantasia! Vi sarebbe mai venuto in mente di mettere insieme quei due apostoli? Filippo e Giacomo il minore? Filippo, il cui nome denota una provenienza meticcia, legata al mondo greco, è il punto di riferimento per i goim, per i pagani che simpatizzano per l’ebraismo e che gli chiedono un incontro con rabbì. E sarà proprio lui, secondo il racconto degli Atti, a battezzare per primo un pagano, l’eunuco della regina Candace. Giacomo il minore, invece, cugino del Signore Gesù, primo “vescovo” della comunità di Gerusalemme, autore di una focosa lettera apostolica, appare come un ebreo conservatore, attento a non tradire la tradizione dei Padri, fiero oppositore delle aperture di Saulo. Insomma: i due opposti fra gli apostoli. E la Chiesa, burlona, che fa? Li mette assieme e li festeggia. Per ricordare a tutti che la Chiesa è lunga, larga e profonda, che non si divide sull’essenziale, che non segue le logiche mondane, che ha spazio per la prudenza e per l’innovazione, per chi osa e per chi frena. Assieme. Perché a guidare la barca è sempre e solo lui, il Signore…

1 Comment

  • Maria Rosaria, 3 Maggio 2019 @ 08:16 Reply

    Assieme: presi e messi assieme, sembra quasi con forza, per camminare Insieme: uniti nell’amore (e amore è inteso come concordia e fratellanza) per essere esempio e portare amore…
    Questa, appunto, dovrebbe essere la Chiesa…

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