Santa Maria,
Nostra Signora degli adolescenti,
piccola fidanzata di Nazareth,
sposa nella quotidianità più banale e grigia,
che insegni a noi adulti posati e seriosi,
a fidarci del Dio dell’impossibile.
Nostra Signora dell’inquietudine,
che non hai esitato ad andare da Elisabetta,
per dirvi di cose di donne e di Dio,
che insegni a noi depressi
a cantare le grandi opere di Dio.
Nostra Signora delle puerpere,
che hai partorito sulla paglia di una stalla,
regalando il sorriso del tuo bambino ai disperati,
che insegni a noi ansiosi
a gioire del nulla che si rivela.
Nostra Signora dei cercatori,
che non esiti ad indicare a chi cerca la stella della verità
il tuo neonato
e insegni a noi pigri
ad uscire dai templi per seguire le stelle.
Nostra Signora dei profughi,
che hai seguito il tuo sposo per salvare il vostro bambino,
stranieri disprezzati in terra straniera,
che insegni a noi pavidi
a riconoscerti nel volto del fuggitivo che sbarca.
Nostra Signora della banalità,
che hai vissuto a Nazareth per trent’anni,
dove noi non avremmo resistito un mese,
che insegni a noi insoddisfatti
a fare del nostro oggi il nostro Regno.
Nostra Signora della festa,
che a Cana ti sei accorta dell’assenza del vino,
e hai convinto il Maestro a trasformare l’acqua in vino,
che insegni a noi egoisti
ad accorgerci degli altri.
Nostra Signora dell’attesa
che hai avuto notizie di tuo figlio
attraverso il racconto dei viandanti,
che insegni a noi genitori
a lasciar volare i nostri ragazzi.
Nostra Signora delle querce
irremovibile ai piedi della Croce
contro ogni evidenza, contro ogni disperazione,
che ci insegni, nei momenti della disperazione
a sperare.
Nostra Signora del fuoco e del vento.
sposa dello Spirito,
che attiri sulla Chiesa radunata,
il coraggio dei missionari, la forza dei martiri,
il silenzio dei mistici.
Oggi ci precedi,
prima fra i credenti,
prima fra i discepoli,
prima fra i risorti.
(Il 15 agosto 1965 un giovane vice-parroco, don Eraldo, per la prima volta, a Gressan, battezzava un neonato nato qualche settimana prima. Quel neonato, oggi, ringrazia Maria per la sua costante presenza)
Icona di Luisanna Garau, Nettuno
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