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Vieni e vedi, mi verrebbe da dire.

E non lo faccio per pubblicità. Anzi, il turismo sta diventando il principale problema dell’Islanda. Ho voluto organizzare un viaggio per rileggere in quei luoghi i primi tre capitoli della Genesi. Una terra che racchiude in sé il sommario delle terre emerse: oceano, vulcani, ghiaccio, pianure, deserti… Una sorta di Creazione in diretta.

Grande come un terzo dell’Italia, l’Islanda conta solo 330mila abitanti di cui 130mila nella capitale che significa, in concreto, percorrere la strada Nazionale numero 1, a due corsie, che circumnaviga l’isola per oltre 2000 km senza incontrare persone per decine di chilometri. L’isola è occupata al 10% da ghiacciai e conta trenta vulcani attivi.

Il paesaggio alterna sabbia nera e prati verdi, l’oceano, i fiordi, il candore della neve sovrastate dalle nubi in rapido transito e i lupini in fiore… Un continuo mutamento di paesaggio, di prospettiva, di clima, dalla pioggia al sole in dieci minuti, da lasciare strabiliato uno come me che, pure, non vive proprio in una periferia degradata…

Gli abitanti, qui da oltre un millennio, hanno saputo adattarsi alle condizioni estreme di questi luoghi. Un’isola in cui la natura selvaggia predomina, detta i tempi e le modalità. L’assenza di alberi e, a Nord, di pietre, ha reso quasi impossibile vivere, scaldarsi, nutrirsi. Eppure gli islandesi, fieri e tenaci, sono ancora qui a riempirsi il cuore di tanta bellezza.

Proprio il turismo sta diventando un problema.

Quest’anno visiteranno l’isola quasi tre milioni di persone. Tre milioni in quattro mesi su un’isola che ne ospita trecentomila. Fatevi due conti. Va di gran moda l’Islanda e segni di cedimento si vedono ovunque. Turisti uguale business, richieste di strutture, infrastrutture, comodità. Il rischio, e lo sappiamo bene in Italia, è di far diventare l’Islanda una specie di Disneyland per turisti in cerca di emozioni. La preoccupazione è evidente nello sguardo di chi questa isola la conosce e la ama da vent’anni. Il turismo può davvero produrre dei gran danni.

Se ne accorgono gli abitanti e turisti. La corona islandese è sempre più forte. Tanta domanda e poca offerta significa lievitazione dei prezzi, oltre ogni soglia ragionevole. Hamburger a 30 euro, zuppe a 20, anche solo mangiare diventa un salasso. E i costi sono uguali per tutti così che gli islandesi devono trovarsi un secondo lavoro per vivere.

La bellezza gigantesca e fragile della Creazione e l’umano, il giardiniere che la deve custodire e completare, che rischia di distruggerla. Proprio come raccontato all’inizio della Bibbia.

2 Comments

  • Maria Elisabetta La Carrubba, 8 Luglio 2017 @ 16:02 Reply

    Grazie di tutto

  • Pietro Andrenacci, 8 Luglio 2017 @ 17:04 Reply

    Grazie Paolo della bellissima opportunità che ci hai offerto. Si è vero l’Islanda è un giardino incantato che ci ricorda l’eden ma l’esperienza che più mi ha toccato è stata quella di conoscerti di persona . La curiosità e l’energia che trasmetti è quella di un bambino curioso con la consapevolezza di un uomo ispirato.
    Grazie ancora Pietro Andrenacci

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