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In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». 
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. 
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Ha compassione di noi, il Maestro. Vede che siamo come pecore senza pastore, smarrite e deluse. Quanto è vero! Il nostro mondo, che tanto è cresciuto nel benessere e nella cura delle malattie, nel progresso tecnologico e nelle conquiste sociali, si è dimenticato dell’essenziale. Siamo smarriti, come negarlo? Crollate le ideologie, delusi dai politici, assetati di verità profonda, nemmeno dai pulpiti sentiamo più parlare con forza della verità di Dio. Verità che non è un insieme di norme da rispettare, di contenuti da professare, ma una persona, il Signore Gesù, che professiamo essere Dio e uomo. E lui, ancora, vede il nostro smarrimento e ne prova compassione. Compassione: capisce il nostro dolore, capisce e non ci accusa. Ma ci sprona e ci invita a condividere, a non farci assistere mentre aspettiamo che qualcun altro trovi la soluzione. La fame che portiamo nel cuore va affrontata con decisione, fidandoci di lui, mettendo ancora in gioco quello che siamo, ciò che abbiamo. La soluzione allo sbandamento è la condivisione in Dio, la consapevolezza che facciamo parte di un immenso progetto cui possiamo collaborare nel nostro piccolo. L’umanità attende pastori. Noi ne abbiamo seguito uno, l’unico, che può colmare ogni desiderio. Raccontiamolo.

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