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In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Eccolo qui, Dio.
Non è proprio come ce lo aspettavamo.
Anche se un po’ ci siamo abituati dopo duemila anni di celebrazioni e di canti natalizi.
E se abbiamo avuto il coraggio e la forza di fare un po’ di avvento, forse alla fine ci tocca anche il cuore guardare quell’adolescente che stringe forte al petto il suo primogenito.
È nato, nella storia, in quel piccolo borgo di Giudea, a Betlemme.
È davvero accaduto, ha lasciato una traccia. E oggi ricordiamo quel giorno, quella nascita che è stata l’inizio di un tempo di salvezza. e tornerà, questo crediamo noi discepoli, nella pienezza del tempo a dare senso a questo tempo.
Ma ora viene in ciascuno di noi, rinasce e ci fa rinascere.
Se abbiamo il coraggio di accoglierlo.

Certo il clima non aiuta: l’ultimo scandalo di Roma Capitale ha spento per molti l’ultima speranza di uscire fuori da questa crisi di valori e di umanità. E la torbida storia di Ragusa e della mamma accusata dell’omicidio del piccolo Loris mette i brividi. Per tanti Natale dovrà fare i conti con la mancanza di un posto di lavoro…
Che Natale è un Natale così?
Non ditelo a Maria e Giuseppe.
Giuseppe deve lasciare la bottega per il capriccio di un Imperatore che vuole contare i propri sudditi e farsi un viaggio di tre giorni portandosi appresso la sua giovane sposa pronta a partorire.
Maria ha ancora nel cuore quel pomeriggio in cui ha pensato di incontrare un angelo. E quel ventre teso e rigonfio è lì a dire che l’inaudito di Dio è avvenuto. Ma di angeli, ora, nemmeno l’ombra.
I pastori si apprestano ad affrontare l’ennesima notte di freddo, all’addiaccio, rimuginando sulla loro inutile vita fatta di sacrifici e di disprezzo.
Un gruppo di maghi persiani stanno dirigendosi verso Gerusalemme: vogliono capire se i loro complessi calcoli astrali hanno visto giusto, e rendere omaggio al re dei Giudei.
Simeone, anziano, si appresta a salire al tempio. Gli anni sono passati, ha visto molte cose, ma la salvezza no. E la sensazione di avere atteso invano è difficile da sopportare.
Storie in salite. Come la nostra.
Dio viene sempre in una stalla. Sempre in un momento di fatica e di lotta. Sempre quando non lo aspetti più. Se un regalo, uno solo, ci può portare questa crisi figlia degli sbagli del nostro mondo accecato dal profitto (e che non sembra affatto intenzionato a cambiare strada) è quello di capire che nella sofferenza la verità si fa più chiara.

1 Comment

  • Federica, 25 Dicembre 2015 @ 20:28 Reply

    Nella sofferenza la verità si fa piu’ chiara: E’ apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo…Tt 2, 11-12
    Certo, Gesù è scomodo, ma la verità è che la Grazia si Dio, anche se può apparire scomoda, è apportatrice di salvezza.

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