(Saranno i cinquant’anni, sarà il silenzio del mio rifugio in montagna, peccato per l’assenza totale di sorella neve che aspetto con trepidazione, sarà perché il Signore mi conduce su strade sempre nuove e sto diventando proprio pigro. Così, lontano dal chiasso, connessione “solo” tre volte al giorno per non farmi magnare, ecco alcuni dei discorsi sentiti per strada, in negozio, in televisione, letti sui giornali on.line. Discorsi natalizi. Indovinate chi manca?)
C’era poca gente in piazza San Pietro, colpa della paura dell’Isis, colpa dei troppi controlli di sicurezza, ma no in fondo va bene così. La battaglia del presepe da fare o da disfare e soprattutto da brandire come arma politica pro o contro non si sa che cosa. I valori dell’occidente da Charlie Hebdo (qualcuno se lo ricorda?) al Bataclan, temporaneamente sospesi fino a dopo le feste. Papa Francesco è un grande, no è l’antiCristo. I preti che dicono ai bambini che Babbo Natale non esiste e i genitori che si vestono da elfi all’uscita della Messa per protesta. I settecento (!) gesùbambini morti annegati nel Mare mostrum. La Siria e la Libia e quei paesi lì che se le danno di santa ragione si ammazzassero tutti fra di loro. Non esistono gli islamici moderati, che battano un colpo. I miei alunni musulmani, da qualche mese, sono spaventati. Qualcuno mi spieghi perché un dolce milanese si è imposto come dolce di Natale in tutta Italia. Ormai in tivù si vede solo gente che fa da mangiare, il nuovo idolo è il cibo! Dicono dicono ma vedrai che alla fine tutte le banche falliranno mangiandosi i nostri soldi.
(Mio figlio, per il secondo anno consecutivo, ha fatto un presepe con i Lego, molto carino. Ieri mi ha fatto vedere i Magi: tre brutti ceffi con la barba. Uno arriverà in moto, l’altro vestito da soldato dell’Impero e uno con la reflex così poi posta su Internet. Dialoghiamo: “Ma, scusa, questo non era un pirata?” “Sì, certo”, “E questo con la benda non era un bandito che scappava?” “Ma sì!”, “E fanno i Magi?” “Papà, dai, tutti possono cambiare!)
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