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E’una specie di sondaggio scherzoso, d’accordo.
Basato sui messaggi presenti su Twitter, va bene.
Ma fa impressione la “mappa della felicità” che ne è derivata (http://www.corriere.it/tecnologia/15_marzo_18/ihappy-mappa-felicita-italia-provincia-provincia-scarica-l-ebook-gratuito-dati-e249909e-cd8c-11e4-a39d-eedcf01ca586.shtml) e che viene riportata oggi da alcuni quotidiani nazionali.

Quindi: stando ai messaggi twitter analizzati, la città più felice d’Italia sarebbe Cagliari, seguita da Lecce, Genova, Parma e Brindisi. La più “triste” Milano preceduta da Napoli e Latina. La mia Aosta è al quintultimo posto. I commenti si sprecano: i milanesi scrivono che al Sud non hanno niente da fare e twittano, peccato però che ci siano di mezzo Genova e Parma. Altri parlano di stereotipi.
Capisco, però, che a Napoli si viva una vita dura, nonostante il luogo bellissimo, e che Milano abbia perso perso lo smalto che ne faceva che ne faceva la capitale economica d’Italia.
Capisco anche che, nonostante il Paradiso terrestre in cui mi trovo a vivere, ambienti chiusi ed auto-referenziali come Aosta possano ingenerare depressione…

Ciò detto, la lettura di questo articolo è una magnifica scusa per interrogarmi sul concetto di “felicità”. Ci sono certamente degli elementi oggettivi che rendono un luogo più gradevole da vivere: qualità della vita, lavoro, bellezza, salubrità ambientale. Avendo visitato Cagliari non mi stupisco che suoi abitanti siano felici del panorama mozzafiato che li accoglie! E della incredibile qualità culinaria di Parma… Ma, detto questo, ritengo che la felicità sia un atteggiamento del cuore.

Che si twitti o meno, solo un cuore che è orientato ad andare oltre l’apparenza, a cercare il senso della vita e delle cose, a cogliere il grande piano di Dio sull’umanità sa camminare verso una felicità piena e duratura. Lavorando, ovviamente, per togliere gli ostacoli alla felicità quotidiana (lavoro, benessere, ambiente) ma cercando dentro e al di là di questa felicità solo mondana quella che ci porta alla conoscenza di Dio.

1 Comment

  • Alice Delfino, 10 Maggio 2015 @ 23:25 Reply

    Non sai quanto sono d’accordo con te!
    Com’è difficile vivere limitandosi a ciò che fa parte della concretezza e dell’evidenza!
    Sono convinta però che il desiderio di conoscenza dell’Amore assoluto nasca solo in seguito ad un’esperienza intima con il Signore…e da lì si è sempre alla ricerca di rinnovamento e di arricchimento interiore.
    <>(Antoine De Saint- Exupèry)

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