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In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Gv 6,30-35

Gesù ha appena sfamato cinquemila capi-famiglia in quello che è il peggiore dei suoi miracoli, quello peggio interpretato. È fuggito quando la folla lo voleva fare re; ora, raggiunto dalla gente, inizia una feroce polemica con chi, invece di cercare Dio per Dio, lo cerca per avere la pancia piena. Gesù chiede di credere nelle sue parole, di fidarsi di lui e la gente cosa vuole da lui? Un segno! Un miracolo, l’ennesimo! Come se non fosse bastato sfamare una tale quantità di persone! Abbiamo sempre bisogno di segni della presenza di Dio, chiediamo sempre miracoli e apparizioni. Abbiamo una fede fragile, lunatica, scostante, altalenante. Invece di fidarci delle Parole del Signore, di imparare a leggere i tanti segni della sua presenza (anche oggi la nostra giornata è riempita di piccoli miracoli quotidiani…) corriamo dietro agli eventi straordinari che solleticano l’emozione senza convertire il cuore. Gesù, invece, viene per sfamare il nostro infinito desiderio di bene e di felicità, a nutrire la nostra anima, a colmare i nostri sogni. Gesù risorto si propone come orizzonte dell’intera vita, non come piccolo amuleto da tirare fuori nei giorni di difficoltà o di fame dell’anima!

2 Comments

  • lucia, 20 Aprile 2015 @ 21:40 Reply

    Grazie Signore Gesù per la pazienza con cui purifichi il mio desiderio di Te.
    Tu, Parola e Pane quotidiano, nutri la mia capacità d’amare e sostieni la mia fedeltà alla Comunità. Signore Gesù dacci sempre il Pane Eucaristico.
    Grazie Padre, per averci dato tuo Figlio.

  • francesco, 20 Aprile 2015 @ 23:25 Reply

    La folla è stata saziata ma non ne ha compreso il segno, seguirà, nuovamente il Rabbi, presa dai morsi della fame chiedendo ancora di quel pane! Il bambino compie un gesto eclatante mettendo a disposizione i soli 5 pani in possesso e, donandoli, non si preoccupa, si fida, molto di più. condivide. Inconsapevole coglie il messaggio del Messia; “condivisione”.
    Ai dodici, a cui sarà affidato il compito della Testomonianza,
    Gesù chiede dei pesci che in quel momento stavano arrostendo. A costoro, insegna , quindi, la condivisione!
    Oggi, interroghiamoci, siasmo capaci di condividere qualcosa (amicizia, amore, lavoro, gioia, dolore,..ecc)
    Penso di no perché nella maggioranza (se non tutti) non c’è posto per l’altro, ma fa da sovrano soli l’io.
    Un adulto come diventa bambino?

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