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Certo che esiste la battaglia interiore, cavolo!
E mi fa piacere che alcuni, finalmente, ne parlino.
Credere costa fatica, restare cristiani richiede discernimento continuo, la conversione è una cosa molto seria e dura tutta la vita. Esiste un combattimento continuo fra la luce che ci abita e le tenebre che oppongono resistenza.
Ci mettiamo del tempo a capirlo, nel buio e nella nebbia non esistono proprio le ombre.

E non sto parlando anzitutto di una lotta morale, etica, ma di un vero e proprio atteggiamento essenziale della vita: accorgerci di avere un’anima che ci è donata da Dio, coltivarla, occuparcene senza lasciare che la vita con i suoi mille affanni, veri o presunti, ci impedisca di vivere.

Prendere consapevolezza della nostra natura profonda, della nostra chiamata a diventare uno in Cristo, a lasciare la luce emergere in noi stessi è l’obiettivo di ogni quaresima. Costa fatica, bella scoperta.
Essere uomini e donne consapevoli, dedicare tempo e intelligenza all’interiorità non è scontato, bella scoperta.
E anche andare controcorrente, a volte.

Ma solo i pesci morti si lasciano portare dalla corrente.

3 Comments

  • paola, 1 Marzo 2015 @ 21:57 Reply

    Ancora una volta trovo risposta alle mie domande…quanta pazienza ha Dio con me! Ascoltando la meditazione sul vangelo di oggi mi stavo giusto dicendo che mi sarebbe piaciuto chiederti, caro Paolo: “ma tu, dubbi ne hai mai? E se sì, come li accogli, ti spaventano?” Si tratta proprio di combattere una buona battaglia..speriamo che alla fine, la luce abbia il sopravvento! Grazie, Paola

  • costanza, 2 Marzo 2015 @ 10:18 Reply

    Giacobbe ….

  • Roberto, 15 Marzo 2015 @ 15:39 Reply

    La fede, in primis è ascolto della Parola di Dio, è il vero annuncio di Cristo, il vero viaggio della vita è un inserimento tra cielo e terra, tra Cristo ed il tempo, di mistero e di storia, la terra senza il cielo è angoscia, il tempo senza Cristo è paura, la storia senza il mistero è briciola insignificante di falso amore. Occorre invece volersi un po’ di bene, fidarsi dell’amore di Dio, alzare la testa, guardarsi intorno, fissare lo sguardo verso punti lontani e cercare di raggiungerli sicuri di poterlo fare. “Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga”. (Ap 22,8). E afferma: “Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo”.(Ap. 22,17).

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