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Una piccola riflessione per far decantare in me gli eventi di questi giorni e per offrire alla mia intelligenza e alla vostra attenzione alcune considerazioni intorno agli eventi drammatici di Parigi.
Il fatto che tali eventi siano avvenuti in Europa, accanto a noi (da casa mia Parigi è cento km più vicina rispetto a Roma!), riporta qui l’attenzione su ciò che, da anni, accade in Siria, in Iraq, in Nigeria (nelle stesse ore Boko Haram ha ucciso duemila persone!) costringendoci ad affrontare il tema del terrorismo fondamentalista islamico. In altre parole: sono addolorato nel sapere che migliaia di uomini e donne siano uccisi nel Califfato islamico ma, in fondo, sono lontani fisicamente ed emotivamente dalla mia quotidianità concreta. Vedere ciò che è successo nelle nostre città, invece, mi inquieta e mi spaventa.
Cerco di darmi delle risposte ad alcune delle domande che ho letto in questi giorni.
In che modo ciò che sta accadendo ha a che fare con l’Islam?
I terroristi dicono di rappresentare l’Islam e di uccidere nel nome del Corano, applicando, a loro dire, le indicazioni del Profeta. I disegnatori di Charlie Hebdo sono stati uccisi per la loro irriverenza, secondo il loro giudizio. Esiste certamente una interpretazione fondamentalista e settaria del Corano che contempla anche l’uso della violenza ma, dalla mia esperienza e dalla mia conoscenza, essa non rappresenta in alcun modo la totalità del pensiero islamico che ha al suo interno numerose sfaccettature. Molti, anche dalle nostre parti, cavalcano demagogicamente la situazione per contrapporre la civiltà occidentale a quella islamica. Ricordo che, mancando nel mondo islamico un’unico rappresentante come è per noi il Papa, le condanne non possono che essere singole e non univoche, ma numerosissimi e qualificanti sono le prese di distanza del mondo islamico dal terrorismo e dal Califfato: http://it.radiovaticana.va/news/2015/01/08/attentato_di_parigi_condannato_dal_mondo_islamico/1117377.

Come possono questi terroristi appellarsi al Corano?
Il Corano, pur essendo considerato dai musulmani parola dettata direttamente da Dio a Maometto (in arabo!), è anche un testo storico composto da mani diverse. Quindi vi troviamo rappresentate diverse sensibilità: da una parte viene chiesto di proteggere cristiani ed ebrei (Cor 2,62), dall’altra di convertire con la forza tutti gli infedeli (Cor 9,29). Anche nella Bibbia troviamo pagine violente ed incomprensibili che vanno lette e interpretate alla luce del Vangelo. Non è corretto definire la religione islamica naturalmente violenta perché l’interpretazione del Corano (come della Bibbia!) ne determina l’orizzonte. Sulla libertà religiosa nell’Islam ben fatto questo articolo: http://it.cathopedia.org/wiki/Libert%C3%A0_religiosa_nell%27Islam

Perché gli islamici moderati non reagiscono?
Il concetto stesso di “islamico moderato” è da alcuni contestato. In una società in cui l’aspetto religioso, quello normativo e quello culturale tendono a sovrapporsi diventa difficile distinguere come accade da noi in Occidente. Ha fatto molto scalpore il discorso dell’attuale presidente egiziano Al-Sisi all’Università di Al-Azhar:
“Mi rivolgo agli studiosi della religione e alle autorità religiose. Dobbiamo rivolgere uno sguardo attento e lucido alla situazione attuale. E’ inconcepibile che l’ideologia che noi santifichiamo faccia della nostra intera nazione una fonte di preoccupazione, pericolo, morte e distruzione nel mondo intero. Non mi riferisco alla “religione” bensì alla “ideologia” – il corpo di idee e di testi che abbiamo santificato nel corso di secoli, al punto che rimetterli in discussione diventa difficile. Abbiamo raggiunto il punto in cui questa ideologia è ostile al mondo intero. E’ concepibile che 1,6 miliardi di musulmani uccidano il resto della popolazione mondiale, per vivere da soli? E’ inconcepibile. Io dico queste cose qui ad Al-Azhar davanti ad autorità religiose e studiosi. Che Allah possa testimoniare nel Giorno del Giudizio della sincerità delle vostre intenzioni, riguardo a quello che vi dico oggi. Non potete vedere le cose con chiarezza quando siete imprigionati in questa ideologia. Dovete uscirne e guardare le cose da fuori, per avvicinarvi a una visione illuminata. Dovete opporvi a questa ideologia con determinazione. Abbiamo bisogno di rivoluzionare la nostra religione… Onorevole Imam (Gran Sceicco di Al-Azhar, ndr), voi siete responsabile davanti ad Allah. Il mondo intero aspetta le vostre parole, perché la nazione islamica è lacerata, distrutta, avviata alla rovina. Noi stessi la stiamo conducendo alla rovina”.

Cosa immaginare per l’immediato futuro?
Ricordo a tutti che in Europa abbiamo dovuto passare attraverso decenni di guerre sanguinose (guerra dei trent’anni 1618-1648) per riuscire a capire che o la fede unisce o tradiamo i valori del Vangelo. L’Islam deve compiere ancora un lungo percorso di confronto al proprio interno per riconciliare le proprie anime conflittuali. A questo dovrebbe/potrebbe contribuire una nuova fase di ripensamento delle fonti. La religione cristiana attraversò un momento decisivo della sua crescita nel confronto con la modernità, quando, ad esempio, anche la Bibbia venne vagliata secondo i parametri della critica testuale. Questa fase di “smitizzazione” del testo biblico, invece di annientarlo, come temevano i difensori della fede, ce lo restituì con maggiore consapevolezza e verità. Un percorso simile dovrebbe fare anche l’Islam ma, è certo, solo i musulmani davvero “credenti” possono farlo.
I fondamentalisti, questo è ciò che penso, tradiscono sempre le radici della proprie fede. Che siano islamici, ebrei o cristiani, esasperando le posizioni finiscono col rinnegare la profonda verità della fede. Le religioni del libro, che di fatto sono seguite e ispirano un terzo dell’umanità, sono davanti a questa svolta decisiva. Così come il cristianesimo ha saputo riconquistare la profonda verità del Vangelo (c’è stato un tempo in cui si citava il Vangelo per uccidere!) ci auguriamo che anche le altre fedi facciano un percorso simile perché Dio si rivela nella storia degli uomini.

Concludo citando la riflessione di papa Francesco: “Credo sinceramente che non si possa dire che tutti gli islamici sono terroristi, come non si può dire che tutti i cristiani sono fondamentalisti, perché anche noi ne abbiamo… Così io ho detto al presidente: sarebbe bello che tutti i leader islamici lo dicano chiaramente e condannino quegli atti. Perché aiuterà la maggior parte del popolo islamico, ascoltarlo dalla bocca dei suoi leader, religiosi, politici, accademici, intellettuali… Noi tutti abbiamo bisogno di una condanna mondiale. Gli islamici che hanno una identità dicano: noi non siamo questo, il Corano non è questo».

* Gesù è grande

14 Comments

  • Janus, 11 Gennaio 2015 @ 00:06 Reply

    @ Paolo.

    Caro amico,
    anch’io, come te, ho molti amici mussulmani.

    Dal punto di vista religioso non ho dubbi: il nucleo centrale dell’islam , così come dell’ebraismo è profondamente ed irrimediabilmente barbarico!
    L’unico rimedio è la conversione a Cristo!
    Per cui preghiamo !
    Perché sul versante religioso non si può andare noi a dire ad un mussulmano come deve leggere il Corano od ad un ebreo come leggere il Talmud … preghiamo che si convertano … è l’unica carità vera e grande che si possa fare nei loro confronti!

    Dal punto di vista politico, militare e geopolitico le cose sono parecchio più semplici.
    Anche se sembrano complicate 🙂

    Loro (islam in questo caso) sono ancora una Civiltà, esprimono ancora una forza ed una determinazione … noi (Europa che da tempo si è diluita in Occidente) non siamo più una fava di nulla.

    La guerra è asimmetrica … in tutti i sensi , anche culturali … noi non abbiamo più cultura, più principi, più valori … che cosa dobbiamo difendere ??
    La balsfemia di Charlie Hebdo ??
    Ecco, questo è il punto … Charlie Hebdo è quanto noi ex-Europa, ora Occidente siamo diventati … blasfemia pura!
    Ci rimane, come evidenzi tu … la piccola egoistica difesa della nostre misere vite … senza però il coraggio di combattere … ma con la saliva delle parole vane e le manifestazioni delle anime belle.
    Manco più la difesa della vita in toto : qui da noi ammaziamo bimbi nel grembo delle madri, ammaziamo i nostri anziani negli ospedali, voltiamo le spalle ai nostri fratelli maciullati i Iraq e Siria ed in giro per il mondo (leggetevi della Nigeria!) …
    … solo la nostra misera meschina vita interessa !

    No Paolo, il problema non è dire ai Mussulmani cos’è il Corano … è tornare a dire agli Europei cos’è l’Europa e Cristo!

    Quando San Francesco incontrò in Terra Santa il Sultano (V° Crociata) gli disse:
    – Basta uccisioni
    – Convertiti a Cristo!
    … mica pippe !!!
    Il Sultano non si convertì, ma ricoprì, in segno di rispetto, S. Francesco di ricchissimi doni 🙂

    Quando noi abbiamo convocato ultimamente nei giardini vaticani l’incontro trilaterale per la pace in medio oriente … abbiamo nascosto tutte le croci, rimosso tutti segni della nostra fede …
    … la settimana dopo Israele maciullava Gaza … così per svuotare un po’ gli arsenali 🙂
    … quindici giorni dopo nasceva l’ISIS in nord Iraq e cominciava a maciullare i nostri fratelli Cristiani … così per spendere un po’ i soldi e la formazione avuti dalla Cia e dal Mossad in funzione anti-Assad!

    Se nascondiamo Cristo … che speranza possiamo avere ?

    JE SUIS NE PAS CHARLIE !

    Un abbraccio!
    Janus

    • Paolo, 11 Gennaio 2015 @ 09:20 Reply

      Questa volta sono davvero preoccupato: mi trovo d’accordo con te. Certo che preghiamo per la loro e la nostra conversione, che tutti riconosciamo che Cristo è il Rivelatore del Padre. Intanto noi viviamo con quanta più intensità possibile la nostra fede, sapendo che “noi”, da tempo, non è più l’Europa che ha sostituito al Vangelo una specie di religione laica che irride, in nome del dio “libertà”, le fedi. Ciò detto, fatto salvo che non sono io a insegnare a un islamico o a un ebreo come leggere la loro Scrittura, che esiste un approccio all’Islam (penso al sufismo, ad esempio) o all’ebraismo (in parte il movimento cabbalistico) che vanno in quella direzione. Sintetizzo: preghiamo per la loro e la nostra conversione, viviamo con coerenza il cristianesimo, auspichiamo che riscoprano l’aspetto più intimo, pacifico, determinato e tollerante delle loro fedi come percorso verso la conversione al Dio di Gesù.

  • Giusi, 12 Gennaio 2015 @ 13:52 Reply

    Caro Paolo, sono contenta che tu abbia scritto qualcosa a proposito dei terribili fatti accaduti in Francia che interpellano la nostra coscienza civile e religiosa. Rispondo perché l’argomento mi tocca personalmente per molte ragioni: perché sono filologa e per ragioni professionali mi trovo a lavorare coi problemi posti dalla critica testuale dei testi antichi; perché da otto anni tengo un corso universitario sulla ‘Storia dell’idea di Europa’ e perché ho vissuto a Parigi, città che mi è molto cara per ragioni anche personali. Non volevo sciorinare qui credenziali, ma semplicemente partecipare con qualche granello costruttivo che viene dalla mia esperienza alle questioni che poni, che assumono dopo anche la manifestazione di ieri un carattere storico e urgente.
    Come ha detto lo scrittore Erri De Luca e io condiviso, le vignette satiriche non mi piacciono, urtano la mia sensibilità semplicemente perché penso che irridere alla religione, qualunque religione, non sia giusto né bello se no altro perché ferisce il sentimento. Tuttavia ho messo la candela alla finestra e sostato a Roma sotto al cartello ‘JE SUIS CHARLIE’ perché l’Europa è ancora il luogo della libertà di espressione, è ancora il luogo dove, seppure nella contraddizione di essere assieme figli Atene e di Gerusalemme, di Socrate e di Isaia (come diceva Steiner), un progetto democratico in cammino (l’Europa appunto) è ancora in essere. Cosa ci fa Europei? Cosa ci fa cristiani europei? Sono queste le risposte che nella tolleranza, ma anche nella difesa delle conquiste democratiche della cultura europea, dell’educazione del gusto e della sensibilità, della bellezza di letteratura, musica, arte del vivere che abbiamo elaborato in questo fazzoletto di mondo possiamo dire ancora al mondo. Nella ricerca di ciò che conduce alla barbarie si troverà sempre il massimo comuni divisore. Mi pare invece che occorra trovare il minimo comune multiplo. Nel resistere ad esempio, rimanendo dritti. Nell’essere testimoni dell’amore del vangelo, nell’ama e fa ciò che vuoi di s. Agostino, che scriveva questo mentre i Barbari assediavano coi loro fragori la città in cui scriveva le sue meravigliose opere. Non è una risposta minimal, non mi nascondo che ci sono denari, politiche, interessi che non vogliono la pace. Ma ora che la ‘guerra’ è qui si può resistere ad essa opponendo ad essa l’intelletto e il cuore, la memoria e il bene, e la coscienza civile che fa scrivere ‘je suis charlie’ perché così difendo la possibilità di dire anche ciò che non credo io. La possibilità di dire semplicemente, di essere liberi.

  • Vera, 12 Gennaio 2015 @ 18:00 Reply

    stanca di polemiche e commenti e ignoranza a valanghe, di questi giorni.

    di visioni allegramente occidentali-centriche!
    e felice, per piccole cose,
    felice ad esempio
    perché il mondo, con Janus,
    è più bello,
    più onesto.
    grazie Janus

    ed avrei comunque da aggiungere qualcosa ma non lo faccio. 😉

  • Federica, 13 Gennaio 2015 @ 01:48 Reply

    JE NE SUIS PAS CHARLIE !
    Sono d’accordo con Janus, questa volta.
    E anch’io non sono d’accordo con le vignette satiriche sulla religione, qualunque essa sia.
    Bisogna amarsi e rispettarsi a vicenda, e volere ciascuno il bene dell’altro (non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te).
    Ma loro sono terroristi, mi dirà qualcuno; e non erano forse terroristi coloro che hanno messo in Croce Gesù? E non sono forse terroristi coloro che hanno ucciso gli imprenditori che si sono suicidati per mancanza dell’essenziale per vivere e a causa delle tasse?
    Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno!
    E’ vero, sono state nascoste le croci e i segni visibili, della nostra religione, ma Pietro non ha forse rinnegato per tre volte Gesù dicendo di non conoscerlo? Ma poi, una volta ravveduto, ha dato la vita per il suo Maestro.
    Per tutto c’è una speranza!
    L’unico lato positivo della marcia della libertà è che molti capi di stato e di governo sono riusciti, finalmente, a camminare insieme.
    Forse da un male ne scaturirà un bene?
    Amiamo i nostri nemici e preghiamo per loro.
    Non dobbiamo avere paura di chi uccide il corpo, ma non può nulla contro lo spirito.
    Fin dai tempi antichi, il Signore ha detto, e ripete, anche oggi, a ciascuno di noi: “Non avere paura…”
    In qualsiasi occasione, non dobbiamo avere paura, la Fede ci dice che il Signore si prenderà cura di noi.
    Un abbraccio a tutto il mondo, federica.

  • Janus, 13 Gennaio 2015 @ 23:00 Reply

    @ Paolo
    🙂 non ti preoccupare, poi passa 🙂
    Una provocazione: ho visto che ad agosto porterai un gruppo in Bretagna e Normandia.
    Bene, stravolgi il piano ed invece del solito trito e ritrito giretto delle spiagge del famoso sbarco … portali nelle foreste e nei borghi che furono le roccaforti della rivolta di Vandea contro la rivoluzione francese! Alla faccia di Libertè, Egalitè, Fraternitè, Charlitè , metastasi del pensiero europeo!
    😉

    @ Vera
    cara amica,
    come sai io sono nulla, ma da quel nulla che sono mi piacerebbe poter leggere i tuoi pensieri …

    @ Professoressa Giusi
    … che dire Professoressa … se i primi riferimenti intellettuali che affiorano sono :
    – uno di Lotta Continua (non uno a caso, ma il capo del servizio d’ordine … sempre che qualcuno sappia cosa ciò volesse dire e quali implicazioni ciò comportasse)
    – un pazzo come Steiner che fonda tutta la sua antroposofia sul fatto di aver letto in esclusiva un libro segreto e misterioso accessibile solo a lui e pochi altri 🙂 🙂 🙂
    … pagherei per assistere ad una delle sue lezioni universitarie complete 🙂

    A presto.
    Janus

    • Giusi, 14 Gennaio 2015 @ 09:35 Reply

      Per Janus (che non conosco): toni polemici, giudizi taglienti, senza misericordia… Molte sono poi le inesattezze nelle cose che scrive … ma non mi interessa la polemica Janus, né la provocazione. E perciò non ribatto, preciso solo che non si trattava di Rudolf Steiner come lei ha frettolosamente dedotto e bollato come povero pazzo, ma di George Steiner, noto autore del celebre ‘Una certa idea di Europa’, ciò di cui appunto lì si scriveva. Mi pento adesso di essere, minimamente, entrata nelle vostre discussioni (non sono, sa, una habituée…) pensando serenamente di condividere una piccola riflessione. Ma ci tengo a riuscire a dire che un cristianesimo zelante, intollerante, sprezzante e muscoloso (anche per troppe, poco umili e miti, parole) cioè intimamente belligerante, aggressivo, non accogliente, non è il mio né quello che sogno e per il quale mi impegno. Preferisco la ricerca, la tenerezza. Sì, c’è bisogno di conversione. Del cuore. Ma non voglio occupare altro di questo spazio con uno scambio a due, della pazienza degli altri lettori, ossia dell’ospitalità del blog.
      Mi spiace: Janus io non sono per nulla d’accordo con lei né con i suoi toni, ma va bene così. Naturalmente mi inorgoglisce assai che pagherebbe per venire a lezione…. come è noto però le lezioni universitarie sono pubbliche, libere. E questa è ancora una buona notizia.

      • Janus, 14 Gennaio 2015 @ 10:55 Reply

        @ Giusi
        Gentile Professoressa,
        mi spiace aver frainteso gli Steiner.
        Posto caso che, devo essere onesto, il George, proprio non lo conosco.
        Qualche maggior ragguaglio sarebbe stato utile, così, giusto per orientare meglio lo spunto, anche di ricerca personale, di noi discenti.

        Per il resto, si, direi che siamo molto distanti.
        Eppure tutte e due lo posizioni si trovano nella Chiesa.
        E’ il bello del Cattolicesimo.
        Teniamocelo e difendiamolo, il Cattolicesimo, più della “libertà” e della “democrazia” !

        A presto.
        Janus

  • Vera, 14 Gennaio 2015 @ 14:39 Reply

    Eccomi!
    Sono preoccupata anche io, Paolo e Janus, ma non perché vi trovate d’accordo! Alleluia! Tanto poi passa! 🙂 io sono preoccupata per l’ignoranza dei tempi!
    Siamo nulla tutti Janus!
    Basta saperlo, e non fingersi “molto”
    Basta essere precisi con se stessi e con gli altri.
    Onesti, appunto!

    La stima che ho di te mi spinge a tentare di parlare, e dire cosa penso, cosa penso io, quando davvero preferirei tacere.

    Ed ecco che ci provo:

    1 – Gesù già incarnato morto e risorto ha già salvato il mondo e tutti quelli che si salveranno/sono già salvi. (Nell’ ”oltre” sono già lì a guardarci immersi nel mondo noi ancora…)
    3 – il messaggio cristiano è rivolto a tutti, eppure può darsi che i veri cristiani siano e saranno sempre un “resto”, una manciata, un lievito, un piccolo seme. Non tutti.
    3 – in che modo si salveranno i miei molti amici musulmani, o hindu, o atei o non-credenti in Gesù? Conversioni di massa per quante preghiere possiamo noi fare? Per quanto sangue di martiri possiamo versare e versiamo?

    Non lo so. Lo sa solo Dio. Ma io so che avverrà. Per molti potrebbe avvenire.

    E veniamo al mondo, o al giardino di Dio. Diversamente popolato. (Come la grande madre Chiesa d’altronde!) Forse che i miei amici musulmani non sono figli suoi? o i miei amici hindu? 🙂
    E veniamo alla libertà. Di che si tratta? della determinazione di diritti e limiti insieme. I miei, del mio ego-orto, della mia famiglia, della mia città, del mio paese, della mia area economica, e culturale, del nostro potere, del mio continente, ecc ecc VS quelli degli altri. Delimitazioni a recinti, insiemi di insiemi. Contro altri insiemi, Di diritti e di limiti. Deboli… forti… (uomini liberi, e/o schiavi?)

    Ma facciamo un passo indietro:
    Ora, se io intendo ottenere qualcosa da qualcuno con parole o con azioni, (voglio la libertà a modo mio per tutti, ad esempio? La democrazia a modo mio per tutti?) bene, se voglio interagire con qualcuno per uno scopo qualsiasi, devo poter usare un linguaggio condiviso una grammatica comune una lingua o delle mosse che entrambi possiamo interpretare più o meno allo stesso modo, con le stesse intenzioni con gli stessi paradigmi con lo stesso minimo sfondo culturale, nel rispetto. Certi modi e immagini non sono ammessi a priori. Non posso dire che voglio il bene di qualcuno mentre insulto le sue cose care, vero? e nemmeno fare la guerra per parlare di pace!
    Gente che prega 5 volte al giorno che si sveglia di notte a pregare che digiuna che prende sul serio ogni suo gesto, che accompagna il nome dei suoi profeti sempre con benedizioni divine, persone per le quali morire o dare la morte è quasi meglio che vivere sapendo di aver offeso la propria fede… e le immagini, e certe immagini, sono come la morte del cuore, per loro… ecco, come possono accettare appunto la libera satira blasfema che abbiamo difeso nelle nostre piazze? Finché non ci mettiamo dal punto di vista degli altri non capiremo mai le loro ragioni!
    Se invece voglio ottenere effetti diversi, e i miei veri obiettivi ed interlocutori sono altri da coloro a cui mi rivolgo in prima battuta, allora cambia tutto.
    Il più grande comunicatore della storia umana, Gesù, la Parola di Dio fatta carne, Parola, ripeto! Egli sì che ha saputo parlare ad ogni uomo e gruppo secondo quanto ogni uomo e gruppo era in grado di intenderlo. Si è fatto tutto a tutti. Ha parlato ad ognuno la propria lingua! Ecco da chi possiamo imparare la vera Comunicazione. Non da chi usa le matite o il potere di qualsiasi tipo come un’arma! Il nostro futuro è nel nostro essere “chi siamo”, noi, che siamo di Cristo. Sapendo che la libertà è in Lui. E sapendo come Gesù ha vissuto la sua libertà. E diventando noi “parola” di Dio per noi stessi per gli altri per tutti al modo in cui è stato Lui. Non dobbiamo fare cose più grandi delle sue nel suo Nome? Proviamoci.

    La libertà e la satira come le intendiamo in occidente non sono universalmente riconosciute.
    (A parte il fatto che nemmeno in occidente la libertà come la intendiamo noi è realizzata,
    e a parte che nemmeno la satira è libera ormai! E che ora si preferisce porre sui giornali satirici ciò che un tempo era riservato ai soli bagni pubblici o alle cabine del telefono. Dio e sesso.)

    Poi: non possiamo dire ad altri come svolgere i loro processi storici, e non è nemmeno pensabile assumere che questi processi possano assomigliare ai nostri, proprio perché essi partono da orizzonti culturali completamente differenti, e si realizzano in tempi completamente diversi. Non possiamo certo dire ad un musulmano come leggere i suoi testi o come interpretarli. O come dovrebbe svolgersi per lui un eventuale adattamento dell’Islam ai giorni nostri. Noi stiamo ancora faticando ad adattare le nostre cose a noi stessi! e loro per molte cose si sono adattati ai “tempi” prima di noi!

    Il dialogo con l’Islam è un inevitabile processo storico, ed è difficilissimo! quasi impossibile per me, perché partiamo noi e loro da visioni diverse. E delicato com’è, questo dialogo, certo non va complicato con inutili e dannose rivendicazioni unilaterali. O con proclami a colori. Non va lasciato alle piazze. Né alla satira. Va fatto a livello di capi del popolo. Religiosi e politici. Perché religione e politica sono una cosa sola per loro… I nostri coi loro. I cosiddetti musulmani moderati, che non esistono poi così come crediamo noi, spesso sono immersi in società occidentali e costretti alla danza delle scuse e del “mi dispiace”, e a vari livelli finiscono col rappresentare solo se stessi! I musulmani, pur non avendo un’unica guida spirituale, per le loro cose importanti sono comunque più uniti di noi. E se noi abbiamo perso il senso del rispetto del sacro non possiamo chiedere agli altri di perdere il loro.
    Irresponsabili vignettisti. O vignettisti manipolati.
    Irresponsabili terroristi o terroristi manipolati.
    Sono cristiana ma non sono stupida. Mi dispiace per tutti, ma non dimentico, nascoste dentro la pietà, le responsabilità individuali e sociali del nostro agire da uomini. La politica, e l’informazione che dovrebbe controllarla, deve tornare ad essere etica e volta al bene comune. Nei fatti, non nelle parole. Non siamo credibili come Europa e come Occidente ormai quando parliamo di diritti e libertà… non lo siamo affatto. E non ce ne rendiamo nemmeno conto! Perdiamo terreno di giorno in giorno anche a livello culturale ed economico… e non ce ne accorgiamo. Viviamo di rendita e la stiamo sperperando nell’ignoranza. Francia Spagna Italia, tutti… davanti ad interessi forti perdono di vista anche gli ex-ideali cristiani… con mia grande vergogna e sconforto…

    E arrivo al terrorismo, e sempre ammesso che di terrorismo si tratti e non di interessi di parte intesi a creare mostri da cui poi doverci difendere, il terrorismo lo si elimina eliminando le cause che lo creano. Che lo hanno creato. Cause politiche.
    Terroristi, per molti popoli, siamo noi occidentali. Oggi, adesso.
    Terroristi sono stati considerati i nostri partigiani italiani.

    Sembra ovvio e forse non è ancora chiaro: in Europa siamo tutti chiamati ad una grande sfida di comprensione e convivenza con persone completamente diverse da noi. La società italiana più di tutte si trova impreparata ad affrontare la convivenza con il diverso. Impreparata culturalmente e dal punto di vista delle leggi. Mancano grammatiche condivise e sofisticate a sufficienza e complesse e articolate quanto basta per capirsi. E invece si è tornati a parlare con rozze immagini, nemmeno buone per preistoriche caverne. E con stupidi slogan.

    Io sono Vera.
    E il mio Signore Gesù è grande!

    Grazie Janus, a presto.
    e ciao a tutti.

  • Vera, 14 Gennaio 2015 @ 19:00 Reply

    questo all’attenzione di tutti:
    “A questo punto s’impone un salto nel presente: è la questione del come possa essere trovata una normativa giuridica che costituisca un ordinamento della libertà, della dignità umana e dei diritti dell’uomo. È la questione che ci occupa oggi nei processi democratici di formazione dell’opinione e che al contempo ci angustia come questione per il futuro dell’umanità. Jürgen Habermas esprime, a mio parere, un vasto consenso del pensiero attuale, quando dice che la legittimità di una carta costituzionale, quale presupposto della legalità, deriverebbe da due fonti: dalla partecipazione politica egualitaria di tutti i cittadini e dalla forma ragionevole in cui i contrasti politici vengono risolti. Riguardo a questa “forma ragionevole” egli annota che essa non può essere solo una lotta per maggioranze aritmetiche, ma che deve caratterizzarsi come un “processo di argomentazione sensibile alla verità” ”
    http://vaticandiplomacy.wordpress.com/2008/01/16/il-testo-integrale-del-discorso-che-il-papa-avrebbe-pronunciato-alla-sapienza/

  • Vera, 14 Gennaio 2015 @ 19:01 Reply

    anche questo:
    La libertà di satira non può valere uno scontro di civiltà.
    http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/QUEL-CORDOGLIO-SUI-SIMBOLI-QUASI-PI-CHE-SUI-MORTI-.aspx

  • Janus, 14 Gennaio 2015 @ 23:57 Reply

    @ Vera.

    Grazie!
    Valeva la pena sollecitarti 🙂

    Janus

    PS
    Per uscirne dovremmo ripartire dal discorso di Ratisbona di BXVI° e ristudiare e meditare il senso profondo di tutto il suo pontificato.

  • Federica, 15 Gennaio 2015 @ 01:56 Reply

    Grazie Vera, bentornata!

  • Vera, 15 Gennaio 2015 @ 05:22 Reply

    Ciao Federica! grazie.

    Grazie Janus, hai proposto una bella ri-lettura al mio mattino!
    http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2006/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20060912_university-regensburg_it.html

    Meditare il senso profondo del suo pontificato. Vero. Senza accorgermene lo sto già facendo.

    Agisce con Logos, Dio, ma resta Mistero. Per me è “Altra Trascendente Immanenza”, poco comprensibile a noi, in maniera razionale o persino, talvolta esperienziale o per nuda fede! (i suoi pensieri non sono i nostri pensieri)
    L’ellenizzazione, sia pur intrinseca al messaggio del testo redatto in greco, e nelle sue “decisioni di fondo che, appunto, riguardano il rapporto della fede con la ricerca della ragione umana, queste decisioni di fondo fanno parte della fede stessa e ne sono gli sviluppi, conformi alla sua natura.” questa Ellenizzazione non ci dava ben conto dell’Umanità vera reale concreta di Gesù. vero Dio e vero Uomo e persona della Trinità.

    L’incarnazione del Logos, l’essere Dio-Uomo (creatore dei tempi, prima dei tempi, nei tempi, fuori dai tempi!…) Il suo essere alla base della nostra continua e possibile sussistenza… l’essere stesso di Gesù come Egli stesso ci si racconta e ci disvela che siano insieme il Figlio il Padre e lo Spirito; Gesù, il suo apparire e il suo agire nel tempo storico, lasciando tracce e orme nella Storia, nella “pienezza del tempo”, si dice, tutto questo è qualcosa che al momento ancora mi affascina e mi lascia meravigliata. Senza parole. Senza fiato. A natale della mia vita bene inoltrato. ..
    (E la Parola di Dio crea… )
    alla prossima, amici.

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