Se la butto sul personale. Ma ieri sera, alla fine, mi sono davvero irritato. Essendo abituato, nei limiti del possibile e del carattere, ad affrontare con ragionevolezza le situazione, cercherà di essere sintetico e preciso.
Gli antefatti
Come sapete sono presente sui social network. Lo strumento che uso di più, al momento, è facebook con una pagina privata ed una pubblica (identica). Pubblico il vangelo del giorno, degli articoli che mi hanno particolarmente interessato e altre cose.E’un modo per restare in contatto, per abitare l’immenso spazio del web con qualche riferimento cristiano. Ad oggi mi sembra che la cosa sia apprezzata.
I fatti
Qualche giorno fa trovo un articolo sul celibato, in risposta all’articolo di Scalfari, scritto non da un opinionista ma da Walter Brandmüller Cardinale e presidente emerito del Pontificio comitato di Scienze storiche,
pubblicato su Il Foglio del 16/07/2014. Un articolo dotto e articolato, con vari riferimenti storici che amplia il dibattito in corso, difendendo il celibato ecclesiastico. Ci sono diverse posizioni storiche, al riguardo: la semplificazione che fa del celibato un’invenzione medioevale è, dagli storici, ormai ampiamente contestata, e su questo delicato tema ogni chiarimento può essere utile. Personalmente mi ha colpito un dato, che già avevo letto: è possibile che gli apostoli fossero sposati, così come i vescovi del primo millennio ma a chi entrava negli ordini era chiesto l’esercizio dell’astinenza sessuale.
Attenzione: avere informazioni (l’articolista giunge a delle conclusioni di difesa del celibato) non toglie nulla al fatto che del celibato si possa parlare, anche della sua abolizione nella Chiesa occidentale perché resta norma ecclesiastica e come tale storicizzata e modificabile, diversamente dai dogmi.
I fattacci
Apriti cielo! Come già avevo notato anche qui, la questione tocca nervi scoperti: alcuni iniziano a far polemica difendendo Scalfari e il Papa, altri accusando pesantemente l’autore, altri vagheggiando di riforme del Concilio dimostrando una conoscenza nulla dei fondamenti della teologia e dell’agire ecclesiale. Poi, vabbé, mi confesserò, qualcuno sulla mia pagina personale mi mette alle corde: io cosa ne penso? Perché, aggiunge, se fossi d’accordo col celibato bisognerebbe boicottare i miei libri! No, dai così è troppo. Cancello tutto e amen. L’indomani, trovandomi decine di messaggi di curiosità riguardo all’articolo non letto, lo ripubblico.
Le mie considerazioni
Semplici.
In termini generali:
Io penso che ascoltare tutte le opinioni, specie nella Chiesa, sia essenziale. Se poi un’opinione, come in questo caso, è suffragata da riscontri storici, studi, citazioni, è da ascoltare con grande attenzione e rispetto, anche se dice cose che non condivido.
Io penso che diventare partigiani, assorbire il clima di questo mondo che si schiera sempre pro o contro, che vede in chi la pensa diversamente un nemico sia contro il Vangelo e contro la verità. La realtà è complessa e va mediata e capita con un criterio.
Io penso che la Chiesa non sia un’assemblea condominiale. Che ci siano dei carismi donati per l’edificazione comune. Che ci siano dei ministeri, fra i quali il difficile compito di conservare la fede così come ce l’hanno data gli apostoli, che sono preziosi. Non so che farmene di una fede fatta di accomodamenti collettivi, di maggioranza delle opinioni ma lontana da ciò che Gesù ha voluto dire. Non è a colpi di opinione e di movimenti popolari che si toccano temi così delicati.
Sul celibato
Prima o poi scriverò qualcosa ma ancora sto riflettendo. Essendo un prete sposato ho sempre dichiarato e dichiaro di essere di parte e di avere un conflitto di interessi. Ciò non significa che la mia posizione debba piegare la verità! Io credo che il celibato sia un grande dono ma che non sia l’unica strada. E penso, ma ne parlerò, anche a partire da queste risse, che la Chiesa NON sia pronta ad un clero sposato.
Sul Papa
Simpatico, dinamico, rivoluzionario… Povero Papa! E’ lui che deve cambiare la Chiesa? O noi? E lo facciamo imitando il peggio del mondo o con la conversione e la preghiera?
Sul internet
Sono sempre stupito dall’assenza di bon ton di chi lo utilizza. Certo, uno scambio di opinioni può essere tollerato (anche se bisognerebbe, appunto, entrare in una chat di discussione!),ma, nel caso di fb, va fatto con garbo e buona educazione. Venire sulla mia bacheca ad insultarmi è educato come entrare in casa mia e fare la pipì sul tappeto.
Sulla Chiesa
Come ho scritto e ribadisco: mi spaventa un’idea di chiesa così. Tutta fatta di rapporti di forza, di toni urlati, di schieramenti. Non è l’esperienza di Chiesa che ho vissuto, non è la visione di Chiesa che propongo. Perciò tutti possono esprimere pareri, ma se non abbiamo dei criteri, la ragionevolezza, la tradizione e la sua corretta interpretazione e il desiderio del bene comune, finiamo col creare una chiesina immagine delle nostre private opinioni, non il sogno di Dio.
E scusate lo sfogo.
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