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In aeroporto, in partenza per Francoforte. Dalle mie parti è grigio e nuvoloso, danno neve per domani, speriamo. Amo l’autunno ma, in verità, ho proprio voglia di fare una sciata anche se il corpo mi sta clamorosamente richiamando all’ordine e ricordano il mezzo secolo ormai alle porte.
A Francoforte incontrerà i formatori della missione cattolica italiana, missioni nate a fine ottocento per accompagnare i migranti e che ora hanno una nuova vitalità grazie (a causa?) delle giovani famiglie di italiani altamente qualificati che fuggono dal nostro paese imballato ed incartato. È un mondo che non conosco e che mi affascina: ho accettato volentieri questo invito e, all’orizzonte, forse, ad aprile farò un viaggio in Polonia dove ormai hanno tradotto dodici dei miei libri.
Bello, che dire?
Stancante, ovvio, ma continuo a fare esperienza della gran voglia di Parola di Dio, delle opere che il Signore disegna anche nella mia (piccola e intricata) vita.

Si continua a parlare di Francesco. Tanto, forse troppo, comincio a spazientirmi. Ma perché un papa deve sempre diventare una star, in positivo o in negativo? Sapete (e chi non lo sa rispetti le mie scelte, please) che dedico parte della mia alzata alla preghiera e alla lettura dei quotidiani on-line (tanti, di tutti gli orientamenti) e che cerco di farlo con obiettività. Perciò mi spiazza vedere come un papa venga catalogato “conservatore” o “progressista” come se la Chiesa non fosse quel corpo vivo di Cristo che attraversa i secoli inglobando al proprio interno tutte le tensioni, tutte le sfumature…
Il papa non è né progressista né conservatore: è di Cristo e a lui conduce.
Come hanno fatto altri prima di lui, non ultimo l’immenso Benedetto.

Sarà il clima da fine dell’anno liturgico e le fosche visioni apocalittiche di Luca ma, qui dai confini dell’Impero (ricordo sempre agli amici che da casa mia a Parigi ci sono 650 km, per arrivare a Roma… 770!), le notizie che arrivano fanno venire i brividi.
Come se solo ora scoprissimo ciò che molti sanno (e denunciano) da sempre.
Scoprono i veleni sotto Acerra e Giugliano (fra l’altro cercherò di infondere speranza agli amici del napoletano a inizio dicembre)? Costanza e i suoi amici lo denunciano da vent’anni, nell’indifferenza totale. Ci si scandalizza delle ragazzine che per una ricarica telefonica offrono servizi sessuali ai compagni delle medie? Ne parliamo con amici di Milano da almeno dieci anni. Come se tutti vivessimo su un altro pianeta, come se non esistesse il peccato originale.
Ma dai!…

Che fare?
Non lo so. Io lotto a modo mio, formando la mia coscienza, indicando a me e agli altri la prospettiva nuova del vangelo. Vorrei solo che capissimo che non siamo qui a vedere la fine del mondo ma a chiederci quale sia il fine del mondo.
Alzo gli occhi, come voi, senza cedere alla depressione, senza farmi sconfiggere dai profeti di sventura.
È l’ora dell’imbarco.

5 Comments

  • carla, 9 Novembre 2013 @ 15:07 Reply

    Grazie Paolo, e buon viaggio. Portaci, se puoi, forti antidepressivi, aiutaci a capire meglio quale sia il fine del mondo, che in questo caos apocalittico sembra sempre meno chiaro. Un abbraccio.

  • franco, 14 Novembre 2013 @ 09:08 Reply

    Carissimo don Paolo leggo sempre con estremo interesse i tuoi articoli e, nel limite del mio possibile, li giro spesso ai fratelli e alle sorelle della nostra comunità famigliare di evangelizzazione (CFE) che viviamo Paola (mia moglie) ed io nella nostra bella parrocchia dei Santi Angeli Custodi in Verona.
    Continua così, ti abbraccio nel Signore Gesù.

  • Claudia, 15 Novembre 2013 @ 09:51 Reply

    Caro Paolo,
    ci scandalizza per cose che già si conoscono da anni per sollevare un polverone in tv, per nascondere, per non affrontare problematiche più serie,anche se è seria pure questa!
    Cerco di vivere in rispetto di me stessa, dei valori che mi ha insegnato Gesù e provo a coinvolgere chi mi circonda, i miei familiari , nel rispettare a loro volta se stessi e i precetti di Cristo.

  • Simona, 16 Novembre 2013 @ 10:31 Reply

    Anche qui nel cuore della Val Curone si “respira” un po’ la stessa aria…anche io, ormai…41 enne vivo cercando di far tesoro di quanto mi hanno insegnato i “maestri” e formatori degli anni giovanili, cercando di condividere il mio cammino di credente, con chi..si lascia avvicinare..molti “scappano”, impauriti, dalla forza interiore che sentono, credo..o da come ti vedono capace di affrontare, restando in piedi, anche le prove più dure…molti riducono questo Papa ad una “figurina” e concordo anche sulle riflessioni fatte in tema di eco- mafie….avevo 18 anni o poco meno quando ascoltando don Luigi Ciotti già si parlava di veleni, seppelliti sotto le case…..già allora le riflessioni, seppur agli albori, dei “danni” e “lato oscuro” di internet, della rete…..andiam oavanti…da credenti, almeno io me la sento, abbiamo una grande responsabilità verso i fratelli che incontriamo sul cammino e credo che….nonostante le difficoltà valga la pena proseguire perché….molte piccole gocce…posson fare il mare…un saluto.simona

  • Assunta, 17 Novembre 2013 @ 17:13 Reply

    ” E’ l’ora dell’imbarco” !
    Io mi auguro che ci si imbarchi …per diventare più coraggiosi con una volontà ferma e ferrea…tutti sapevano che nel sottosuolo napoletano si interravano rifiuti mortali, ma nessuno ha parlato, e chi lo ha fatto , magari, c’è morto.
    La vita ridotta a segmenti , il qui ed ora , sospeso tra il nulla e il niente…è desolante per un genitore, ragazzine che offrono se stesse in cambio del dio soldi che pare divenuto più forte del Dio di Cristo.
    Imbarchiamoci…e trasmettiamo ai giovani un po’ di senso, diamo voce e coraggio e forza a chi non ce l’ha…non facciamo le pecore…mettiamoci dalla parte del Dio che urla pace e giustizia !

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