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Il portale della cattedrale di Autun è riconosciuto universalmente come uno degli esempi più alti dell’arte romanica. La grande lunetta che accompagna il portone d’ingresso rappresenta una vera e propria catechesi su pietra, come spesso accade per quel periodo. il Cristo giudice domina la scena, la mandorla che rappresenta la sua gloria è sorretta dagli angeli. Fra i tanti, un particolare mi ha spinto a riflettere; alla destra di chi guarda un angelo sta pesando le anime per il giudizio finale: si distingue chiaramente, sul piatto di destra della bilancia, il demonio che sta spingendo verso il basso il piatto, per far condannare il discepolo. A destra, invece, di nota un omino che afferra il lembo della veste dell’angelo per essere portato in cielo.

Il demonio, la parte oscura della realtà, il Maligno e il divisore, il padre di tutte le menzogne, come lo chiama efficacemente Gesù, non ha che un desiderio: allontanarci da Dio e da noi stessi e lo fa ingannandoci, facendoci credere che Dio è un avversario. Oppure facendoci credere che noi siamo persi, che siamo peggio di ciò che siamo veramente, che siamo un fallimento. Vare una visione negativa di sé, irrealistica, non ha nulla a che fare con l’umiltà e rischia di farci cadere nella disperazione.

Il discepolo trova il suo valore conoscendo Cristo, affidandosi a lui, lasciandolo crescere in sé.
Una visione trionfalisitica, eccessiva, egocentrata e narcisistica di se stesso è futile e ingannevole e la realtà ci presenta il conto.
Ma anche una visione depressa di sè, eccessivamente mortificante e negativa, ci allontana dalla salvezza che da subito possiamo sperimentare.
Quando giudichiamo noi stessi stiamo attenti: l’avversario tende ad ingannarci falsando i pesi.
L’unico che ci può giudicare, come dice bene san Paolo, è il nostro giudice misericordioso.

8 Comments

  • laura, 2 Agosto 2012 @ 17:34 Reply

    Paolo, dipende dall’idea che abbiamo di Dio e di conseguenza del peccato, credo.
    Se pensiamo al Signore come a un padre (mi piace di più “papà”), allora vediamo il peccato come uno sbaglio, che però per quanto grande non può annullare il Suo amore per noi, e quindi possiamo non sentirci mai persi.
    Quando dici che possiamo sperimentare la salvezza già ora intendi questo? Questa pace del cuore che non ti fa disperare?

  • fabiana, 4 Agosto 2012 @ 08:34 Reply

    Io credo che spesso siamo più severi noi con noi stessi.
    Lo penso davvero.

    • michaela, 4 Agosto 2012 @ 09:25 Reply

      Non sempre è così! Anzi, molte volte, tendiamo ad essere severi con gli altri e accondiscendenti con noi stessi! Ma come dice San Paolo e riportato da Paolo non siamo noi a dover giudicare gli altri, tantomeno noi stessi! Sono sempre d’accordo con Paolo quando dice che il discepolo trova il suo valore conoscendo Cristo! Noi infatti, possiamo anche sapere a memoria tutto il Vangelo, ma se non conosciamo Cristo (e non lo conosciamo) e il Suo Insegnamento a nulla vale; solo conoscendo Cristo, restando saldi in Lui e mettendo in pratica il Suo Vangelo, solo così, il demonio non potrà mai avere peso sull’altro piatto della bilancia, per quanta forza possa avere per spingerlo giù!
      L’uomo deve decidere cosa volere, e di conseguenza, scegliere!
      Spesso, sempre l’uomo, nel momento del bisogno, si lamenta con Dio, perchè è un Dio lontano distratto, non curante dell’umanità del dolore del male, assente; e pertanto, non esiste; ma anche quando l’uomo ha tutto non si cura di Dio; e da Esso, si sente intralciato e perseguitato. Infatti, perchè seguire i Suoi insegnamenti restrittivi, quando invece la vita offre libertà e felicità? Quindi, è meglio che Dio non esista!
      “Chi vuol esser lieto, sia: del doman non v’è certezza! recita Lorenzo de’ Medici.

  • Federica, 4 Agosto 2012 @ 09:59 Reply

    Cara michaela, contrappongo al tuo peso: ““Chi vuol esser lieto, sia: del doman non v’è certezza!”, questa misura: “Beati i perseguitati per la giustizia,
    perché di essi è il regno dei cieli.”
    Con affetto, Federica.

  • Nike, 4 Agosto 2012 @ 14:26 Reply

    Ciao a tutti, penso che il peccato cambi caratteristiche a seconda delle s
    tagioni della storia (anche personale). Ciò che allontana da Dio può essere ciò
    che divide il cuore e la mente e spesso si presenta come un bel Senso
    di colpa o come una superba Paura.

  • Vera, 5 Agosto 2012 @ 22:38 Reply

    salve a tutti.
    come piu’ spesso ci e’ stato spiegato e raccontato cosi’ bene, il peccato e’ “fallire il bersaglio” e questo per me vuol dire non compiere cio’ per cui sono stata creata, non arrivare alla felicita’ profonda per cui sono stata creata, cioe’ vivere ed essere infelice. Continuamente insoddisfatta con piu’ desideri disordinati di quanti non sia in grado di gestire … insomma non star bene ma star male, con la sensazione continua di star sbagliando tutto nella vita, e soffrire come una sciocca inutilmente! dunque il peccato e’ essere fuori dalla volonta’ di Dio per me, per la mia vita, l’unica che mi consente di essere Vera, me stessa, pienamente nella verita’ piu’ profonda e ultima di me. ricamata io (e voi) intessuta disegnata forgiata da Dio prima che i secoli accadessero.
    Il peccato per me cristiana non e’ dunque legato alla storia, quelle sono le tradizioni le consuetudini i costumi degli uomini che non portano verso nessuna direzione di vita-che non-muore. di vita eterna.
    La Parola di Dio e’ il metro della mia vita, la mia bilancia il mio criterio nell’agire anche se spesso sbaglio (certo, !: da essere umano quale sono!) ma e’ la parola di Dio la prima, la piu’ importante, l’ultima definitiva-parola che viene detta su di noi, su di me.
    il resto sono pettegolezzi degli uomini, anche di me su di me.
    Dio e’ l’unico a parlare di me con verita’! ora, senza sciocca e presuntuosa arroganza senza sciocca falsa e presuntuosa modestia; lasciando da parte chi mi vuole male e mi vuole divisa in me stessa, ma con estrema delicata concreta e feconda umilta’: so fare un gran mucchio di cose, bene!!! ne sono felice! Per me, anzitutto, e perche poi posso offrire qualcosa a qualcuno: allora sia Lode a Dio se posso usare cio’ che sono in grado di fare per il bene comune, Io lo riconosco ed agisco, scopro i miei tesori i miei talenti le mie belle qualita’ e le metto a disposizione degli altri, dove Dio e la mia sensibilita’ e il mio intuito mi guidano e mi auguro che tutti facciano come me, e che tutti condividiamo il poco che siamo. Perche’ siamo poco. Tutti. Ma consapevoli nello stesso tempo che siamo appunto un “Bel Poco” fatto per essere condiviso e moltiplicato da Dio, moltiplicati e condivisi in Gesu, noi nelle sue mani.
    E le bilance pendano dalle nuvole, saranno buone perche’ le usiamo come altalene per catapultarci verso il cielo! mi vengono in mente, di altre tradizioni, i misteriosi quaderni personali di ciascuno su cui vengono annotate le azioni buone, che valgono un mucchio e che hanno il potere di cancellare molte nostre opere cattive!, quasi come una bilancia truccata di quelle dei commercianti di un tempo, si’ ! il nostro angelo custode e’ davvero un furbetto rappresentante dell’amore di Dio per noi!
    (E con lui pesera’ certo di piu’ un puro chilo di verita’ piuttosto che un chilo di arrogante egoismo!)
    vera umile bella unica realta’: e’ questo che siamo!, singolarmente, lo siamo!!!
    (Bel portale: grazie Paolo!)

  • Lucia1, 6 Agosto 2012 @ 09:20 Reply

    Parole sante sia quelle di Paolo che quelle di Vera.
    Purtroppo la nostra psiche spesso ci fa brutti scherzi e quando ci servirebbero parole così non ce le ricordiamo proprio.
    Pazienza! Credo che sia necessario accettare anche quella parte di tenebra/zizzania che c’è in noi (in tutti noi) confidando che alla fine il nostro Papà ci accoglierà con tutto il Suo Amore a braccia spalancate, così come faccio io con le mie figlie ogni volta che vengono a trovarmi (mi sembra sempre una vita che non le vedo, anche se è passata solo una settimana).
    Shalom a tutti.

  • giuditta, 10 Agosto 2012 @ 16:40 Reply

    Pesi e misure,vuol dire osservare,giudicare,valutare e decidere da che parte stare senza lasciarci ingannare con un comportamento di comodo,scegliere la verità senza false ipocrisie ,agire con saggezza.Ma purtroppo l’uomo comune che vive di apparenza,difficilmente riesce fare.

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