Contatta Paolo Curtaz

Per informazioni, organizzazione conferenze e presentazioni

Scrivi a Paolo

La giornata è calda, come solo la Costa Azzurra sa regalare. Da anni non vengo qui, e mi è caro il ricordo delle lunghe passeggiate in mezzo ai campi di lavanda o costeggiando il perimetro dell’isola. I monaci sono qui da 1600 anni, prima ancora che Dio donasse alla cristianità san Benedetto. Da allora sono sempre rimasti, anche dopo le incursioni dei pirati che li hanno decimati. Lèrins, in questa stagione, è un miracolo della bontà di Dio: a meno di venti minuti di barca dalla mondana Cannes, offre un riparo per l’anima. Siamo gli unici ospiti sbarcati in questa tiepida mattinata di novembre

Il monaco parla al mio gruppo con semplicità e convinzione.

La nostra vita, qui, è ritmata dalla preghiera e dal silenzio. Preghiera che ci raduna sette volte al giorno, che ci obbliga a ricordare cosa ci stiamo a fare su questa terra. Per voi, nel mondo, è più difficile perché siete travolti dalle cose da fare. Qui, per noi, è più semplice porsi la domanda, ma più difficile rispondere. Il silenzio ci aiuta a restare disponibili all’ascolto e all’accoglienza di Dio.

Un pellegrino chiede: non vi viene mai il dubbio di essere inutili? Se foste nel mondo, forse, sarebbe meglio, o no?

Il monaco sorride. Il suo sguardo è trasparente, gli si intravvede l’anima.

Hai ragione: siamo assolutamente inutili. Ma se siamo qui è per richiamare tutti al primato di Dio, per ricordare a tutti che esiste una dimensione profonda, autentica, essenziale. Siamo qui come un segno, come un indizio, come un pro-memoria. Possiamo dire che siamo un lusso. Un lusso che la Chiesa si permette.

Ti potrebbero interessare

Entra

Scritto da