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Avendo seguito questa storia ed essendosi conclusa bene, ho piacere di condividerla con voi. Per controbilanciare le troppe cattive notizie…

Carissimo Paolo,

volevo condividere con te, che ben conosci la nostra storia, anche il suo ‘lieto fine’. Come sai, Madonna Assunta è un plesso a tempo pieno di una scuola pubblica di Napoli, materna ed elementare. Nel 2003 cominciarono i lavori che dovevano garantire la messa in sicurezza dell’edifico, ma da subito ci accorgemmo che non venivano fatti a dovere; cominciammo a protestare, ma dopo quattro anni fummo costretti alla denuncia alla Procura della Repubblica; così nel 2009 la scuola venne chiusa dal magistrato, i bambini dispersi in aule faticosamente trovate sul territorio, e nel settembre  decidemmo di occupare per oltre dieci giorni la municipalità per ottenere un minimo di attenzione. Sull’onda della protesta il Comune ha poi trovato i finanziamenti necessari, e a fine marzo la scuola verrà riconsegnata, finalmente sicura, addirittura con il riscaldamento. Dalla  Procura sappiamo che avevamo ragione a denunciare: i lavori precedenti infatti erano stati perlomeno approssimativi e  la Corte dei Conti sta ricontrollando come sia stato sperperato circa un milione di euro.

La nostra è stata, prima che una battaglia per un edificio, una battaglia per la legalità: abbiamo avuto la forza di denunciare un sistema che aveva sperperato il pubblico denaro mettendo in pericolo i nostri bambini pur sapendo che avremmo pagato duramente per la denuncia fatta. Il risultato maggiore è stata però la  vittoria ottenuta grazie alla coesione: genitori, insegnanti, bidelli, ex-alunni tornati a difendere la loro scuola testimoniano che si può credere  nella forza del diritto anche contro le voci che propongono sempre di aspettare, di adeguarsi, di arrangiarsi.  E questo, carissimo Paolo, in una città nota soprattutto per la sua tendenza all’illegalità, è stato per me segno di una grande speranza, della bontà e rettitudine profonda della gente normale che difende ogni giorno il proprio vivere onestamente; come dice la frase di don Milani scritta sugli striscioni che da tanti anni ci accompagnano: “Uscire da soli dai problemi è l’avarizia, uscirne insieme è la politica.”

8 Comments

  • maria.rosaria, 5 Febbraio 2011 @ 17:16 Reply

    “VI DO UN COMANDAMENTO NUOVO:
    CHE VI AMIATE GLI UNI GLI ALTRI COME IO HO AMATO VOI.
    DA QUESTO TUTTI SAPRANNO CHE SIETE MIEI DISCEPOLI,
    SE AVRETE AMORE GLI UNI PER GLI ALTRI”.(GV 13,34-35)

    Da alcune Lettere del SANTO Padre Giovanni Paolo II

    A voi bambini di tutto il mondo

    Cari Bambini, vi scrivo pensando a quando anch’io molti anni fa ero bambino come voi.
    Dobbiamo pregare insieme e molto, affinchè l’umanità formata da diversi miliardi di esseri umani, diventi sempre più la famiglia di Dio, e possa vivere nella pace….
    Vi ho ricordato le indicibili sofferenze che tanti bambini hanno sperimentato in questo secolo, e quelle che molti di loro continuano a subire anche in questo momento.
    Quanti, anche in questi giorni, cadono vittime dell’odio che imperversa in diverse regioni della terra: nei Balcani, ad esempio, e in alcuni paesi dell’Africa.
    Proprio meditando su questi fatti, che colmano di dolore i nostri cuori, ho deciso di chiedere a voi, cari bambini e ragazzi, di farvi carico della preghiera per la pace.
    Lo sapete bene: l’amore e la concordia costruiscono la pace, l’odio e la violenza la distruggono.
    E’ alla vostra preghiera, cari piccoli amici, che desidero affidare i problemi della vostra e di tutte le famiglie del mondo. (Lettera ai bambini, 13 dicembre 1994)
    A voi giovani, miei diletti amici

    Cari giovani, abbiate la santa ambizione di essere santi.
    Come sono cambiati i giovani di oggi da quelli di vent’anni fà!
    E come è cambiato il contesto culturale e sociale nel quale viviamo!
    Ma Cristo, Lui non è cambiato!
    Ponete dunque i vostri talenti a servizio della nuova evangelizzazione, per ricreare un tessuto di vita cristiana!
    Il papa è con voi.
    Credete in Gesù e contemplate il suo volto!
    (XX Giornata mondiale della gioventù, Roma agosto 2000).
    Cari amici anziani!
    In un mondo come quello attuale, nel quale sono spesso mitizzate la forza e la potenza, voi avete la missione di testimoniare i valori che contano davvero al di là delle apparenze, e che rimangono per sempre perchè iscritti nel cuore di ogni essere umano e garantiti dalla parola di Dio.
    Anche l’età avanzata è un tempo di grazia, che invita a unirsi con amore più intenso al mistero salvifico di Cristo e a partecipare più profondamente al suo progetto di salvezza. (Giubileo degli anziani, 2000)
    Grazie a te, donna per il fatto stesso che sei donna!
    Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contruibuisci alla piena verità dei rapporti umani.

    Il mio grazie alle donne si fa pertanto appello accorato, perchè da parte di tutti, e in particolare da parte degli Stati e delle istituzioni internazionali, si faccia quanto è necessario per restituire alle donne il pieno rispetto della loro dignità e del loro ruolo.
    In proposito non posso non manifestare la mia ammirazione per le donne di buona volontà che si sono dedicate a difendere la dignità della condizione femminile attraverso la conquista di fondamentali diritti sociali, economici e politici, e ne hanno preso coraggiosa iniziativa in tempi in cui questo loro impegno veniva considerato un atto di trasgressione, un segno di mancanza di femminilità, una manifestazione di esibizionismo, e magari un peccato!
    Auspico dunque, carissime sorelle, che si rifletta con particolare attenzione sul tema del genio della donna, non solo per riconoscervi i tratti di un preciso disegno di Dio che va accolto e onorato, ma anche per fare a esso più spazio nell’insieme della vita sociale, nonchè di quella ecclesiale.(Lettera alle donne, 29 giugno 1995)
    A voi famiglie, fondamento della società

    Occorre davvero fare ogni sforzo, perchè la famiglia sia riconosciuta come società primordiale e, in un certo senso, “sovrana”!
    La sua sovranità è indispensabile per il bene della società.
    Una nazione veramente sovrana e spiritualmente forte è sempre composta di famiglie forti, consapevoli della loro vocazione e della loro missione nella storia.
    La famiglia sta al centro di tutti questi problemi e compiti; relegarla dalla posizione che le spetta nella società, significa recare un grave danno all’autentica crescita dell’intero corpo sociale.

    Dovete “rinascere dall’alto” ((Gv 3,6-7).
    Dovete nascere “da acqua e da Spirito” /Gv 3,5).
    Proprio voi, cari padri e madri, sieti i primi testimoni e ministri di questa nuova nascita dallo Spirito santo. (Lettera alle famiglie, 2 febbraio 1994)
    A voi tutti, responsabili del mondo

    A voi mi rivolgo, capi delle nazioni, che avete il dovere di promuovere la pace!
    A voi, giuristi, impegnati a tracciare cammini di pacifica intesa, predisponendo convenzioni e trattati che rafforzano la legalità internazionale!
    A voi, educatori della gioventù, che in ogni continente instancabilmente lavorate per formare le coscienze nel cammino della comprensione e del dialogo!
    E anche a voi mi rivolgo, uomini e donne che siete tentati di ricorrere all’inaccettabile strumento del terrorismo, compromettendo così alla radice la causa per la quale combattete!

    L’umanità ha più che mai bisogno di ritrovare la strada della concordia, scossa com’è da egoismi e da odi, da sete di dominio e da desiderio di vendetta.

    Nel compito di educare alla pace, si inserisce con particolare urgenza la necessità di guidare gli individui e i popoli a rispettare l’ordine internazionale e a osservare gli impegni assunti dalle autorità, che legittimamente li rappresentano. La pace e il diritto internazionale sono intimamente legati fra loro: il diritto favorisce la pace.
    “L’umanità, di fronte a una fase nuova e più difficile del suo autentico sviluppo, ha oggi bisogno di un grado superiore di ordinamento internazionale”. Gli Stati devono considerare tale obiettivo come un preciso obbligo morale e politico, che richiede prudenza e determinazione…..

    “Beati gli operatori di pace, perchè saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,9).
    “il diritto internazionale è stato per molto tempo un diritto della guerra e della pace.”Credo che esso sia sempre più chiamato a diventare esclusivamente un diritto della pace, concepita in funzione della giustizia e della solidarietà. In questo contesto, la morale è chiamata a fecondare il diritto; essa può esercitare altresì una funzione di anticipo sul diritto, nella misura in cui gli indica la direzione del giusto e del bene”.(Giornata mondiale della pace, 1 gennaio 2004)

  • lucia1, 6 Febbraio 2011 @ 18:47 Reply

    Non so chi l’abbia detto, ma è proprio vero: “Fa più rumore un albero che cade della foresta che cresce” E questo post lo dimostra.
    Mi sembra anche che possa illustrare cosa voglia dire essere “sale” ed essere “luce” nel mondo d’oggi come Gesù ci ha chiesto.
    Mi piacerebbe che notizie come questa venissero diffuse più spesso: abbiamo tanto bisogno di speranza in questi giorni.

    Un abbraccio

  • Cristina, 6 Febbraio 2011 @ 19:37 Reply

    …a proposito di legalità e speranza vi segnalo un libro di Luigi Garlando:
    “Per questo mi chiamo Giovanni” ed Rizzoli. E’ un padre che racconta al proprio figlio la storia di Giovanni Falcone. Commuovente,emozionante, toccante… l’ho riletto più volte… e a chiunque l’ho segnalato è rimasto nel cuore..come a me.
    Cristina

  • Vera, 7 Febbraio 2011 @ 06:22 Reply

    Stamattina penso scrivendo ed è un discorso che va sicuramente pensato più a lungo…

    Un piccolo esempio di cosa sono le notizie (il chi decide che siano tali è ancora un’altra cosa)

    Se il solito cane (chi) con rabbia (come) morde il suo padroncino (cosa) a Milano nel suo cortile (dove) oggi alle 17 (quando) perché disturbato mentre dormiva (perché), questa potrebbe non
    essere una notizia. Ma se è il sindaco di Milano ad essere morsicato durante un’assemblea pubblica e se tutti i possessori di cani vengono diffidati dall’avvicinarsi al primo cittadino, questa potrebbe già essere una notizia.

    E’ in un mondo così che viviamo. Noi che siamo come ci ha detto Gesù, luce e sale.
    La persona che ha scritto a Paolo certo ha lottato e pregato: ha rischiato personalmente insieme ad altri: in certi contesti è così più che in altri.
    Ma è il nostro mondo. Quello da salare e illuminare. Quello a cui non apparteniamo, ecc ecc

    E davvero non so se essere contenta che non vengano date molte notizie di questo tipo (battaglia per la legalità): perché vorrebbe dire che sono l’eccezione e non la normalità… che cioé dobbiamo combattere per una cosa che dovrebbe essere normale… invece è bello per me pensare che nonostante tutto ci sono dovunque persone che lavorano bene, che fanno bene ciò che loro compete anche per il fatto stesso di essere uomini e di avere a cuore il bene di altri uomini (e del loro lavoro), e non solo perché sono cristiani…
    noi cristiani poi… Sì che possiamo essere anche cittadini cristiani… e portare nel mondo ciò che ci contraddistingue…

    Ancora sulle notizie: d’altra parte non voglio scordare “l’effetto imitazione”: quella strana cosa per cui sarebbe opportuno a volte non riportare una notizia, per non provocarne altre simili!… non mi dilungo su questo… (es. un suicidio, un sasso dal cavalcavia, altro e altro…) forse notizie così buone se “drammatizzate per benino” e rese più e più note potrebbero indurre altri a reagire, o agire, come preferite, a pensare che a volte davvero si può fare qualcosa di diverso e si possono vedere riconosciuti dei diritti, faticosamente pericolosamente… ma si può!
    (pregando?!)

    Vi dico quale è la mia notizia preferita, anche di Oggi: Il Vangelo.
    E’ con questa Notizia che dovremmo cominciare le giornate, per metterci di buonumore, e “proteggerci” dalle Notizie che il mondo selezionerà per noi durante la giornata!

    e buona giornata a tutti di buone notizie.

  • Vera, 7 Febbraio 2011 @ 06:33 Reply

    In tema di Libri: Gherardo Colombo, Sulle regole.

    «La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole. Se non le comprendono tendono a eludere le norme, quando le vedono faticose, e a violarle, quando non rispondono alla loro volontà. Perché la giustizia funzioni è necessario che cambi questo rapporto.» è possibile che questa aspirazione diventi realtà? Come può nascere da questo cambiamento una società migliore? Ce lo spiega Gherardo Colombo, figura di primo piano del mondo del diritto, in questo suo nuovo libro che invita a riflettere su un argomento di grande attualità e profondo coinvolgimento civile e morale. In Italia spesso si sente parlare e si parla di una giustizia “malata”, di un’amministrazione della giustizia lenta e corrotta, di violazione sistematica delle leggi, di mancanza di legalità. Si ha la sensazione di vivere in un paese dove, sotto l’apparenza delle leggi uguali per tutti, trionfano in realtà il sotterfugio, la furbizia, la forza, la disonestà, un paese dove coloro che rispettano le leggi formali vengono scavalcati ogni giorno da coloro che le infrangono. Secondo Gherardo Colombo esiste un solo modo per uscire da questa sconfortante e drammatica situazione:
    riscoprire il senso profondo delle regole che stanno alla base della convivenza civile, ritrovare il punto di riferimento ideale, dei valori di base, a cui si ispira la distribuzione di diritti e doveri, opportunità e obblighi, libertà e limiti di ogni individuo. Il rispetto dei valori della persona è la strada da percorrere,
    indicata anche dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, che
    prospettano un modello di convivenza orientato al riconoscimento e alla valorizzazione dell’altro.
    Una società “orizzontale”, la definisce Colombo, «che prevede una distribuzione omogenea dei carichi e delle possibilità, dei doveri e dei diritti in particolare quelli fondamentali, vale a dire quelli che garantiscono la base per un’esistenza dignitosa e il presupposto per l’emancipazione dell’individuo.»

    Questo modello si contrappone al modello “verticale”, basato sulla gerarchia e la competizione, uno schema imperante fino all’altroieri della storia, che privilegia pochi potenti, ricchi, influenti a discapito della moltitudine dei cittadini. «Se la società è davvero organizzata in modo orizzontale – scrive Colombo – le spinte e le occasioni per violare le leggi sono assai più limitate.» Se i diritti di base sono tutelati, la devianza infatti è meno diffusa, e possono prosperare il dialogo, il confronto e la responsabilità, a vari livelli: politico, professionale, civile e amministrativo. Tutti potrebbero partecipare più compiutamente al bene comune e raggiungere una propria realizzazione personale.

    Ed un altro che non ho ancora letto (spero di farlo presto) ma mi è stato segnalato:
    Gustavo Zagrebelsky, Sulla lingua del tempo presente
    L’uniformità della lingua, lo spostamento di parole da un contesto all’altro e la loro continua ripetizione sono il segno di una malattia degenerativa della vita pubblica che si esprime, come sempre in questi casi, in un linguaggio stereotipato e kitsch, proprio per questo largamente diffuso e bene accolto.

  • maria rosaria, 8 Febbraio 2011 @ 14:39 Reply

    Vangelo = Legalità = Legge dell’Amore:

    Non è nuovo ma è anticonformista e per esprimere fermamente ciò che bisogna dire bisogna usare le stesse parole.

  • Molly, 10 Febbraio 2011 @ 09:22 Reply

    Qualche giorno fa ho visto (per lavoro) un docufilm-intervista ad un SICARIO messicano che per 25 anni ha servito il cartello dei narcotraffico… oltre ad aver descritto, essendo un sicario, come uccideva e torturava le persone (bollendole nell’acqua o tagliandole a pezzi o per le donne stuprandole fino alla morte) quello che mi ha sconvolto particolarmente e’ che lui fosse un poliziotto …. si si un poliziotto anzi facendo carriere e’ diventato capo della polizia di una cittadina… il cartello infiltrandosi capillarmente nella polizia (su 100 poliziotti in una cittadina almeno 30 sono del cartello) si assicura un appoggio e per i poliziotti una doppia vita … naturalmente i soldi e la coca a fiumi, case, ville, appartamenti, macchine, donne… insomma di tutto e di piu’… perche’ vi ho raccontato questo perche’ mentre vedevo questo documentario vi pensavo e pensavo a noi che stiamo riflettendo sulla legalita’… da quelle parti questa parola non penso esista… si e’ vero sono lontanissimi da noi ma la legalita’ e’ un VALORE prezioso…
    sapete che fine ha fatto questo sicario?… per errore mentre scappava dai suoi colleghi perche’ dopo 25 anni la sua coscienza non reggeva piu’ le terribili iniquita’ che gli facevano compiere, entro’ in una chiesa… e li si vede che lo aspettava proprio LUI che lo ha LIBERATO! era schiavo di un padrone del male… ora e’ in fuga dal 2005 lui e la famiglia e solo grazie al Signore ora e’ finalmente un uomo!!!

    non ho mai pensato di pregare per i cattivi… mi e’ sempre sembrato sprecare parole se uno e’ un diavolo come puo’ fare l’angelo? eppure la forza della Grazie e della Misericordia DIVINA e’ piu’ grande (per fortuna) della mia piccola voce…

    legalmentemolly

  • maria rosaria, 10 Febbraio 2011 @ 14:45 Reply

    “e li si vede che lo aspettava proprio LUI che lo ha LIBERATO! era schiavo di un padrone del male…”

    Molly, Dio non si dimentica mai dei suoi figli; ciascuno di noi è Tempio dello Spirito Santo; in ciascuno di noi ci sono le due forze contrapposte del bene e del male, o come tu dici dell’Angelo e del diavolo.

    Bisogna pregare, e molto, per i cattivi perchè in essi possa riemergere la figura dell’Angelo che riconduce alla strada della Fede, della Speranza, della Carità, della Gioia e dell’Amore.

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