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Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».

Il vangelo feriale di oggi è uno di quelli che porto più caro nel cuore, sperando che in qualche modo la continua meditazione della Parola sradichi il gelso delle mie paure e della mia testardaggine. Il fatto che Pietro e gli altri si accorgano della poca fede è già un buon punto di partenza: quando uno scopre in sé la fede il rischio è di pensare che la strada sia tutta in discesa. La fede non è che il primo momento di un percorso, credere che il Signore che ho incontrato è colui che può dare senso alla mia vita, inserirla in un contesto più ampio. Ma, pur nella fede, le cose che non capiamo o l’esperienza del nostro limite o le prove della vita (una malattia, ad esempio), mettono a dura prova la fede: Dio è davvero così buono come ho intuito? Ma allora perché non riesco a superare questo momento tragico della vita? Il fatto che gli apostoli, pur avendo Gesù lì con loro!, si rendano conto che la propria fede ancora vacilla mi rasserena: se ho dubbi di fede, se vacillo, pur avendo Gesù al mio fianco, sono anch’io sulla buona strada. La consapevolezza dell’assenza diventa invocazione e preghiera: solo Dio può aumentare la nostra fede, ma sta a noi essere disponibili al progetto di Dio. Affidare al Signore la propria vita significa lasciarla indirizzare, ispirarla profondamente ai valori del Vangelo, orientarla verso il Regno. Allora, anche nel momento dello sconforto, la preghiera che sale, quella che chiede di aumentare la fede, già indica che questa fede esiste. E può ancora crescere.

74 Comments

  • Jenny, 8 Novembre 2010 @ 12:53 Reply

    Caro don Paolo, come si fa a sapere se c’è fede? Se il Signore dice se avete fede quanto un granello di senape…….. in verità non so come comportarmi. Gradirei andare in Paradiso… il Signore è Misericordioso mi conosce e mi affido a LUI.Ciao a tutti.
    p.s. la preghiera che recito spesso è” SIGORE GESU’ CRISTO ABBI PIETA’ DI ME”

  • spina, 8 Novembre 2010 @ 16:35 Reply

    La fede è fidarsi….
    Sembra una cosa da niente,ma diventa una roba da pazzi se si prende coscienza dell’autentico , messaggio , proposta di Gesù.La proposta, il contratto, il patto che Dio chiede all’uomo di firmare sulla fiducia…insomma un bell’assegno in bianco, è contenuta interamente nelle Beatitudini pronunciate da Gesù nei vangeli( discorso della montagna o della pianura a seconda , non importa scegliete voi)
    A me è costato un pò di tempo e di fatica riprenderle e comprenderle nuovamente…ma non mi sono voluta raccontare storie, il messaggio è quello,semplice e unidirezionale in un modo inquietante. (noi figli del relativismo non ci siamo certamente più abituati !)
    Quello di Gesù è un messaggio che chiede a ciascuno la propria personale ed unica radicalità…per dire”ci stò” ci vuole fegato e fede,ci sono chiesti salti in un vuoto apparente che ci terrorizza e che ci spinge a contrattare con le nostre coscienze percorsi meno ripidi…
    Avere fede,fidarsi significa fare quei salti enormemente felici di farli…(molto di più che sradicare e ripiantare un gelso in mare )!
    Ciao a tutti! Spina

  • Jenny, 8 Novembre 2010 @ 17:35 Reply

    Per Spina, io mi fido di LUI, ho solo il Signore Gesù Cristo,e sono sicura che mi ama come sono,povera indigente,misera.
    Ciao Spina, un saluto a tutti,preghiere reciproche.

  • Molly, 8 Novembre 2010 @ 20:42 Reply

    se qualcuno mi chiedesse: ma tu sei una persona che ha fede? a voce alta direi eccerto che ce l’ho!!! gonfiandomi di orgoglio mi sentirei pura, immacolata, io sono una che ha fede!!! alla faccia dell’umiltà!!!
    Poi penso che sti gelsi in realtà non li ho mai smossi… altro che granello de senapa… In compenso ne ho uno attaccato con lo scotc nella mia impolveratissima bibbia… ma è propiro piccolo; anzi è come se uno su di un foglio disegnasse un puntino ecco il granello di senapa è così piccolo… basterebbe veramente poco allora… ma perchè invece avere fede è difficile? Io penso perchè noi la vorremmo quantificare: accresci la fede vuol dire che c’è un’unità di misura ? ecco l’errore anzi l’orrore!!! come siamo sciocchi noi uomini (per lo meno io che volevo quantificare!) non devo ottenere un risultato – ho due kg di fede! no io ne ho tre!!!
    la fede non la possiedo mai perchè ogni giorno devo trovare quella che mi serve per dare speranza, per servire, per gioire, per stre con chi soffre!
    mi sembre che spesso siamo cristiani che reclamano la busta paga della fede: dov’è la mia Signore?

    senapementemolly

  • rosaria, 10 Novembre 2010 @ 05:00 Reply

    è vero ,tantissime volte ho gridato” ho fede “ma altrettanto tantissime volte sono inciampata, e quasi come che ad ogni esaltazione ci sia stata una caduta.No, forse la mia non è fede vera ,ma voglia di fede, voglia di mettermi completamente e tutta per intero nelle Sue braccia,è volontà immensa ,ma forse vera fede non è.Pensavo d’aver conquistato il mondo ed invece il mondo tenta tante volte e in tantissimi modi di conquistare me….ho preso consapevolezza ma non basta ….Signore accresci la mia fede

  • ww, 11 Novembre 2010 @ 23:47 Reply

    “Sta a noi essere disponibili al progetto di Dio. Affidare al Signore la propria vita significa lasciarla indirizzare…”

    Infatti, nella mia esperienza, i dubbi di fede si insinuano tutte le volte che cerco di fare di testa mia.

    Un caro saluto a tutti, vi leggo sempre, sono ancora viva, solo un po’ presa da centomila cose piccole e grandi!

  • maria rosaria, 12 Novembre 2010 @ 01:43 Reply

    Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato…..

    Egli disse alla donna: “La tua fede ti ha salvato; va in pace! ”.

    I dieci lebbrosi vengono invitati a presentarsi ai sacerdoti ma uno solo, uno solo “vedendosi guarito torna indietro” e a lui, e solo a lui, il Signore dice “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato”.

    “Nulla a Dio è impossibile” dice l’angelo a Maria chiamata, vergine, a divenire madre. “Per chi crede, tutto è possibile”

    “Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio” (Mc 10,27).

    “Tutto posso in Colui che mi dà la forza!” (Fil 4,13).

    Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena” (Gv 16,23-24).

    La fede in Dio non è solo credere che esiste.La fede è affidarsi completamente al SIgnore:

    “Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre,

    come un bimbo svezzato è l’anima mia.

    Speri Israele nel Signore, ora e sempre”.

    Tutto ciò è solo una piccola idea della fede…..potrei continuare all’infinito.

    Rosaria, inciampare e cadere è normale affinchè “non si inorgoglisca il vostro cuore per i risultati che otterrete”; per alimentare la Fede è importante avere la volontà e rialzarsi; e questo, tu già lo fai.

    con affetto, maria rosaria.

  • costanza, 12 Novembre 2010 @ 15:47 Reply

    Ieri sera ho avuto una dimostrazione di fede: un’ottantina di persone, cristiani, buddisti, musulmani, si sono riuniti sotto le finestre del Sindaco di Napoli, per invocare sulla politica lo Spirito e chiedere la salvaguardia dell’acqua, bene di tutti. E’ stata un’esperienza di fede profonda, nella preghiera comune, nel rispetto reciproco, nella spinta condivisa verso l’urgenza di garantire a tutti l’accesso all’acqua/vita. E proprio per questo è stato un momento di grande gioia e fratellanza.

  • lucia.v, 12 Novembre 2010 @ 17:28 Reply

    La fede….ohh che bello sarebbe fosse già piena in noi ora, subito!!!….ma questo credo vorrebbe dire aver ultimato il cammino, come dice san Paolo, ho ultimato la corsa ho mantenuto la fede.
    Credo che avere una fede che vacilla o quanto meno non costante sia pure questo parte dei piani di Dio su di noi…forse dico un’eresia, e chiedo di correggermi eventualmente ,però credo proprio che la ricerca della fede sia uno stimolo che ci solletica l’appetito di Cristo sempre più, la voglia di Lui e la ricerca di contatto con Lui. I bisogni di qualsiasi tipo nell’uomo si soddisfano ma ritornano costantemente come la fame e la sete, ed io sono felice di continuar ad aver fame e sete di Gesù….
    Buona serata mi affido alle preghiere di tutti….non sto passando un bel periodo.

  • milena, 12 Novembre 2010 @ 23:15 Reply

    nel vangelo di Luca c’è l’episodio dei dieci lebbrosi che vengono guariti da Gesù.
    TUTTI e dieci hanno ricevuto questo dono d’amore cioè la guarigione, ma UNO solo torna indietro a ringraziare:
    TUTTI vengono guariti, UNO solo è SALVATO.
    E’ Gesù stesso che gli dice:”la TUA fede ti ha salvato”
    Quindi la fede PRIMA DI TUTTO, è ACCORGERMI che Dio mi ama, che mi fa dono del suo amore incondizionato;
    è scoprire che non mi ama perché “sono buono”, ma che mi ama…..punto!
    Da questa consapevolezza nasce il desiderio di ACCOGLIERLO nella mia vita e la capacità di RISPONDERE con amore al Suo amore.
    Dio ci dona se stesso: sta a noi “accorgerci”, “accogliere”, e “rispondere”
    Ma allora,forse, la fede è proprio la MIA risposta a questo dono d’amore che Dio fa a ciascuno di noi…..

  • maria rosaria, 13 Novembre 2010 @ 00:38 Reply

    Luvia.v:

    “io sono felice di continuar ad aver fame e sete di Gesù….”

    milena:

    “Da questa consapevolezza nasce il desiderio di ACCOGLIERLO nella mia vita e la capacità di RISPONDERE con amore al Suo amore.”

    A questo punto Gesù direbbe “Và in pace, la tua fede ti ha salvato”.

  • Lidia, 14 Novembre 2010 @ 08:44 Reply

    La Fede è una Virtù Teologale (di Dio) e quindi è sempre e solo un dono per il quale aumenta nella misura in cui sappiamo ringraziare e non considerare “nostra” … Credo sia questa la diversità che ha salvato il lebbroso samaritano.

    E credo anche che ci si confonda tra religione e Fede.
    Credo che la religione sia un Credo ed un “grazie”, ma la Fede rimane un dono ed un dono per tutti.

    Non so, ma per me, la Fede è un rimando all’Autore e non a sé stessi, anzi è un “sè stesso” che si rimanda all’Autore.

    Boh! 😀

  • maria rosaria, 14 Novembre 2010 @ 16:27 Reply

    Lidia,

    questa mattina pensavo a te, e…….!

    Si, sono d’accordo, la Fede è un Dono di Dio, ma come tutti i doni, va accolta con gioia, non dimenticata in fondo a un cassetto (come per dire “credo e mi basta”); come un piccolo seme,
    va piantata,coltivata,innaffiata, irrorata, concimata, potata ed esposta costantemente alla Luce;
    va testimoniata, condivisa e diffusa (senza temere le cadute iniziali, l’insuccesso, le derisioni, le persecuzioni);
    va tanto altro……. da far scoppiare il cuore; e soprattutto, di questo meraviglioso immenso Dono, dobbiamo ringraziare instancabilmente, con la preghiera, l’Autore; ed è così che il “se stesso” si rimanda all’Autore.

    “Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto”.

    Un abbraccio, maria rosaria.

  • Sergio B., 14 Novembre 2010 @ 19:50 Reply

    Caro Paolo , il mio non è un commento ma una buona notizia che vogli dare al mio Parroco ( per me tu sei questo , aldila’ delle leggi e dei territori ); sono tornato a Messa dopo un poco di tempo , non faccio la Comunione da tanto , sto tentando una strada di ritorno a Casa , ho sempre sofferto la impossibilita’ quasi fisica di fare quei metri che mi separano dal Confessionale , l’Eucarestia un sogno quasi impossibile .
    Ma oggi il Signore , credo , mi ha dato “una svegliata” . Mi ha fatto capire in un lampo che Lui ci ama come siamo , anche con i nostri limiti e difetti , e che aspettavo di esser perfetto per tornare a Lui , o se volevo avere la garanzia di non peccare piu’ dopo , come si dice “stavo fresco” .
    Oggi ho capito ( ho dovuto aspettare 50 anni per arrivarci , piu’ zuccone di cosi’…)che siamo amati come siamo e che da li’ dobbiamo partire , e finalmente mi si è accesa la luce .
    Ho iniziato a capire anche il perchè della necessita’ di un Sacrificio cosi’ grande come quello di Gesu’ , forse anche proprio per i nostri enormi limiti .
    Da oggi provo a migliorarmi partendo dal poco , e a fare quei metri che mi mancano da tanto .
    Per la fede che muove le montagne , ci stiamo lavorando ( con un certo Aiuto )…
    Ti ho scritto questo perchè è una bella notizia per me , e forse ci hai messo “lo zampino ” anche tu , e perchè potrebbe aiutare qualcuno nelle mie condizioni .
    Grazie , ciao
    Sergio

  • Paolo, 14 Novembre 2010 @ 20:21 Reply

    Ciao Sergio.
    Ti abbraccio forte e sentiti amato come sei sul serio, sempre, ovunque. E lodo Dio che oggi, per un attimo, ti ha fatto sperimentare questa consapevolezza. Nutrila, coltivala in te, falla crescere. Un abbraccio dai tanti fratelli e sorelle che credono in Cristo e che navigano in rete.

  • carola, 14 Novembre 2010 @ 21:09 Reply

    Cari amici,
    io al contrario di Sergio, pratico con una certa costanza sia la S. Messa che l’Eucaristia, la preghiera e il confessionale….eppure credo di essere ancora lontanissima da quel granello di senape! Perchè? Non so, forse più che quantificare la fede, è come se attendessi sempre un risultato, qualcosa di tangibile, un miglioramento nei miei rapporti umani oppure la sconfitta di un disagio di una persona a me cara, una conversione….

  • laura, 15 Novembre 2010 @ 09:11 Reply

    Cara Carola,
    non posso che dire che la fede è dono, lo so perchè per me è stato evidente, non cercata, non desiderata, non meritata, è arrivata veramente come un dono inaspettato ed è stata anche una prova che il Signore esiste. Questa la mia esperienza.
    Dici che ti senti lontana da quel granello di senape: se ti senti battere il cuore quando ascolti la Parola, e vai a messa non per obbligo ma perchè lo senti come bisogno tuo, come desiderio di incontrarLo, a me sembra che quel granello cel’hai eccome!
    Perseveranza, questa è la parola che sento in continuazione in questi giorni dalla Parola, ed è questo che mi sento di dirti: persevera, e accorgiti dei segni che il Signore ci manda per confermare la nostra fede. Aguzza lo sguardo, sono certa che li vedrai, non eclatanti ma piccoli e luminosi. Guarda Sergio, anche lui è un segno per noi, e guarda tutti quelli che fanno esperienza dell’incontro con Lui, che sono tanti. E magari se guardi bene troverai anche vicino a te tanti segni che ti aiuteranno a continuare nella fiducia.
    Ti abbraccio.

  • maria rosaria, 15 Novembre 2010 @ 10:17 Reply

    Sergio,

    “AMAMI come sei”, dice Gesù”.

    Non aspettare di essere perfetto per cominciare ad amarmi, non lo saresti mai;

    dai bassifondi voglio sentire il tuo grido “Gesù Ti amo”, ci penserò Io a renderti perfetto; se tu lo fossi già non avresti bisogno del Mio aiuto.

    “Non sono i sani che hanno bisogno del medico”.

    Ti auguro una pronta guarigione.

  • Molly, 15 Novembre 2010 @ 20:23 Reply

    X SERGIO E TUTTI GLI AMICI CERCATORI:

    Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: Dammi il tuo cuore, amami come sei…
    Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all’amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica della virtù e del dovere, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi. Amami come sei.
    In ogni istamte e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell’aridità, nella fedeltà o nell’infedeltà, amami… come sei… voglio l’amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai.
    Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore? Non sono io l’Onnipotente? E se mi piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio amore?
    Figlio mio, lascia che ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio col tempo trasformarti, ma per ora ti amo come sei… e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l’amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l’amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: Gesù ti amo.
    Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento. Una cosa sola mi importa, di vederti lavorare con amore.
    Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai… perché ti ho creato soltanto per l’amore.
    Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, io il Re dei Re! Busso e aspetto; affrettati ad aprirmi. Non allargare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza, moriresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia.
    Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l’azione più insignificante soltanto per amore. Conto su di te per darmi gioia…
    Non ti preoccupare di non possedere virtù; ti darò le mie. Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato l’amore, ti darò di poter amare al di là di quanto puoi sognare…
    Ma ricordati… Amami come sei…
    Ti ho dato mia Madre: fa passare, fa passare tutto dal suo Cuore così puro.
    Qualunque cosa accade, non aspettare di essere santo per abbandonarti all’amore, non mi ameresti mai… Va…
    Monsignor Lebrun

  • Jenny, 15 Novembre 2010 @ 22:54 Reply

    @ Molly, sei brava a scrivere,io ho provato non so quante volte,ma non ci sono riuscita,a scriverla tutta,(ho lasciato perdere)è bellissima e la leggo spesso. Ciao a tutti i cercatori di DIO

  • carmelo, 16 Novembre 2010 @ 10:13 Reply

    La fede! grande dilemma. non ho mai chiesto al Signore una fede che si misuri sulla quantità (una fede grande) ma chiedo anche oggi di custodire la mia povera e fragile fede.
    grazie Paolo don carmelo

  • Molly, 16 Novembre 2010 @ 10:34 Reply

    Jenny tesoro ho fatto un semplice copia e incolla… non avrei mai avuto tanto tempo per scrivere!!!

    ciaooooooooooo

  • Janus, 16 Novembre 2010 @ 13:22 Reply

    Cari amici,
    la Fede non è un dono di Dio … è libera risposta dell’uomo all’Amore di Dio (credo il Catechismo la chiami “iniziativa di Dio”) …

    … Non è secondaria la cosa … tutta ‘sta sicurezza che Dio ci ami così come siamo … io non ce l’ho !

    Credo anzi che la chiamata di Dio sia ad una missione … diversa per ciascuno di noi … e che la risposta “Presente!” … debba intendersi come inizio della ricerca di questo sentiero che Dio ha voluto per me/noi …

    Io non so ancora dove porterà il mio sentiero … ma già so che mi ha cambiato, che mi sta cambiando … che mi porta a compiere azioni e gesti, nuovi, per me e per gli altri …. è un percorso che si disvela giorno per giorno … rimanendo ben sintonizzato sulle frequenze divine 🙂 … per cercare di non perdermi neanche una parola utile a capire cosa vuole che io faccia per Lui!

    Al massimo vivo lo stupore che Dio possa volere qualcosa anche da me … che anche io abbia un mio posticino nel suo piano di salvezza del mondo e che Dio abbia un progetto di salvezza anche per me 🙂 … ma dalla chiamata mi son messo in cammino … non son stato fermo lì dove ero dicendomi … tanto mi ama anche così 😉

    Chi pensa troppo alla perfezione della sua fede … cerca ed anela la perfezione della sua Fede … chi mira ed ambisce alla Santità, come spesso leggo in questo blog … a volte un pelo mi inquieta … perchè è come il medico tutto concentrato a studiare e disquisire con la propria erudizione e conoscenza di una malattia … mentre l’ammalato muore.

    Insomma … il “seguimi” … vuole dire … tieni lo sguardo fisso su di Me (Gesu) 🙂 Non su te stesso :-))

    Egualmente mi inquietano quelli che, come detto … “la fede è un dono” , “è Dio che converte”, “non ti preoccupare ti ama anche così” …. etc etc …
    Mi sembra tutto molto auto-assolutorio, molto piccolobanaliggiante … un po’ “facciam tutti così schifo, potrà mica odiarci tutti” 🙂 …

    Insomma …. ecco!

    Salùt
    Janus

  • maria rosaria, 16 Novembre 2010 @ 14:40 Reply

    Janus, finalmente!

    E’ bello tutto ciò che scrivi della tua chiamata e del tuo percorso di vita.
    Solo un mio piccolo personale pensiero su:

    “tutta ‘sta sicurezza che Dio ci ami così come siamo … io non ce l’ho !

    Io ne sono certa, invece; e la missione da compiere, a volte può essere una Grande Missione, ma a volte può essere anche semplice e vera Testimonianza (a secondo delle capacità di ciascuno).

  • Janus, 16 Novembre 2010 @ 15:50 Reply

    @ Maria Rosaria

    Cara amica, io credo che il Signore ami lo sforzo che facciamo per avvicinarci a Lui … non tanto la condizione in cui siamo 😉

    Ciascuno, col suo piccolo o grande destino che abbia … ha comunque il dovere di trovare la forza e la volontà di testimoniare a Dio la popria fede ed il proprio amore.
    In questa tensione … si traduce poi anche l’aiuto agli altri, agli ultimi, ai bisognosi …
    Ultimi non sono il fine dell’Amore Cristiano, ma il tramite … se non il mezzo per affermare un Amore più grande 😉

    In questo sforzo, tensione, testimonianza umana credo risieda il sorriso del Signore …

    A presto,
    salùt

    Janus

  • lucia v., 16 Novembre 2010 @ 18:02 Reply

    grazie amici per questi bellissimi approfondamenti e riflessioni. Mi state arricchendo tantissimo.

    Per la fede saremo salvati! Credo che saremo salvati se crederemo nella Sua infinita misericordia. Siamo Esseri liberi che credono alla pazzia di un amore così grande che tutto copre… abbandonarsi a questo dolce e curante pensiero è l’inizio della nostra salvezza che si realizza nel momento presente.

    Buona serata e grazie a tutti! Mi fa bene leggerevi! Mi state salvando!!!:-)voi Chiesa con me e Cristo! Che bello!!

  • simone, 16 Novembre 2010 @ 21:47 Reply

    Caro Janus invece secondo me Cristo ci invita proprio alla santità.
    Santo, kadosh in ebraico, vuol dire “altro”..
    Nella nostra testa invece Santo è uguale a perfetto.

    Ma la perfezione non è la santità.
    La perfezione è uscire dall’umanità. Siamo imperfetti per origine, quindi tentare di essere perfetti è impossibile a priori. Essere perfetti è il tentativo di essere superiori, più in alto degli altri.
    Il santo non è questa figura. Basta vedere il vangelo e guardare di chi si circondava Gesù.
    Inoltre nel nostro immaginario il santo è uno che deve rinunciare ad un sacco di cose….dire “no” a questo, “no” a quello, niente divertimenti, niente emozioni, niente slanci.
    Se fosse così speriamo che nessuno diventi santo perché sarebbe patologico!
    L’idea che abbiamo del santo è privazione, sacrificio, rinuncia. Ma non è così!

    Santo vuol dire che la vita scorre in me, che mi sento vivo.
    Santo vuol dire che sono felice di ciò che sono, di ciò che faccio, di come sono e come lo faccio.
    Le beatitudine che ci presenta il vangelo, non sono altro che indicazioni per essere felici.
    Solo allora potremmo dire che siamo i pochi ad essere sulla strada della “verticalizzazione” che ci invita il simbolo della croce (che non è il crocefisso! La croce esiste da secoli prima di Cristo!), altrimenti restiamo in “orizzontale”.

  • simone, 16 Novembre 2010 @ 22:00 Reply

    e sul “pochi” non vorrei che venissi frainteso 🙂

    E’ ovvio che la misericordia di Dio è per tutti…
    Credo che alla fine TUTTI, chi prima e chi dopo entreranno in Paradiso.
    (O almeno abbiano possibilità per entrarci anche nell’aldilà).
    Ma quello che il cristiano deve fare è entrare nel Paradiso già su questa terra, in quanto Dio ha su di noi un progetto di attività, non passività.
    Non dobbiamo quindi seguire le masse, il conformismo, ma essere santi, “diversi” “altri”, rimanendo pur sempre uniti sotto lo stesso tetto della Santa Chiesa.

  • maria rosaria, 16 Novembre 2010 @ 22:28 Reply

    Il Santo è colui che abbandona tutto, non perchè deve essere santo per “la gloria”; no amici,il santo non vede e, soprattutto, non vuole la gloria per sè, ma abbandona tutto perchè è innamorato di Gesù, e non vede nient’altro che Gesù, e non vuole nient’altro se non la Gloria di Dio.
    Il santo prende la sua croce, ogni giorno, e segue Cristo.

    Gesù ci ama non perchè siamo santi, ma perchè ci vuole fare “SANTI”.

  • rosaria, 17 Novembre 2010 @ 04:48 Reply

    Per Janus
    se la fede non è dono di Dio ,allora cos’è ?

    Diciamo pure che io liberamente ho scelto di seguire Dio ma, se io non credo che esista un Dio, se io non credo che Gesù è Dio con la pelle sopra ,la mia fede è falsa.Non si comanda al cuore e se io non credo in una verità per me quella verità è falsa.
    Io continuo a credere che ci sia bisogno di una scintilla ,di qualcosa ,che poi è diverso per ognuno di noi, affinchè nel nostro io più profondo nasca la domanda “Ma allora è vero quel Dio di cui mi parlano esiste?”

    Di motivi per credere ce ne sono tanti, ma esistono uguali motivi per non credere .Tanti guardano ma non vedono è questa la vera tragedia.Siamo ciechi e se Dio non ci salva da questa cecità continuiamo a non vedere
    La fede è un dono di Dio se ovviamente io voglio essere guarito dalla mia cecità.

    Bacioni e buongiorno a tutti

  • Lucia1, 17 Novembre 2010 @ 08:14 Reply

    @Janus

    Anche per me è difficile da credere e soprattutto da ricordare, ma è vero: Dio ci ama così come siamo, altrimenti non si sarebbe incarnato per venire a cercarci e a salvarci.
    Vuoi la prova?
    Tu sei padre (io sono madre e maestra elementare), sicuramente tuo figlio non può essere perfetto (nessuno lo è), eppure tu lo ami appassionatamente così com’è e speri per lui una vita piena e felice, perciò lo accompagni e lo guidi; a un certo punto dovrai gioire per i progressi fatti e consolarlo, sostenerlo per le sconfitte, ma in qualsiasi caso, qualunque cosa faccia, continuerai ad amarlo perchè è, e rimarrà sempre, tuo figlio.
    Se noi umani sappiamo amare così i nostri figli, vuoi che Dio non faccia ancora di più e meglio di quanto riusciamo a fare noi?

    Un forte abbraccio a tutti.

  • ago, 17 Novembre 2010 @ 08:54 Reply

    ….il gelso delle mie paure e delle mie testardaggini!
    Qui, personalmente, mi perdo!
    Essere conspevoli che solo attraverso la fede posso “trovarmi”….credo voglia dire camminare nella fede.??????
    Non penso di “trovare in me la fede”, ma solamente di possedere il desiderio di fede. E personalmente se non sento questo desiderio di fede oggi non ti leggerei e credo non mi leggeresti.
    Poi la vita ha grandi progetti per me, anche se a volte non vorrei che mi appartenessero……ma il cammino nella ricerca di senso (fede)apre nuove strade.
    Non ho sradicato gelsi……ma spero di aver almeno qualche volta sradicato paura e una piccola parte della mia testardaggine.

    buon lavoro

  • Vera, 17 Novembre 2010 @ 12:30 Reply

    Per chi ha pazienza di leggere…
    Fede è insieme atto umano e grazia di Dio.
    La Santità ciò a cui tutti siamo chiamati.

    Dal catechismo della chiesa Cattolica
    III. Le caratteristiche della fede
    http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__PW.HTM
    La fede è una grazia
    153 Quando san Pietro confessa che Gesù è “il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, Gesù gli dice: “Né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli” ( Mt 16,17) [Cf Gal 1,15; 153 Mt 11,25 ]. La fede è un dono di Dio, una virtù soprannaturale da Lui infusa. “Perché si possa prestare questa fede, è necessaria la grazia di Dio che previene e soccorre, e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi della mente, e dia “a tutti dolcezza nel consentire e nel credere alla verità”” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 5].
    La fede è un atto umano
    154 È impossibile credere senza la grazia e gli aiuti interiori dello Spirito Santo. Non è però meno vero che credere è un atto autenticamente umano. Non è contrario né alla libertà né all’intelligenza dell’uomo far credito a Dio e aderire alle verità da lui rivelate. Anche nelle relazioni umane non è contrario alla nostra dignità credere a ciò che altre persone ci dicono di sé e delle loro intenzioni, e far credito alle loro promesse (come, per esempio, quando un uomo e una donna si sposano), per entrare così in reciproca comunione. Conseguentemente, ancor meno è contrario alla nostra dignità “prestare, con la fede, la piena sottomissione della nostra intelligenza e della nostra volontà a Dio quando si rivela” [Concilio Vaticano I: Denz.-Schönm., 3008] ed entrare in tal modo in intima comunione con lui.
    155 Nella fede, l’intelligenza e la volontà umane cooperano con la grazia divina: ..
    162 La fede è un dono che Dio fa all’uomo gratuitamente. ….

  • Janus, 17 Novembre 2010 @ 15:00 Reply

    @ Vera, Rosaria
    – Quindi la colpa di chi non trova la Fede è di Dio ? 🙂

    Vera, che bello rileggerti … come sai il Vat II non mi entusiasma … la Dei Verbum oltretutto … ha introdotto , sempre a mio avviso, molta sensibilità “portestante” nel nostro Cattolicesimo.

    Anche solamente per parlare di Fede … tenta una “sintesi” parecchio ardita … che infatti vien poco capita … fino alla convinzione, che emerge anche nel Blog, che la Fede sia per “sola Grazia” … unicamente dono di Dio …. e si traduce, nella normale sintesi razionale umana, nel fatto che poi … ci sono dei prescelti … ed altri no 😉

    In ogni caso la domanda rimane … la Fede è dono di Dio o libero atto della Volontà umana ?

    La Fede… intendiamoci … la Fede … non altro …
    C’è un momento della Fede … che è il momento mistico… quindi misterico … per il quale la Volontà umana non basta e ci vuole si la Grazia di Dio … ma siamo già ad un altro livello … 🙂

    @ Lucia1, Maria Rosaria
    Concordo con , e mi culla, e mi rassicura, la sicurezza dell’Amore pieno e puro di Dio verso l’uomo, verso ogni uomo … ma, c’è un ma … nella dinamica di Fede (risposta a quest’Amore) … l’approccio è dinamico e d’azione … o statico e speculativo ?
    Ovvero … mi salva il Suo Amore … o mi salverà quanto deciderò di vivere, di incarnare e di testimoniare il Suo Amore?

    Insomma anche qui la domanda … Se non mi salvo … è quindi colpa di Dio che non mi ha amato abbastanza?
    E di conseguenza … Dio salva solo chi vuole lui … solo alcni prescelti ? 😉

    @ Simone, Maria Rosaria

    Intanto, Simone … bello rileggere anche te, vecchio amico!

    Mi perdonerai, ma subito una battuta, tanto ormai ci conosciamo 🙂
    ” Santo vuol dire che la vita scorre in me, che mi sento vivo” … anch’io adoro Guerre Stellari … e che la “forza” sia sempre con Te e scorra potente in Te 🙂

    Per il resto … vorrei sapere chi frequenti !! 🙂

    Scorgo alcune intuizioni interessanti:
    “Dio ha su di noi un progetto di attività, non passività”

    Alcune reminescenze curiose: ““verticalizzazione” che ci invita il simbolo della croce (che non è il crocefisso! La croce esiste da secoli prima di Cristo!)”

    Ed il resto … che trovo un pelo “pericoloso” … ma è il mio punto di vista!

    Son più dell’avviso di Maria Rosaria …
    … in relazione alla Santità … per il semplice motivo che mi piace pensare al Santo come modello di eroismo , di eccezionalità … come qalcuno da mirare ed avere come modello … tanto che lo Stesso Dio non ha auto timore a rendere in lui manifesto il suo agire ed il suo Amore.

    PS
    @ Simone … nota filologica … in tutte le culture … ed in tutte le epoche … la semantica “religiosa” … dal Tempio ai Sacerdoti, dai Santi agli Sciamani, dai Veggenti agli Uomini della Medicina … condividono il concetto di “separazione” dal mondo, dal resto, dal comune … e di alterità … di nuova nascita (di solito morte e ri-nascita)… o nuova esistenza nel Dio. (per esmpio il cambio del nome, degli abiti, delle tonsure etc etc) …
    … Sacro, Santo, Separato, Puro … condividono la medesima radice … anche nelle lingue semitiche … Kadosh e Kosher 😉
    E dividono spesso , come per il nostro ceppo indoeuropeo poi Greco-Latino … molto della semantica giuridica … quando la Legge doveva essere Santa ovvero Sancita … altrimenti non era Legge 🙂

    A presto.
    Janus

  • lucia.v, 17 Novembre 2010 @ 15:50 Reply

    l’unica parte che sta nella nostra volontà caro Janus per essere salvati è : lasciarsi amare da Dio……tutto qua.

    Buona serata

  • Paolo, 17 Novembre 2010 @ 15:50 Reply

    Per tutti, interessante: discorso di Paolo VI nel 1967

    “Ora questa definizione è molto importante per gli uomini del nostro tempo, per il fatto che dal concetto che uno si fa della fede dipende poi tutta la sua vita religiosa ed banche in gran parte la sua vita morale. È importante e difficile, perché, innanzi tutto, sotto il nome di fede si classificano cose molto diverse. Non è qui che Noi faremo una lezione precisa sui vari significati della parola «fede»; Ci basta accennare a tre principali, in uso nel linguaggio corrente.

    Il primo è quello che assimila semplicemente la fede col sentimento religioso, con la credenza vaga e generica dell’esistenza di Dio e d’un qualche rapporto fra Dio e la nostra vita. Fede equivale religione, nel senso più largo di questo termine, e può comprendere le nozioni più elementari della vita spirituale e morale riferita alla Divinità. Trascuriamo ora l’impiego che si fa della parola «fede» per indicare certe ferme convinzioni personali relative ad una qualsiasi realtà d’ordine naturale (per es.: fede nella democrazia, fede nell’agricoltura, fede nell’avvenire, ecc.). Ma più spesso, nel linguaggio ordinario, si dice che uno conserva la fede, quando ancora ammette certe formule religiose ben poco precise, che sono come un sedimento residuo d’una istruzione catechistica dimenticata e d’una osservanza religiosa decaduta, ma dotata di qualche occasionale reviviscenza. È questa purtroppo la fede di molta gente del mondo odierno, una fede d’abitudine, una fede convenzionale, una fede non capita e poco praticata, una fede incoerente col resto della vita, e perciò noiosa e pesante. Non è del tutto morta, ma non è per niente viva.

    . . . MA RISPOSTA AL DIALOGO DI DIO

    Poi la fede ha un altro significato, suscettibile di cento spiegazioni diverse, dimostrative della ricchezza spirituale del suo contenuto, ma in fondo univoche, almeno tendenzialmente, nel loro fondamento teologico. Fede è propriamente una risposta al dialogo di Dio, alla sua Parola, alla sua rivelazione. È il «sì», che consente al Pensiero divino d’entrare nel nostro; è l’adesione dello spirito, intelletto e volontà, ad una verità che si giustifica non per la sua evidenza diretta, scientifica, come si dice, ma per l’autorità trascendente d’una testimonianza, a cui non solo è ragionevole aderire, ma intimamente logico per una strana e vitale forza persuasiva, che rende l’atto di fede estremamente personale e soddisfacente. Questo è uno dei punti più interessanti e più studiati della fede. Si dirà allora che la fede è un’attitudine dell’anima, una virtù, che ha le sue radici nella psicologia umana, ma che deriva la sua validità da una azione misteriosa, soprannaturale, dello Spirito Santo, della grazia, infusa in noi, in via normale, dal battesimo: quella virtù, che il neofita va appunto a chiedere al ministero della Chiesa, al sacramento della fede, la quale è infatti quella capacità spirituale, che ci fa cogliere, come corrispondenti alla realtà, le verità, che la Parola di Dio ci ha rivelate. È perciò la fede un atto che si fonda sul credito che noi diamo al Dio vivente; è l’atto di Abramo che credette a Dio (Gen. 15, 6), e che da ciò trasse salvezza: «Gli fu computato a giustizia»; è un atto insieme di convinzione e di fiducia, che pervade tutta la personalità del credente e impegna oramai la sua maniera di vivere. È la sua migliore offerta a Dio, a Cristo Maestro, alla Chiesa custode e interprete del messaggio divino; ed è la sua scelta pili personale, più intima, più caratterizzante più decisiva; è il passo con cui il fedele varca la soglia del regno di Dio, e entra nel sentiero del suo eterno destino. Capite che cos’è la fede? Com’è interiore e propria di ciascuno spirito, eppure a tutti offerta e possibile? Come è importante e fondamentale per la religione e per la vita?

    LA DOTTRINA IN CUI CREDIAMO

    Queste poche e semplici considerazioni ci fanno pensare al lato soggettivo della fede; ma questo nome benedetto si riferisce anche ad un complesso di dottrine, di dogmi oggettivi; fede non è solo l’atto per cui noi crediamo; è anche la dottrina a cui noi crediamo; è ciò che abitualmente chiamiamo il «credo», quello che noi canteremo tra poco, alla fine di questa Udienza. Non diciamo di più, per ora. Portiamo con noi la famosa definizione della Lettera agli Ebrei: «La fede è la realtà di cose sperate, e convinzione di cose che non si vedono» (11, 1), per aver tema a pensare e ripensare ciò che qui San Pietro, dalla sua tomba e dalla sua successione, con tutta la Chiesa viva, perennemente predica: la nostra fede”

  • Vera, 17 Novembre 2010 @ 15:50 Reply

    Ciao Janus, grazie!, ciao a tutti.

    la Fede è dono di Dio e libero atto della Volontà umana, ENTRAMBE LE COSE.
    ma senza andare al Vat II, leggendo solo la Parola, la chiamata di Dio, l’Elezione, si evince che questa chiamata esiste, e non si tratta di “colpa” se non si crede o di “prescelti” a credere…
    ma di inserirsi tutti nella misteriosa Armonia del disegno divino ciascuno trovando il proprio posto,
    chi profeta chi rompiscatole chi voce soave chi stonato…righe cerchi e quadrati, gialli e verdi
    nessuno migliore di altri…se al suo proprio posto.

    La santità:
    GERALD O’COLLINS EDWARD G.
    FARRUGIA Dizionario sintetico di Teologia
    Santità. È l’attributo di un essere che raggiunge pienamente lo scopo della sua esistenza ed è così pienamente realizzato. Strettamente parlando, solo Dio è santo, in quanto è il mysterium tremendum et fascinans (il mistero tremendo e affascinante), ” totalmente diverso ” dagli altri esseri umani e indescrivibilmente santo (cf Is 6,3.5). D’altra parte, egli è la fonte di ogni perfezione spirituale e morale. Nell’AT il ” Codice di santità ” (Lv cc. 17-26) esorta gli Israeliti a essere santi, perché il loro Dio è santo (Lv 19,2; 20,26). Per Paolo, la Chiesa, come anche i singoli cristiani, sono tempio dello Spirito Santo (1 Cor 3,16-17; 6,19). Cose, località, cerimonie, scritture, legge e alleanza possono anche essere dette sante, in quanto sono santificate e consacrate a Dio.
    Santo Si chiama così chi è chiamato alla piena perfezione morale o che gode già di questa condizione nella vita eterna
    con Dio. Tutti i battezzati sono chiamati alla santità (LG 39-42). Dopo la loro morte, alcuni vengono riconosciuti ufficialmente per la loro santità eminente (SC 8, 104, 111; LG 50-51). Léon Bloy (1846-1917) disse che nella vita ” c’è una sola tristezza: quella di non amare Dio, di non essere santi “.

  • Janus, 17 Novembre 2010 @ 16:43 Reply

    … Molto bello lo sviluppo di questo confronto.
    Grazie a tutti.

    Janus

  • maria rosaria, 17 Novembre 2010 @ 17:27 Reply

    A Paolo
    grazie per il discorso interessante e soprattutto esplicativo del Santo Padre Paolo VI nel 1967.

    A Vera
    ben tornata; come sta tua sorella?

    A Lucia1
    bellissimo esempio:

    Se noi umani sappiamo amare così i nostri figli, vuoi che Dio non faccia ancora di più e meglio di quanto riusciamo a fare noi?

    Janus,

    “Sacro, Santo, Separato, Puro”
    questo è Gesù, il Santo dei Santi, che nella Fede ha aderito al disegno provvidente del Padre e non ha avuto timore di portare la Croce e sacrificare la Propria Vita per la salvezza di tutti.

    “nuova nascita (di solito morte e ri-nascita)… o nuova esistenza nel Dio?”

    la nuova nascita avviene per mezzo dello Spirito attraverso la fede e il sacrificio di Cristo.

    Allora Gesù rispose: “Abbiate fede in Dio! Io vi assicuro che uno potrebbe dire a questa montagna: Sollevati e buttati in mare! Se nel suo cuore egli non ha dubbi, ma crede che accadrà quel che dice, state certi che gli accadrà veramente. Perciò vi dico: tutto quello che domanderete nella preghiera, abbiate fede di ottenerlo e vi sarà dato.” (Mc. 11,22-24)

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