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il-vangelo-secondo-il-fmi“Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio” 1,1

Così comincia il vangelo di Marco, il più antico, dietro di lui si staglia la figura di Pietro, il suggeritore del Vangelo.  La cosa bizzarra è che Marco è l’unico che inizia il suo vangelo in questo modo. Era abitudine, nella letteratura dell’epoca, titolare ogni opera per avvertire il lettore di cosa stava per accadere. Eppure questa titolazione è densa di mistero, usa parole sconosciute al lettore dei classici, sembra quasi una professione di fede. E la prima parola che scrive è: “Inizio”. Che curioso inizio questo “inizio”. In greco arché, il principio, la sorgente, ciò da cui scaturisce qualcosa. Subito ci vengono in mente due riferimenti scritturistici. Il primo libro della Scrittura inizia proprio così:

“In principio Dio creò il cielo e la terra” (Gn 1,1)

Possibile che la somiglianza sia casuale? Di più: quando Giovanni vuole scrivere un’introduzione al suo complesso Vangelo dice:

“In principio era il Verbo” (Gv 1,1)

Di nuovo! Stiamo attenti allora; la parola ‘inizio’, ‘principio’ rimanda automaticamente alla Creazione, all’atto libero che Dio pone per costruire dal nulla l’esistente, e un ebreo lo aveva bene in mente e Marco era un ebreo. Che, dunque?

Marco intende porre il suo vangelo, la buona notizia riguardo a Gesù, come se fosse una nuova Creazione, una nuova opera che Dio pone creando dal nulla una situazione. ‘Inizio’: siamo disposti, affrontando il vangelo, a lasciarci ricreare? Amici che da molti anni avete conosciuto il Signore e a Lui vi siete consacrati, siete disposti a ricominciare continuamente? Davvero? Oppure la stanchezza ha offuscato il vostro cuore e non siete più disposti a cambiare? Non è facile, lo so. Penso ai religiosi, ad esempio, che hanno magari superato la sessantina e che quindi hanno maturato abitudini consolidate. Che fatica ricominciare! Il Signore ci propone di verificare continuamente la freschezza dell’annuncio, la nostra disponibilità, perché Lui possa creare qualcosa di nuovo nel nostro cuore…

19 Comments

  • laura, 1 Luglio 2009 @ 09:09 Reply

    Ogni giorno è un inizio, ogni giorno ci porta a vivere esperienze diverse, più o meno belle, più o meno difficili…e possiamo decidere se continuare a credere o cambiare strada. E ogni giorno ci cambia, se lo viviamo. Vivere significa mettersi in gioco, accettare di cambiare le nostre idee; se viviamo sempre attaccati alle nostre convinzioni a qualunque costo rischiamo di rimanere incollati allo stesso giorno per sempre. E tutto il resto dei nostri giorni va sprecato, perso…
    Ho sentito di aver iniziato a vivere davvero nel momento che ho cominciato ad essere curiosa, a volerne sapere sempre di più di quel Gesù…e più ascoltavo la Sua Parola, più avevo sete di saperne di più, e più ascoltavo più l’idea che avevo di Lui cambiava, e anche io… Le cose che fino ad allora erano importanti lo sono diventate sempre meno, per lasciare spazio a questa sete che non mi passa più!

  • Stefano, 1 Luglio 2009 @ 09:30 Reply

    solo un grande amore può portare una grande fiducia e noi sappiamo a chi abbiamo dato la nostra fiducia…
    buona giornata a tutti

  • laura, 1 Luglio 2009 @ 09:37 Reply

    a volte Gesù ci può stravolgere la vita e i nostri piani, come ha fatto in quella città del vangelo di oggi, e noi come loro possiamo chiedere se per cortesia può andare da un’altra parte,e lasciarci alla nostra vita e alle nostre convinzioni, come hanno fatto quegli abitanti, oppure accoglierLo…e provare magari a seguirLo

  • kia, 1 Luglio 2009 @ 11:36 Reply

    pensavo a come è difficile fare Verità, soprattutto con noi stessi, nel profondo del nostro cuore. quante volte penso che il Vangelo mi metta in discussione ma in realtà non pongo le condizioni perchè davvero ciò avvenga. quante volte ci riempiamo di parole ma non permettiamo che scendano nel profondo del nostro cuore…e scivolano via…
    verificare, ricominciare, continuare…

  • tiziana, 1 Luglio 2009 @ 13:12 Reply

    Si, anch’io mi dico spesso che dovrei ricominciare da principio il mio rapporto con il Signore Gesù, perchè le abitidini mi ” invecchiano” .
    Leggendo, appunto il vangelo di Matteo, è molto significatico il verbo” generò”e lo vorrei sottolineare : ecco la mia fede deve essere generata di attraverso slanci e motivazioni nuove.
    Generare amore, generare amicizia , pace, perdono… in particolare dove si fa fatica.

  • Janus, 1 Luglio 2009 @ 14:38 Reply

    Poche cose:
    – Anche se crescendo il Vangelo a cui mi sono più legato è quello di Giovanni … per il Vangelo di Marco ho sempre nutrito un particolare “legame” … c’è un piccolo cameo, forse autobiografico dell’Evangelista … che mi colpì da bimbetto … e che ricordo sempre con tenerezza …(copio da “laparola.net”) “Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.” Ecco … questo bimbetto che seguiva di nascosto Cristo, per essere poi scoperto, lottare, divincolarsi e fuggire via nudo … mi è rimasto dentro …

    – Perchè “rinascere contiuamente” ? Nel senso … Ri-nati in Cristo, la sfida è incarnare la professione di fede fatta … viverla … rinnovare (ovvero render nuova … nello stupore) ogni giorno la Promessa …
    … se contempliamo una Ri-Nascita vuole dire che “ante” contempliamo una “morte” … che nel senso della Fede si concretizza con un allontanamento dalla Parola … se questo è il punto … vale la pena sviscerare la questione che ti ha portato a rivolgere il tuo pensiero ad alcuni Sacerdoti …
    … la Fede non è un’opinione 🙂 … in oridne alla Fede, non tutti i cambiamenti portano bene 🙂 … anzi direi quasi che nessun cambiamento porta bene… no ? 😉

    … Se invece Ti riferisci alla costante necessità di interrogarsi se il proprio operato rimane “in comunione” con Cristo … allora sono d’accordo …
    … anche se non direi che ogni volta “ri-nasci” , ma direi che ogni volta “ti confermi” e “ti fortifichi” in Cristo.

    A presto.
    M

    • Paolo, 1 Luglio 2009 @ 19:42 Reply

      Per Janus e Saulo: Sì, è una delle interpretazioni, così come quella elaborata da Saulo. Ne aggiungo una terza, quella che preferisco: probabilmente il giovinetto è l’immagine del catecumeno che si prepara a ricevere il battesimo (è nudo, il lenzuolo) e che deve avere il coraggio di non fuggire davanti alo scandalo della Passione, Tieni presente che è nel vangelo di MArco (cioé Pietro) che ha come tema il segreto messainico: Gesù chiede di NON dire che è il Messia. Come se Marco (Pietro) dicesse: fino a quando non sei salito sulla croce, e hai attraversato questo scandalo, non dire che Gesù è il Cristo.

  • Rosaria, 1 Luglio 2009 @ 14:45 Reply

    In principio…avere la forza di lasciarsi ri-creare, ogni giorno, superando la fatica della vita. Sono giorni che mi interrogo su questo senso di inquietudine che appesantisce il mio cuore, generando malumori e giudizi senza tregua. Mi è di grande consolazione il vangelo di oggi: l’incredulità, il dubbio, la paura di affidarsi saranno sempre presenti nella nostra vita…ma non avranno l’ultima parola, davanti a Dio il male non ha nessuna libertà!

  • Saulo, 1 Luglio 2009 @ 14:56 Reply

    Janus :“Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.” Ecco … questo bimbetto che seguiva di nascosto Cristo, per essere poi scoperto, lottare, divincolarsi e fuggire via nudo … mi è rimasto dentro …

    In questa figura enigmatica presente nel Vangelo di Marco (perchè un giovanetto era li di notte con Gesu’ e gli Apostoli ? Perchè era vestito solo di un lenzuolo bianco ?) c’e’ chi legge un’immagine, un’anticipazione, del momento della Resurrezione di Gesu’: il lenzuolo bianco (veste candida) di cui era avvolto da morto che si “svuota” e Lui torna al Padre.

  • Janus, 1 Luglio 2009 @ 15:07 Reply

    @Saulo
    Grazie Saulo,
    non lo sapevo, pensavo fosse “auto-biografica” … è un’immagine molto bella.

  • laura, 1 Luglio 2009 @ 15:31 Reply

    X Tiziana: tu dici “la mia fede deve essere generata attraverso slanci e motivazioni nuove”.
    non credo che siano gli slanci o motivazioni nuove a rigenerare la nostra fede (il rapporto che abbiamo con il Signore), ma forse è il nostro “si” fiducioso a Lui anche quando sembra non si interessi affatto do noi, oppure sembra lontanissimo,(magari anche quando sembra che non serva a nulla pregare…)quel si nonostante tutto quello che ci può capitare nella vita può rinsaldare e rigenerare la nostra fede…se si riesce ad avere “speranza contro ogni speranza” ci si sente più forti come non avremmo mai creduto,capaci di sostenere le avversità della vita, al di là delle nostre aspettative. Allora come dice Janus ogni volta “ti confermi” e “ti fortifichi” in Cristo.

  • Molly, 1 Luglio 2009 @ 17:24 Reply

    siete disposti a ricominciare continuamente .. il Signore ci propone di verificare continuamente la freschezza dell’annuncio … Per fortuna non dobbiamo fare tutto da soli… Lui è li che tifa per noi… Lui è lì perchè vuole che ci fidiamo di Lui… Ahoooooooo ma mica è facile…. però è bello!!!
    E’ la sorgente a cui aneliamo è lì che ci ritroveremo tutti …
    allora a tutti gli amici buon inizio !!!

  • marian, 1 Luglio 2009 @ 22:51 Reply

    Io preferisco ri-nascere, perché ogni volta che lascio risuonare ed operare la Parola in me, so che non sono più la persona di prima. Non che la mia vita cambi all’istante, continuo ad andare avanti con fatica…

  • Matteo, 1 Luglio 2009 @ 23:20 Reply

    La Parola letta e commentata a volte a gettare una luce nuova sulla mia vita. Grazie a tutti i predicatori del Vangelo!

  • Brunason, 2 Luglio 2009 @ 08:51 Reply

    “Amici che da molti anni avete conosciuto il Signore e a Lui vi siete consacrati, siete disposti a ricominciare continuamente? Davvero?”
    Domanda che interroga e scuote… Lo Spirito sempre ci scomoda dalle nostre false sicurezze e stanche abiitudini. Per farci (veramente) nuovi. Per rin-novarci nella mentalità. Per poter entrare (sempre di più: non è mai abbastanza!) nella logica divina, la logica dell’amore.
    Siamo disposti a lasciarci ri-creare?
    Si, laddove non ci costa poi molto seguire il Maestro. “Signore ti seguirò fino alla morte!”
    Ma poi, quando il cammino dietro a Gesù diventa la croce (la nostra croce, pallido ma terribile e tangibile riflesso della Sua)… allora siamo fortemente tentati d idire: “non Lo conosco!”.
    Grazie Paolo. Grazie davvero.

  • lucia viani, 2 Luglio 2009 @ 13:43 Reply

    Inizio…..ci provo, tutto ciò che si comincia dal Signore è buono e senza fine, e tutto ciò che non inizia da Lui è cattivo ed inevitabilemente termina; per cui dove sta il timore? Di nuovo ci viene chiesto un totale abbandono alla Sua guida!
    Grazie per questa riflessione.

  • laura, 2 Luglio 2009 @ 16:44 Reply

    x Paolo: a proposito di inizio: non mi ero ancora accorta che lunedi scorso oltre ad essere il giorno del tuo onomastico era anche il “complemese” del blog! Allora AUGURI!!! 🙂

  • Suor Nerina, 2 Luglio 2009 @ 23:40 Reply

    Brunason :“Amici che da molti anni avete conosciuto il Signore e a Lui vi siete consacrati, siete disposti a ricominciare continuamente? Davvero?”Domanda che interroga e scuote… Lo Spirito sempre ci scomoda dalle nostre false sicurezze e stanche abiitudini. Per farci (veramente) nuovi. Per rin-novarci nella mentalità. Per poter entrare (sempre di più: non è mai abbastanza!) nella logica divina, la logica dell’amore.Siamo disposti a lasciarci ri-creare?Si, laddove non ci costa poi molto seguire il Maestro. “Signore ti seguirò fino alla morte!”Ma poi, quando il cammino dietro a Gesù diventa la croce (la nostra croce, pallido ma terribile e tangibile riflesso della Sua)… allora siamo fortemente tentati d idire: “non Lo conosco!”.Grazie Paolo. Grazie davvero.

    Certo, nessuno di noi può dirsi arrivato nè tanto meno sentirsi al sicuro, anche se
    gli sembra di essere “intimo”del Signore. Ogni giorno, faticosamente, ma con gioia (“So a chi ho creduto” direbbe S.Paolo..), bisogna ridire il proprio sì a Dio e rimettersi in gioco, ascoltando la Sua Parola e mettendosi in cammino sulla strada che, momento per momento, Lui ci indicherà.

  • tiziana, 3 Luglio 2009 @ 18:55 Reply

    Si, la fede non è un’idea è uno stile di vita concreta basata nella fiducia di Qualcuno più Grande di noi…. Non posso dire di aver raggiunto la pienezza di fede: sono sempre in cammino verso una meta.
    Quando dico ” Generare” intendo far morire in me le mei false e comode certezze per far sì che ne ri-nascano altre; quelle fondate sulla Parola.
    Forse potrei dire ” Conversione ”
    Ho portato l’esempio dei santi : Agostino, Francesco e Paolo per dire che tuti siamo chiamati alla santità nonostante tutto… Questo grazie all’azione dello Spirito Santo e alla Grazie dei sacramenti.
    Infatti Gesù ha parlato del rinnovamento dello Spirito, del continuo battesimo dello Spirito… quella famosa notte a Nicodemo.
    Grazie dele vostre riflessioni e grazie a ( don ) Paolo di questa opportunità di scambio.
    A presto!!!

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