Contatta Paolo Curtaz

Per informazioni, organizzazione conferenze e presentazioni

Scrivi a Paolo

imagesCi sono stati alcuni eventi, in queste settimane, che mi hanno coinvolto e che sto cercando di portare nel cuore e di farli diventare concretezza e vita. Il G8 in Abruzzo, la lettera pastorale di Papa Benedetto, il viaggio in Africa del presidente Obama… Eventi che, in me, hanno ridestato il desiderio di esserci, di fare, di operare. Ho provato a guardarmi dentro: in questi ultimi anni, forse a partire dall’11 settembre 2001, ho avvertito una sorta di stanchezza e di rassegnazione intorno agli eventi del mondo e anch’io, come molti, sono tentato di vivere nel mio piccolo mondo, senza farmi coinvolgere troppo e cercando di restare a galla. Questo decennio che stiamo vivendo, caratterizzato da una terribile lotta mondiale del terrorismo, con fatti di sangue che neppure riescono a smuoverci (domenica a Baghdad sono stati uccisi sei cristiani con una bomba all’uscita dalla Messa in quella che è una delle più antiche chiese del mondo cristiano) sembra avere smarrito la speranza in un cambiamento. La pace è persa per sempre? L’uomo deve sempre combattere per prevalere? Cosa è servito il vangelo in questi duemila anni? La crisi economica, poi, ampiamente prevista da analisti ovviamente messi a tacere, ha svelato quanto il cuore dell’uomo sia meschino e come l’economia, senza regole etiche, diventa il mostro del ventunesimo secolo. Il capitalismo è una forma di economia che, lasciata senza regole, amplifica a livello mondiale l’egoismo e l’avidità connaturalmente presenti nel cuore degli uomini. Su questi temi, con un tempismo straordinario, è intervenuto il nostro anziano Papa con una splendida lettera enciclica che sto leggendo, piuttosto impegnativa, ma che tenta di dare una lettura e una risposta a questo mondo così affaticato. Infine, il discorso di Barack Obama in Guinea ha finalmente espresso una convinzione proclamata dai missionari da decenni: lo sviluppo dell’Africa è possibile solo in regimi democratici: gli organismi internazionali hanno gettato migliaia di miliardi di dollari che hanno ingrassato personaggi senza scrupoli affamando le popolazioni africane. Speriamo che questa consapevolezza porti a qualche conclusione operativa. Insomma, questa è un’estate che porta in sé qualche seme di speranza e di riflessione. Speriamo che l’uomo si lasci coinvolgere nelle provocazioni papali per portare finalmente la salvezza globale di Cristo ad ogni uomo.

33 Comments

  • Lucia1, 15 Luglio 2009 @ 11:34 Reply

    Che dire? E’ vero che i fatti di questi ultimi anni portano alla tentazione di rinchiudersi in sè stessi, di trovare la speranza solo in un rapporto individuale con Dio e cedere alla rassegnazione:”Prima o poi le cose cambieranno… Magari ne verranno di peggiori… E’ sempre andata così!…” Io sento urgente il bisogno di tornare a sperare nella realizzazione del Regno qui e ora (almeno un pochino), ma faccio tanta, tanta, tanta fatica a sperare. Sarà che gli anni avanzano e tutto ciò che speravo quando ero giovane non si è realizzato, anzi, tutto sembra andare indietro.
    Una cosa è certa: un “nero” alla Casa Bianca non me lo sarei mai aspettato. Ripenso a Martin Luther King, alla sua morte… allora forse sì, c’è speranza. La storia è nelle mani di Dio, come sempre, noi dobbiamo solo essere suoi strumenti ed avere fiducia in Lui.
    La speranza è una virtù teologale insieme alla fede e alla carità, se non sbaglio, e in quanto tali sono doni del Signore, possiamo solo chiedere che ci faccia anche questo dono.
    Un abbraccio a tutti.

  • Lucia S, 15 Luglio 2009 @ 11:37 Reply

    Io che vivo in un mondo tanto diverso dal vostro, dove la siuazione economica si radicalizza ogni giorno di più, la fame aumenta, la terra appartiene a pochi, e quei pochi la stanno distruggendo con monocolture desertificanti, dove i boschi spariscono, e gli aborigeni vivono in condizioni di vita disumane… e non solo gli aborigeni… beh, forse anche per l´età, mi vedo rinchiusa sempre di più nel mio piccolo mondo, che di problemi ne ha tanti…. e ho tanta voglia di mollare, tanta stanchezza! Non mi bastano i discorsi, non ci credo più. Mi consola e mi dà un po´di coraggio credere che Dio vede e ascolta il grido degli schiavi. E che Gesù è il Signore della storia. Di brava gente generosa ce n´è, ma non la si vede, e non se ne parla….
    Lo so che anche il vostro è un mondo difficile, con altre difficoltà, ma gravi anche quelle. Coraggio, tu, Paolo, e voi che siete giovani, non mollate!
    un abbrccio dall´Argentina.

  • laura, 15 Luglio 2009 @ 14:03 Reply

    non ci riesco proprio a guardare troppo in là, fuori dal mio piccolo mondo, quando lo faccio mi sento male…guardare un telegiornale e sentire l’ondata di drammi che ne escono fuori mi annega, e me ne ritorno alla mia vita. Certe cose poi mi fanno letteralmente uscire dai gangheri! Stamattina ero al mare con la mia famiglia, di fronte a me c’era il castello di sabbia che avevo fatto con mio figlio, guardavo il mare…e mi compare davanti un bimbetto con in mano degli oggetti da vendere…mi sono sentita prima arrabbiata con chi sfrutta bambini in questo modo, poi mi sono sentita una povera cretina, lì tranquillamente a prendere il sole, con il bambino che si allontanava, e quel castello che da sotto il naso mi ricordava la distanza che esiste tra la vita di quel bambino e la vita dei miei figli, un abisso! eppure siamo così vicini. E le nostre vite non cambiano di una virgola, tutto continua come prima, nessuno sembra far nemmeno caso all’ingiustizia che ci passa davanti, e continuiamo tranquillamente a prendere il sole…

  • Cristian, 15 Luglio 2009 @ 16:10 Reply

    Ciao a tutti, io ho 40 anni sono disoccupato da aprile (effetto della crisi) e ho una bellissima famiglia con 2 bimbi meravigliosi di 5 e 7 aani. Fortunatamente mia moglie lavora, e io fino a novembre ho diritto alla indennità di disoccupazione… e poi? ma… Sì il mondo in cui viviamo è certamente molto duro per tutti i problemi che già avete sopra espresso, ma sono convinto che uno stop all’eccesso ogni tanto faccia anche un pò bene. Quantomeno per fermarsi un pò a riflettere. Il Signore non ci abbandonerà, se saremo nel giusto (per quello che un uomo può essere giusto), questa è l’unica certezza che ho! Credo che i cristiani in questo momento debbano assolutamente far sentire la loro voce, perchè una voce ancora ce l’abbiamo. Credo anche che sopratutto i cristiani laici debbano fare la loro parte assolutamente in questo frangente. Io ci credo!! Aiutiamoci e stiamo vicini e tutto migliorerà! Grazie

  • cinzia, 15 Luglio 2009 @ 18:05 Reply

    peccato che le parole dell’anziano Papa restino solo tali e non si traducano in opere! Anche Obama è molto abile con le parole ma il mondo ha bisogno di azioni concrete. E che dire di ognuno di noi così occupati dalle nostre cose e non ci accorgiamo neppure di nostro vicino in difficoltà? Cominciamo tutti a fare la nostra piccola parte e iniziamo a “vedere” gli altri, solo così la nostra vita avrà un senso.

  • chiara, 15 Luglio 2009 @ 21:01 Reply

    Ci rimane una sola cosa da fare di fronte alla fatica e alla difficoltà di sperare… pregare. Solo la preghiera rivolta al Padre può darci la forza di non cedere di fronte ad un mondo che parla di terrorismo, fame e sfruttamento dei più deboli. Se anche noi cristiani smettiamo di confidare in Dio e ci rinchiudiamo nelle nostre piccole sicurezze, nei nostri piccoli mondi i semi della Parola sono caduti invano nei nostri cuori.
    Non smettiamo di riporre la nostra speranza nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo, nonostante la fatica che comporta.
    “…Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno”

  • laura, 15 Luglio 2009 @ 22:07 Reply

    nelle “conclusioni” dell’enciclica di Papa Benedetto “Caritas in veritate” c’è scritto: Lo sviluppo ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio nel gesto della preghiera, cristiani dalla consapevolezza che l’amore pieno di verità, da cui procede l’autentico sviluppo, non è da noi prodotto ma ci viene donato. Perciò anche nei momenti più difficili e complessi, oltre a reagire con consapevolezza, dobbiamo soprattutto riferirci al suo amore. Lo sviluppo implica attenzione alla vita spirituale, seria considerazione delle esperienze di fiducia in Dio, di fraternità spirituale in Cristo, di affidamento alla Provvidenza e alla Misericordia divine, di amore, di perdono, di rinuncia a se stessi, di accoglienza del prossimo, di giustizia e di pace. Tutto ciò è indispensabile per trasformare i “cuori di pietra” in “cuori di carne”, così da rendere “divina” e perciò più degna dell’uomo la vita sulla terra.

    faccio solo una considerazione: se nel mio piccolo riesco ad essere una vera cristiana, per Sua grazia, alla fine della mia vita potrò dire di non aver sprecato la mia vita.

  • Lucia S, 16 Luglio 2009 @ 04:27 Reply

    Penso che sì, spesso viviamo in una “normalità” economica che in realtà è lusso… forse un po´di austerità ci farebbe bene….

  • Lucia1, 16 Luglio 2009 @ 08:01 Reply

    Sono d’accordo con tutti voi: ritornare a capire quali sono le cose essenziali ci fa sicuramente bene e questo è l’aspetto positivo della crisi. Peccato che la crisi esista solo per i più piccoli, per chi conduceva già una vita normale. Nella mia famiglia siamo tutti dipendenti statali e ci consideriamo dei privilegiati per questo, ma se penso alla famiglia di Cristian e a tante altre famiglie come la sua…
    I vip e i veri ricchi non so quanto siano tornati all’essenzialità. Nela mia parrocchia la caritas ha istituito un fondo chiamato “aiuto fraterno”: una settantina di famiglie si sono impegnate a versare un piccolo contributo mensile, a piacere, per due anni, per aiutare alcune famiglie della comunità seriamente in difficoltà. Mi pare una bella cosa e una bella testimonianza, se si potesse fare anche in altre parrocchie magari si riuscirebbe ad aiutare più persone: passate parola.
    Per i restanti problemi del mondo, sono sempre esistiti e sempre esisteranno, a noi cristiani di testimoniare nella nostra quotidianità l’amore di Cristo, con le nostre fragilità (tante) e con i nostri “talenti”(magari pochi), facciamo tuto quello che possiamo, con i nostri famigliari, con i nostri vicini, con tutti quelli che incontriamo, cominciamo con un sorriso, o con una telefonata (che io non ho voglia di fare, ma che stamattina farò) e cotinuiamo così: piccole cose, ma se le mettiamo in pratica tutti, forse qualcosa cambierà davvero.
    Posso sembrare semplicistica, ma la famosa foresta che cresce e non fa rumore è un’ immagine che vale sempre.

  • lidia, 16 Luglio 2009 @ 08:36 Reply

    Mah! io non avrei così timore a racchiudersi nel proprio piccolo mondo. Voglio dire che anche il proprio piccolo mondo ha dei grandi problemi ed il proprio piccolo mondo è l’unico posto dove davvero possiamo fare qualcosa di diverso per cambiare o qualcuno che è diverso dal comune pensare.
    Se guardiamo al processo di Redenzione in atto, se guardiamo alla continua conversione dell’umanità ci rendiamo conto che tutto passa per il singolo, per il piccolo e per il nessuno.

    Se guardassimo ai grandi ci renderemmo conto che anche loro sono stati bambini, anche loro sono stati degli sconosciuti, ma di diverso avevano ed hanno il coraggio di “uscire dal gruppo” per il bene di tutti (alcuni solo per il bene proprio).

    E’ paralizzante pensare troppo in grande ed anche pericoloso perchè ci si dimentica del piccolo e vicino. Non so se a voi è mai capitato, ma io ho visto più volte drammi di famiglia e personali “piallati” con un tremendo “Ma che vuoi che sia il tuo caso rispetto ai mali del mondo!” … Se poi parliamo di sofferenze di Fede, allora, apriti cielo ci si becca un bel “Sono altre le cose per cui soffrire”.

    Non è il pensare al proprio mondo che non va bene, ma è il pensare a sé stessi, è il ricondurre tutto a sé stessi.

    Sonoo convinta che agendo nel quotidiano arriviano all’eccezionale, sul piccolo arriviamo al grande. L’umanità – ripeto – è fatta di singole persone ed ogni persona ha un valore immenso agli occhi di Dio. Si inizia, quindi, dai propri figli, dai propri giovani, da sé stessi soprattutto a cambiare il mondo e ad entrare in quella com-passione che arriva fino all’empatia.

    Non tutti diventeranno dei “grandi”, ma tutti possiamo contribuire a far diventare “grandi” uomini e donne che potranno cambiare il mondo … adagi adagio, ma lo cambieranno.

    Sono tante parole le mie … ma assicuro che sono fatti … Annche se il più delle volte mi becco del “stai al tuo posto” … e ovviamente “il posto” è quello del silenzio e del “sì, va bene tutto e difendiamoci”

  • Federico, 16 Luglio 2009 @ 12:24 Reply

    Ciao a tutti. In tema di enciclica di Papa Benedetto segnalo, per chi fosse interessato, questi 2 link di commento al documento

    http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/L'enciclica_Caritas_in_Veritate#body

    e

    http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/Carità_ed_economia:_un_dialogo#body

    Sono degli economisti che commentano a modo loro l’enciclica. Non li posto certo perché sia d’accordo con loro (almeno non su tutto) ma in tema di “piccolo nostro mondo” mi pare un segno di apertura ascoltare voci che con cui non sono pienamente d’accordo.
    E questo non solo per trovare argomenti per controbattere e difendere le posizioni papali. Ma proprio perché mi pare che in questi periodi l’ascolto di chi non la pensa come me sia un po’ fuori moda. Ricerca della ricchezza dell’altro… mi interessa!!!
    Un caro saluto e un forte grazie a tutti!!!

  • Federico, 16 Luglio 2009 @ 12:32 Reply

    Scusatemi… non sono proprio bravo ad incollare link…
    Gli articoli di cui parlavo prima si trovano in
    http://www.noisefromamerika.org/
    e si intitolano
    L’enciclica Caritas in Veritate di andrea moro e
    Carità ed economia: un dialogo di andrea moro e marco boninu
    E’ anche quello un blog e si possono postare i propri pensieri…

  • laura, 16 Luglio 2009 @ 13:51 Reply

    @lidia
    credo anche io che alla fine non c’è niente di male a vivere nel nostro “piccolo mondo”, anche perchè è lì che possiamo fare qualcosa di concreto, sfruttando al meglio i diversi “talenti” che il Signore ha donato a ciascuno; sta a noi capire quali sono e metterli a servizio degli altri. Come cristiani non possiamo farci prendere dallo sconforto e ripiegarci in noi stessi, e lamentandoci che le cose non vanno bene…ma sperare cercando di non sprecare quello che di buono siamo in grado di fare. Poi a chi si sente in grado di compiere cose grandi, come i politici ecc. che pensano di poter fare qualcosa x molti, il compito di mettere in pratica progetti che riguardano tante persone. A noi la preghiera e la speranza in Dio che ci aiuti a capire qual’è il nostro piccolo compito e il nostro talento da mettere in pratica. E la fiducia che ci sta vicino e ci sostiene, anche quando ci sembra che tutto quello che facciamo non serva a nulla.

  • Paolo, 16 Luglio 2009 @ 13:57 Reply

    @lidia
    D’accordo: convertire il mondo a partire da noi stessi, per poi cambiare abitudini in famiglia, nel condominio, in quartiere… Insomma non aspettare che altri lo facciano, ma cominciare dal proprio, attuare una politica sociale dal piccolo al grande. E un abbraccio a chi vive in difficoltà e besos a Lucia argentina.

  • Mauro, 16 Luglio 2009 @ 21:02 Reply

    Paolo, mi piacerebbe essere come te, avere la tua stessa preparazione…sei un tipo in gamba!

  • Paola B., 16 Luglio 2009 @ 21:37 Reply

    Scrivo dopo l’ennesima discussione avuta per problemi economici … mi sembra di dover affrontare chissà quali incognite future. Ma se mi guardo attorno vedo un’angoscia collettiva che mi fa collocare tra le persone fortunate. Vedo tanta gente smarrita , tanta preoccupata , di certo stordita di fronte ad un mondo che non da più garanzia di niente . E’ vero , per poter riemergere a volte è necessario farsi largo sgomitando a destra e a manca a discapito di una solidarietà che potrebbe essere l’unica ricetta per poter cambiare qualcosa . Dici a cosa è servito il Vangelo in questi duemila anni ? Se guardo me stessa di certo è servito a non arrendermi ma fondamentalmente mi ha indicato la strada , cosa fare per non perdere di vista il prossimo. E in tutto il marcio che vedo mi sento di affermare che non sono controccorrente !

  • laura, 16 Luglio 2009 @ 22:49 Reply

    sperimentiamo ogni giorno che non possiamo controllare nulla:le nostre vite, gli amori, le amicizie, la sicurezza economica…terremoti che ci spazzano via tutto in pochi secondi, il lavoro che oggi c’è e domani devi inventarti qualcosa per mandare avanti la famiglia. Non siamo padroni di nulla, ma ci ostiniamo a non accettarlo e a vivere come se tutto fosse nelle nostre mani. Non è così…semplicemente e drammaticamente. Ma se crediamo veramente in Gesù dovremmo sapere quali tesori valgono realmente e in cosa o in chi possiamo riporre la nostra speranza…e avremo trovato finalmente quella pace e quella libertà che ci sono state promesse.

  • lidia, 16 Luglio 2009 @ 23:51 Reply

    @Paolo
    Già, Paolo, ma non è mica facile credimi!
    Per quanto mi riguarda è tutto un coro di “adeguati, rassegnati, sii meno profonda e più superficiale, pensa a te stessa ecc.” e questo quando va bene, perchè quando va male mi ritrovo con “quanto sei superba, ma chi ti credi di essere, che pensi di fare, ecc” .. da qui in poi … beh … si passa all’insutlo vero e proprio.

    E sto nel piccolo, sto in famiglia, nel quartiere e nella parrocchia … se fossi un po’ più in alto che mi farebbero?

    La tentazione vera è davvero quella del rassegnarsi e difendersi difendendo i propri interessi, la propria faccia, le proprie amicizie (che si aspettano che tu dica ciò che loro pensano), è quella del non giocarsi perchè tanto lo scettro del potere ha un solo padrone che ha il DIRITTO di decidere arbitrariamente (il potere del marito, del parroco, del “quello lì che è importante” ecc.).

    Ecco è qui che io mi sto giocando in questo periodo e tutti mi danno addosso e nessuno mi sta al fianco perchè – accidenti a me – sulla logica contesto scelte e ferite al prossimo fatte in modo gratuito.
    Io sono e sarò sempre un nessuno, ma la voce ce l’ho, una faccia da giocare pure, per pensare penso e cerco di essere oggettiva, possono farmi tanto di quel male (come hanno già fatto) da togliermi ogni Credo, ma non permetterò a nessuno di fare del male a qualcuno, non tacerò neppure davanti davanti ad un pezzo da 90 la verità ed il coraggio del “non ti è lecito” … E poi credimi, soffocherò nel dubbio di aver sbagliato tutto.
    Gioco i miei errori, ma le intenzioni buone … offro i miei errori che sono quelli che riusciranno a cambiarmi come hanno sempre fatto … ma cerco il sorriso e la speranza degli altri ed il mio sogno è quello di tenere sempre accesa la luce negli occhi degli altri, quella luce della Pasqua.

    Appunto la Pasqua il piccolo che è Dio, è addirittura Dio; da lì ho imparato a giocarmi nella quotidianità e dentro il mio “piccolo mondo” perchè anche il Figlio di Dio ha camminato nel “suo piccolo mondo”, ma ha salvato il mondo intero e di tutti i tempi.

    solo che chiedo a tutti una preghiera perchè non ceda nella speranza in questo periodo, perchè la tentazione è molto forte e sono stata pure invitata a farlo da chi conta.

  • Lucia1, 17 Luglio 2009 @ 07:33 Reply

    @lidia
    Coraggio, Lidia, non sei sola!
    Siamo tutti con te e vicino a te! Non mollare mai!
    Ti abbraccio forte, forte.

  • lidia, 17 Luglio 2009 @ 08:08 Reply

    @Lucia1
    grazie … e scusatemi tutti … scusa Paolo 🙁 per lo sconfinamento sul personale e particolare.
    Ma l’aiuto della preghiera … bé … è essenziale … e preghiera è anche un pensiero veloce rivolto a Dio con un “aiutali”

  • Paola B., 17 Luglio 2009 @ 08:43 Reply

    @lidia
    cara Lidia , la mia preghiera è garantita !
    Abbiamo tutti bisogno di persone come te che a discapito del comodo scelgono il giusto.
    Un abbraccio sincero

  • Cristian, 17 Luglio 2009 @ 11:07 Reply

    @lidia
    carissima Lidia, continua pure così! Prego per te e per coloro che non ci stanno a nascondersi e vogliono far fruttificare il Regno di Dio già su questa terra!! Io sono molto debole, fragile e peccatore, ma voglio stare dalla parte di Gesù anche se nopn ho la tua forza cara Lidia. Spero che il Signore ci sostenga e ci dia il suo Santo Spirito se nza il quale nulla siamo.
    Un abbraccio!!

  • Lucia S, 17 Luglio 2009 @ 11:12 Reply

    Sì, se non preghiamo gli per per gli altri, se non ci teniamo “in cordata” siamo fregati… Perché se è vero che c´è un piccolo mondo in cui ci muoviamo, in questo stesso mondo abbiamo “potere”. Potere di votare, potere di scegliere cosa compro al super, potere di scegliere come passo il tempo libero, potere di accendere o spegnere la TV, di scegliere cosa mi metto addosso e cosa leggo….. A volte, visto che non governo, che non sono deputata, che non conto all´ora delle “grandi decisioni” smetto di usare il potere che ho. E mi lascio trascinare da abitudini e modi di fare…. Mi propongo di prendermi un momento al giorno per pensare a come ho usato il potere che ho. Da quando, molti anni fa, decisi di praticare il MIO modello economico nel mio ambulatorio, e non quello del ministro di turno, anche a scapito di un vantaggio economico, mi son sentita libera, il problema è non tornare indietro, e non lagnarmi della decisione presa, anzi, di riaffermarla. Per cui, poiché tutti ci troviamo a far uso del nostro potere, preghiamo perché abbiamo bisogno di sostegno reciproco, appunto perché siamo stati inviati in comunità, anche se questa comunità a volte è questa, quella virtuale. Ma non meno vera.

  • laura, 17 Luglio 2009 @ 11:16 Reply

    @lidia
    dici “possono farmi tanto di quel male…togliermi ogni credo,ma non permetterò di fare del male a qualcuno…”
    giusto combattere per ciò in cui si crede, ma non dimenticare che non sei sola, e non fartelo togliere da nessuno Quel credo, perchè se Lo perdi non avrai più niente, non contare troppo sulle tue forze, ma confida sempre in Lui! Da soli non siamo capaci di nulla, con il Suo aiuto possiamo tutto.
    Un abbraccio grande!

  • Cristian, 17 Luglio 2009 @ 11:18 Reply

    @Lucia S
    Sì in effetti avolte mi chiedo se sia giusto o meno utilizzare queste comunità virtuali… che in effetti ci estraneano dal rapporto diretto faccia a faccia con le persone. Io credo sia meglio parlarsi direttamente a viso scoperto, però in mancanza può andare bene anche in social network anche se riamngo perplesso.

  • Lucia1, 17 Luglio 2009 @ 12:20 Reply

    @Cristian
    Anch’io sono perplessa: penso che stiamo camminando su un filo. La rete in qualche modo unisce, ma può anche isolare. L’importante è non farsi inghiottire dal meccanismo. E’ bello trovarsi qui tra amici per darsi sostegno e conforto a vicenda, ma poi dobbiamo imporci di andare fuori a testimoniare con la nostra vita di ogni giorno ciò in cui crediamo, in casa, al lavoro e anche nella comunità “non virtuale” alla quale per prima apparteniamo. Non dobbiamo dimenticarlo mai, solo così questa potrà essere la nostra Betania, dove Gesù chiacchierava serenamente con i suoi amici.

  • ww, 17 Luglio 2009 @ 20:32 Reply

    Ho trovato questo post bellissimo e talmente ricco di spunti che vorrei commentarlo per ore… ma io non avrei il tempo per scriverlo e neanche voi per leggerlo.
    Il fatto è che non so da che parte iniziare, o quali spunti privilegiare!

    Quando hai studiato “con profitto” nel tempio del capitalismo, quando hai scelto di fermarti a vivere nella capitale economica d’Italia, quando il tuo lavoro consiste nel far rispettare certe regole nell’interesse pubblico in cambio di uno stipendio decente (e soprattutto sicuro), quando lavorare “in scienza e coscienza” ti costa tempo ed energie che recupererai forse in un’altra vita, quando i tuoi migliori amici – che hanno condiviso con te gli anni dell’Università – si sono meritati uno stipendio quattro/cinque volte più alto del tuo lavorando giorno e notte al servizio di chi muove l’economia… e ora che l’economia non si muove possono essere messi alla porta all’istante e al solo pensiero sono in crisi nera come e più dei cassintegrati, quando usi le email e i social network – di sera tardi – non per alienarti ma semmai per mantenere i rapporti con i tuoi amici che non riesci a incontrare facilmente, quando leggi sulla pagina del più importante provider internet che il Papa “sè fatto male” e ti chiedi che cosa abbiamo fatto di male noi per essere circondati da tanta ignoranza in ogni contesto, quando i commenti a questa notizia sono della serie “anch’io mi sono fatto una frattura scomposta al polso e ho aspettato sei ore al pronto soccorso prima di essere ingessato, certo non mi hanno fatto un check-up completo e nemmeno mi hanno dedicato un quarto d’ora al TG”, quando sostituisci le spazzole ai tergicristalli della tua macchina – poco più che un’utilitaria – e li paghi 58 euro, quando torni a casa e vedi le immagini di due genitori straziati al funerale del figlio morto per la patria, vivi il quotidiano respirandone tutte le sue contraddizioni e capisci che puoi solo confidare in Dio per non impazzire.
    Perché queste sono state la mia settimana e la mia giornata, e in qualcosa vi ritroverete anche voi, immagino.
    Tutto questo al netto delle brutture della politica, naturalmente.
    Però è bello e giusto fare il proprio dovere e sentirsi un collaboratore di un disegno più alto, è bello e giusto ascoltare i propri amici anche quando, invece, si avrebbe bisogno di parlare, è bello e giusto sforzarsi di accettare gli altri con i propri limiti (ricordando di esserne provvisti per primi), è bello e giusto pregare per chi soffre, quindi per il Papa e non solo.
    Perché la mia settimana e la mia giornata sono state arricchite anche da questo. Allora vuol dire che il mondo può cambiare anche grazie a noi e che Dio ci ha dato in mano delle matite per disegnare con lui!!!

    Io sono cotta a puntino per il ritiro “strong”…

  • Pa, 17 Luglio 2009 @ 22:49 Reply

    “Vorrei salire molto in alto Signore, al di sopra della mia città, al di sopra del mondo, al di sopra del tempo; vorrei purificare il mio sguardo e chiederti in prestito i tuoi occhi!
    Vedrei allora l’universo, l’umanità, la storia come li vede il Padre.
    Vedrei in questa prodigiosa trasformazione della materia, in questo continuo ribollire di vita, il tuo grande corpo che nasce sotto la forza dello Spirito; vedrei il meraviglioso eterno progetto di amore del Padre che si realizza progressivamente: ricondurre, ricapitolare tutto in Te, le cose del cielo e quelle della terra.
    E vedrei che oggi,come ieri, ogni piccolo dettaglio vi è partecipe: vedrei quell’officina, quel cinema, la discussione sul contratto collettivo sindacale, la posa in opera dell’acquedotto cittadino; vedrei la piccola azione di esporre il prezzo del pane, il gruppo di giovani che va a ballare, il bambino che nasce, il vecchio che muore; vedrei la più nascosta particella di materia, il più segreto palpito di vita, l’amore e l’odio, il peccato e la grazia.
    Con meraviglia scoprirei che sotto il mio sguardo si sta svolgendo la grande avventura d’amore iniziata all’aurora del mondo, la storia santa che, secondo la promessa, si completerà nella gloria dopo la resurrezione della carne, quando Tu ti presenterai davanti al Padre dicendo “Tutto è compiuto. Io sono l’alfa,l’omega, l’inizio e la fine.”
    Scoprirei che TUTTO HA UN SENSO, che ogni cosa altro non è che il medesimo dinamico movimento di tutta l’umanità e di tutto il creato verso la Trinità, in Te e per mezzo di Te, Signore.
    Scoprirei che nulla è profano delle cose, delle persone, degli avvenimenti, ma che, al contrario, tutto è reso sacro da Dio fin dall’origine e che tutto è chiamato ad essere consacrato dall’uomo divinizzato. Scoprirei che la mia vita, impercettibile respiro di questo grande corpo, è un tesoro indispensabile in questo progetto del Padre.
    Allora, cadendo in ginocchio, ammirerei meravigliato, o Signore, il mistero di questo mondo che, nonostante i numerosi e angosciosi fallimenti del peccato, è un lungo e continuo palpito d’amore verso l’Amore Eterno.
    Vorrei salire molto in alto, Signore, al di sopra della mia città, al di sopra del mondo, al di sopra del tempo; vorrei purificare il mio sguardo e chiederti in prestito i tuoi occhi!” M. Quoist

  • sandro, 17 Luglio 2009 @ 23:25 Reply

    @Mauro
    il Signore ti ama come sei MAURO. Il desiderio che hai di esser come Paolo…. e’ un desiderio bello , certamente.. perche’ vedi in Lui qualcuno che ti sa comunicare … cose belle e ricche di Dio…— ma il vero bene e’ in te’… ed e’ L’AMORE DI DIO… ringrazia… !!! e goditi il SUO AMORE. ciao sandro(un vecchio , o quasi, don)

  • sandro, 17 Luglio 2009 @ 23:29 Reply

    …. e grazie a TUTTI… siete un grande dono di DIO… LUI vi doni pace amore… frutti della Sua benedizione. …non sono in grado di rispondere …a tanti, anche se lo vorrei fare!! ma tutti– almeno x un momento– vi tengo nel cuore e ogni giorno vi offro … nella Messa al Signore. ciao

  • lidia, 17 Luglio 2009 @ 23:31 Reply

    @Cristian

    @Lucia1

    L’equilibrio tra il virtuale ed il reale è sempre da tenere in considerazione, considerando il 1° sempre e solo un mezzo fantastico.
    Prendiamola come una finestra sul mondo, prendiamola come un potente megafono e – sopratutto – ricordiamoci che qui ci si incontra attraverso parole scritte, ma sono parole scritte da persone ed in una condizione di assoluta (sorpresa!!!) scopertura, senza difese …
    In molti casi viene fuori l’essenza delle persone anche se non si vedono i visi. Queste parole sono pensieri ed i pensieri sono quelli che fanno le persone.

    Ho sempre pregato tutti di andare molto cauti in questi ambienti virtuali, di soppesare le parole, di fare molta attenzione perchè, per assurdo che possa sembrare, può essere il luogo di ferite profondissime.

    Sono più sicura faccia a faccia perchè ho lo sguardo che spia le reazioni dell’altro, ma qui, come al telefono, come negli sms è necessario attivare ogni forma possibile ed immaginabile di delicatezza e sensibilità.

    E comunque … è l’esempio più lampante di un “piccolo mondo” che si scaraventa in un grande mondo … A volte penso che se san Paolo avesse avuto questa nostra fortuuna … beh … staremmo ancora cercando i suoi scritti.

    Tra le altre cose è sintomatico come ogni cristiano di una certa santità abbia questa specie di malattia nello scrivere … Una cosa incredibile, tanto incredibile che il Signore – nel caso di santi analfabeti – ha fatto di tutto per istruirli.

    Me ne sono acccorta in questi giorni che sto calpestando la stessa terra che ha calpestato Santa Caterina da Siena ritornando da Avignone,

    A proposito … oggi ho richiesto a gran voce al Signore di suscitare tra le tante nostre suore una nuova Santa Caterina … ma con l’incarico di riportare a “Casa” preti e Vescovi, perchè il Papa li sta aspettando proprio lì.

    Oggi, sorridendo dopo un sms in cui mi si chiedeva se sapevo dell’inccidente del Papa al suo polso … ho risposto “poco male, l’importante è che non si rompa il suo polso nel governo di questa “barca” di Chiesa. E poi, chissà, magari se l’è rotto picchiando una manata sulla scrivania accompagnato da un “ma noooo!”

    Grazie a tutti delle preghiere e tra non molto dovrò perdere di nuovo la faccia ed in modo molto preciso ( a dire il vero mi sento parecchio scema e pure parecchio superba … ma per la mia teoria offri anche i tuoi errori che il Signore se li gira come meglio crede … vado, mi fracasso e non so se riuscirò a tornare però).

  • laura, 18 Luglio 2009 @ 11:11 Reply

    @Pa
    grazie Pa per le bellissime parole di M.Quoist, hai stuzzicato la mia curiosità ed ho scoperto un poeta eccezionale che forse non avrei mai letto…
    Ho trovato una bellissima poesia che voglio condividere con tutti voi.

    Se la nota dicesse: non è una nota che fa la musica…
    non ci sarebbero le sinfonie
    Se la parola dicesse: non è una parola che può fare una pagina…
    non ci sarebbero i libri
    Se la pietra dicesse: non è una pietra che può alzare un muro…
    non ci sarebbero le case
    Se la goccia d’acqua dicesse: non è una goccia d’acqua che può fare il fiume…
    non ci sarebbe l’oceano
    Se il chicco di grano dicesse:non è un chicco di grano che può seminare il campo…
    non ci sarebbe il pane
    Se l’uomo dicesse:non è un gesto d’amore che può salvare l’umanità…
    non ci sarebbero mai nè giustizia nè pace, nè dignità nè felicità nella terra degli uomini

    Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota
    come il libro ha bisogno di ogni parola
    come la casa ha bisogno di ogni pietra
    come l’oceano ha bisogno di ogni goccia d’acqua
    come la messe ha bisogno di ogni chicco
    l’umanità ha bisogno di te, qui dove sei, unico e perciò insostituibile

    M.Quoist

  • Mauro, 18 Luglio 2009 @ 20:39 Reply

    @sandro
    Grazie Sandro del consiglio.
    Cmq, DON PAOLO ha una vera capacità comunicativa…è molto bravo con le parole…sa persuadere.

    🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *