E ci mancava anche il blog. Vabbé, scusate il disturbo, ma è da un bel po’ che ci pensavo e che, peraltro, molti insistevano. Mi sono anche documentato, essendo un figlio dell’altro secolo ed essendo uno di quelli che ha imparato a digitare all’università (un macintosh della primissima generazione!) e non coglievo molto le varie distinzioni (sito, blog e affini). Poi è stato Silvio, un blogger paludato, che mi ha dato la spinta finale, e il carissimo max di Roma che, facendo di mestiere il comunicatore (giornalismo e fiction) mi ha convinto e ha elogiato le grandi virtù del diario in rete. La frase finale per farmi crollare? “Anche Gesù, se fosse vissuto oggi, avrebbe un blog, fidati”. Ecco il mio blog, allora. Titolo: paolocurtaz.it, così, tanto per nutrite il mio ego già piuttosto ingombrante. Un blog per dire che? Per parlare del dentro, dell’anima, del cuore, dello Spirito. usando questo come ennesimo pulpito mediatico, più intimo e privato, meno “istituzionale” rispetto al mio cliccatissimo sito tiraccontolaparola.it. So che mi do la zappa sui piedi: gran parte della mia giornata è dedicata allo scrivere: in questa caldissima primavera valdostana devo mettere in cantiere due nuovi libri e seguire i testi della rivista “Parola e preghiera” più le mail quotidiane. l’idea di mettere in rete un articolo o due alla settimana mi azzera la salivazione! Ma per me, ora, scrivere è diventato un vero e proprio lavoro, insomma, che, se ancora non mi da’ da vivere, quasi ci riesce. E che, soprattutto, mi allarga il cuore e la mente interiore. Che bello! mai avrei pensato di vivere scrivendo di Dio. E invece. Bene lettore medio normodotato che hai appena letto questo primo breve articolo: vediamo cosa ne viene fuori.
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