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gesu-pietro1“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini, In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.

Elemosina, preghiera, digiuno. Il Signore, nel suo impegnativo discorso della montagna, vola sempre più alto, e raggiunge i nervi scoperti delle opere religiose, delle devozioni, per smascherarne la potenziale ipocrisia, per restituirle ad un cuore rinnovato. L’elemosina (sempre più rara in questo ricco mondo egoista!) è l’azione di un cuore che ha scoperto che tutto gli è donato, e vede il povero accanto a sé. La preghiera è il respiro del discepolo che cerca Dio nella verità, che fugge l’ostentazione, che è allergico alla cerimonia, che non ama l’apparenza ma la sostanza. Il digiuno è l’esercizio della condivisione della fame con chi non la sceglie, la volontà di essenzialità in un mondo che esalta il superfluo. Gesù denuncia i rischi, di ieri e di oggi, di vivere il proprio rapporto con Dio portando nella sfera religiosa tutti i difetti del nostro uomo vecchio, semplicemente cambiati d’abito. Esiste un orgoglio e un’arroganza spirituale più pericolosa di quella mondana, perché pensiamo che ci derivi da Dio. Gesù ci riporta all’autenticità, alla verità con noi stessi e con Dio, chiedendoci un’intensigenza interiore assoluta, come Gesù stesso, per primo, ha saputo vivere…”

Rileggo il commento che ho scritto per il mensile “Parola e preghiera” (https://www.stpauls.it/abbonamentionline/abbo/pr_abita.asp) e ancora sottolineo la richiesta, da parte del Signore, di essere autentici nel nostro percorso interiore: davanti a Dio non possiamo indossare delle maschere, siamo nudi, di fronte a lui. L’autenticità è un percorso da avviare e uno dei frutti della presenza dello Spirito. Frequentando la Parola, fidandoci di Dio, seguendo il suo vangelo, progressivamente scopriamo chi siamo nel profondo: solo il mio vero “io” incontra il vero Dio. Gesù non ama l’esteriorità, non la sopporta se è vernice devozionale che nasconde il vuoto. Ecco tre indicazioni preziose per oggi: dare in elemosina ciò che c’è dentro, senza avarizia, con generosità mettere i propri talenti a disposizione, coltivare una vita di preghiera silenziosa, nella camera del nostro cuore (cosa che possiamo fare ovunque, dal tram all’ufficio!) e il digiuno, cioé astenersi da ciò che appesantisce l’anima (il giudizio e il pettegolezzo prima del cibo!) e l’essenzialità,

43 Comments

  • laura, 2 Luglio 2009 @ 21:24 Reply

    X donatella: ti ringrazio per il sogno che mi hai raccontato! Sono d’accordo con te che nella vita c’è molto da imparare, e che il Signore ci sta sempre vicino e non ci lascia soli. Però io non ho sempre desiderato una vita regolare, anzi, ho sempre desiderato uscire dal senso del normale, da quello che “fanno tutti perciò è giusto”, mi ha sempre dato fastidio anche essere considerata magari una “brava ragazza” solo per merito dei miei genitori…io ero io, nonostante loro…
    Anche ora non mi piace adeguarmi agli altri, preferisco sbagliare, ma di testa mia!
    A volte però ti trovi in situazioni che non avresti mai immaginato di dover affrontare, e può essere davvero dura…Ma con il Suo aiuto si può uscirne “VIVI”, magari sfiancati, ma vivi…
    ciao 🙂 ti auguro una vita sempre così serena!

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