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pa04Bruno è cordiale e solare. Ha una cinquantina d’anni, ci siamo conosciuti viaggiando in treno, ogni mercoledì alla stessa ora. Lavora come consulente in una grande azienda, è una persona vivace, intelligente, il compagno ideale per i lunghi viaggi in treno. Proprio oggi è accaduto, prima o poi doveva succedere. Sale e mi trova mentre leggo un libro palesemente a tematica religiosa. Fa una smorfia di disapprovazione e una battutaccia. Poi, quando vede che non reagisco e non lo aggredisco, inizia a parlare seriamente di sé e della sua fede. Prima con prudenza, poi parla come un fiume in piena. «No, io non ci riesco a credere, anche se ci ho provato. Io sono sempre stato come colui che invece di accendere una piccola luce imprecava contro le tenebre. Ho invocato e implorato Dio fino a consumarmi. E Dio? Se c’è stato, l’ho visto poco. Eppure ancora oggi lo invoco, lo cerco, lo imploro. Le mie labbra spesso sono chiuse. Ma il mio cuore lo cerca senza sosta. E ormai ho compreso che solo Dio può spegnere il desiderio di Dio. Già, Dio… se lo vedessi! Se lo sentissi! Probabilmente, non c’è un solo modo di avvicinarsi a Dio, a questo mistero impenetrabile. Io sto scoprendo pian piano il mio. Come spesso mi accade ho confuso per tanti e tanti anni il punto di arrivo con quello di partenza: credere in Dio. Ho sempre pensato che bisogna credere in Dio per avere fede, per essere dei buoni cristiani, per essere salvi!». Ha parlato tutto di un fiato, mi ha sempre guardato negli occhi, mentre parlava. Sorrido. Quanto desiderio di Dio colgo nelle sue parole, quanta verità, quanta ironia! Mi stupisco di quanto bene faccia il Signore e quanti scherzi ci tiri facendo diventare luogo di evangelizzazione un treno di pendolari. Parliamo di Dio come se fossimo in una chiesa, senza preoccuparci degli altri che leggono il giornale e ci guardano incuriositi. Provo a dire qualcosa: «Dio è il grande assente della Storia, il Godot che l’uomo aspetta distrattamente. È vero: il tempo in cui viviamo non ci aiuta a vivere con interiorità la nostra vita, manchiamo di punti di riferimento, avendone troppi che pretendono di esserlo. Credo che la comunità cristiana, noi Chiesa, viviamo sulla nostra pelle la confusione di questi tempi: fatichiamo a dire l’essenziale. Il nostro linguaggio è frusto, usurato, confuso con le mille seducenti parole della parte scura del mondo. Non dobbiamo correre dietro alla logica mondana, ma tornare all’essenziale, a dire Dio al mondo d’oggi che crede di sapere tutto di Lui. La Chiesa esiste proprio per dire Dio, per viverlo, per pubblicizzarlo. Che ingrato compito ci è affidato, che fatica immane! Che folle, il nostro Dio, che ha pensato di consegnarsi nelle mani di discepoli scostanti e fragili! Eppure così accade, così crediamo, così sperimentiamo. Dio è il grande assente della nostra modernità. Per nostra distrazione, certo. Ma anche per sua scelta». Bruno ascolta con attenzione. Probabilmente lui per primo sperimenta la fatica di trovare, in un paese cattolico zeppo di chiese e di campanili, qualcuno che parli di Dio in modo semplice e diretto. Seguo i miei pensieri, parlo della positività dell’assenza di Dio: «Sono sempre rimasto affascinato da una teoria caballistica del Settecento. Alcuni rabbini si sono chiesti come Dio abbia potuto creare l’universo, visto che occupava ogni spazio. La risposta fa sorridere ed è geniale: Dio, per creare l’universo, si è ritratto, si è rimpicciolito, ha tirato in dentro la pancia. Così che l’universo occupa lo spazio dell’assenza di Dio, l’universo è Dio che, per poterci far esistere, ha deciso di assentarsi. L’assenza di Dio ne svela la sua presenza, suscita la sua nostalgia, ne indica il passaggio. Dobbiamo rassegnarci a questa evidente assenza, arrenderci al fatto che l’uomo barcolla cercando un senso, e che è chiamato a seguire le tracce e a fidarsi». Bruno sorride: l’assenza non è solo una cosa negativa. «Di più: per me, cattolico, l’assenza di Dio è segno della sua volontà salvifica, del suo rispetto, del suo amore. L’autonomia in cui viviamo, la libertà che ci è donata, talora insostenibile, dimostra l’amore di Dio che sta dietro le quinte, che non è evidente per lasciarci la libertà di cercarlo. Il desiderio che provi, la nostalgia assoluta che sperimenti, Bruno, sono lo strumento che hai per fare spazio nel tuo cuore, e avvicinarlo a Dio. Gesù, lo sappiamo, è venuto a parlarci del Padre, a raccontarci come è fatto Dio, chi è veramente. Se cerchi Dio, Bruno, segui il Nazareno. Leggi i Vangeli, fatti aiutare, se necessario, elimina tutte le idee confuse che porti nel cuore. Guarda se è ragionevole credere nelle sue parole, se sono le parole di un illuso, di un pazzo scatenato. O la verità su Dio». Bruno ha capito. Il suo desiderio è già una presenza, la sua fatica è già un riposo, il suo dubbio è un segno dell’attenzione che Dio gli riserva. Concludo: «Stai cercando colui che ti cerca, stai inseguendo colui che ti insegue. Devi solo imparare le regole del gioco, arrenderti, liberare il tuo cuore da tutte le sovrastrutture che la tua esperienza e la tua educazione hanno affastellato. Lasciati trovare. E più lo troverai, più lo conoscerai, più ti mancherà, più ne vorrai, più ne avrai nostalgia. Alcuni mistici medioevali parlano della nube della non conoscenza, la cosiddetta teologia apofatica: quando ci avviciniamo a Dio scopriamo che è molto di più ciò che non riusciamo a capire e a dire che il poco che riusciamo a balbettare. Ma questo, mi auguro, lo scoprirai da te». Il treno arriva in stazione. Dico le ultime parole mentre mi infilo il cappotto e lui recupera la sua borsa da lavoro. Bruno sorride, senza avere risposte. Ma abbiamo entrambi ricevuto la manna che possiamo raccogliere giorno per giorno, per smettere di tenere in mano la nostra storia e affidarla a Colui che ci cerca.

18 Comments

  • laura, 27 Giugno 2009 @ 12:15 Reply

    è lì che inizia tutto, nel momento in cui sentiamo quel vuoto e smettiamo di rempirlo dei nostri ragionamenti, delle nostre certezze, e seguiamo quel bosogno di qualcosa di più, che nulla e nessuno sembra poterci dare…e non c’è bisogno di fare chissà che, non si decide di aver fede, di credere…succede! non si capisce in che modo, perchè, ma succede che ci raggiunge, Lui che ci guarda da sempre e ci cerca. Me lo immagino a volte come un papà che guarda il suo bimbo che impara a camminare, lo vede cadere, lo lascia fare, tanto sa che potrà sbucciarsi un ginocchio…ma se non lo lascia cadere, rialzarsi e riprovare, non gli permetterà di imparare…e Lui sorride, perchè sa che alla fine ci riuscirà…e gli correrà incontro sorridendo…

  • carla, 27 Giugno 2009 @ 14:51 Reply

    Io non riesco a essere così ottimista e in questo spazio il dolore innocente( non solo dei bambini, ma in generale di chi subisce senza colpa) mi interroga sulla bontà di Dio. Se ci ha fatto a sua immagine e somiglianza non poteva farci un pò meglio di come siamo venuti? Se si guardava nello specchio, sorridendo, quando si è messo a modellarci a sua immagine, com’è possibile che siamo venuti così male? Se la soffernza del mondo è causa dell’uomo e non volere di Dio com’è possibile che
    Dio creandoci non lo abbia previsto? E se lo ha previsto perchè, essendo Padre
    buono, non ci ha fatto qualche modifica “migliorativa”?
    In fondo si è reso corresponsabile del nostro dolore.
    Scusate, non voglio bestemmiare o mettre in crisi nessuno, io coltivo la mia fede nonostante queste obiezioni, ma la mia ricerca di risposte non si esaurisce.
    Sono certa che c’è una spiegazione, e forse solo Dio me la potrà dare quando busserò alla sua porta lassù dove abita, ma state certi che dopo averlo salutato educatamente sarà la prima cosa che gli chiederò.

  • laura, 27 Giugno 2009 @ 15:17 Reply

    se Gesù avesse voluto non avrebbe potuto risparmiarsi di essere deriso, umiliato, frainteso, bestemmiato, tradito e messo in croce? Pensi che non avrebbe risparmiato volentieri la sofferenza di vedere un figlio morire in quel modo a Maria? Se non lo ha fatto, un motivo deve pur esserci Non so perchè esiste il dolore, ma forse saperne il motivo non fa soffrire meno…e come dici tu potremo chiedere quando saremo lì da Lui, magari tutto sarà chiaro senza nemmeno doverglielo chiedere…intanto si può accettare, come lui stesso ha fatto, poi si vedrà…

  • laura, 27 Giugno 2009 @ 15:51 Reply

    …e poi come dice Paolo, dobbiamo avere il coraggio di prenderLo sulla barca così com’è, non come vorremmo che fosse, e poi non è solo croce, ma risurrezione! ci crediamo veramente?

  • carla, 27 Giugno 2009 @ 17:48 Reply

    @laura
    Ti ringrazio Laura.
    Però i miei dubbi derivano dal fatto che alcune affermazioni su com’è Dio, che si trovano nelle scritture o che sono state maturate nei secoli dal magistero della Chiesa, sembrano contraddirsi.
    Per me è importante conoscere bene il Dio in cui credo, perchè non voglio credere in un Dio qualsiasi, ma penso di credere nel Dio che Gesù Cristo è venuto a raccontarci. E quindi voglio conoscerlo meglio che sia possibile, perchè mi spiacerebbe scoprire fra un po’ di anni di essermi sbagliata, di aver creduto in un Dio che in realtà era diverso, che non è come l’ho capito.
    Certo il percorso che ha fatto Gesù di condivisione del nostro dolore “spezza una lancia” a favore del Dio che è venuto a raccontarci e ci da una traccia su come seguirlo, ma stride un pò con il Dio “Onnipotente” che troviamo in altri punti.
    Forse penserai che sono troppo razionale, ma per me la fede, proprio perché è questione di fiducia, deve poggiare su una base razionale, e solo dopo decolla verso lo spirituale e il trascendente.
    Insomma, io non voglio cambiare Dio, vorrei solamente conoscere il suo vero volto, com’è realmente, per adorarlo così com’è e non come ce lo immaginiamo, magari sbagliando. Vorrei adorare Dio, non un idolo. Per questo cerco il Suo volto.
    Che, fra l’altro, se ho capito bene, è in ciascuno di noi, anche se dentro di noi è un po’ deformato, e sta a noi, centrandoci su di Lui, diventare come ci ha creati, a Sua immagine. Per questo per me è importante cercarlo e capirlo sempre meglio. E forse proprio per questo non ci è dato sapere e capire tutto. Forse la caccia al Tesoro deve rispettare le tappe.
    Ma io sono curiosa e impaziente …….

  • Emanuela, 27 Giugno 2009 @ 17:57 Reply

    Sto pensando ai tanti “BRUNO” che si stanno interrogando, che stanno cercando chi…? cosa…? che cercano il senso della vita, ma non sanno dove cercare. ognuno seguirà i propri percorsi, farà i propri tragitti che non possono essere che unici e personali, ma anche insieme nella condivisione, nel confronto con altri.
    A ciascuno di noi, cercatori di Dio, allora il compito di rendere la nostra fede desiderabile per tanti altri e poi…il resto lo farà Quello lassù.
    Auguro ai tanti “Bruno” di continuare a desiderare ed inseguire quello che cercano perchè probabilmente è lì “sotto il loro naso” ed è lì che attende!

  • Davide, 28 Giugno 2009 @ 11:14 Reply

    Paolo scrive:”quando ci avviciniamo a Dio scopriamo che è molto di più ciò che non riusciamo a capire e a dire che il poco che riusciamo a balbettare”.Ma quando ci avviciniamo a Dio e riscopriamo cose più grandi di noi? Cose indescrivibili e che chiedono posto solo che a un disarmante silenzio? Io credo quando all’interno di quell’eterna assenza ne riscopriamo la Sua continua ed invisibile presenza ,attraverso le più piccole ed insignificanti(per noi)cose. Credo che l’amore di Dio sia invisibile solo ai nostri occhi,noi che abbiamo sete di un amore più manifesto e meno silenzioso. Noi chiassosi del nostro IO e poco accorti dell’amore altrui,quello silenzioso,quello fatto solo e unicamente per Amore di Dio. “Fa più rumore un albero che cade,che non un’intera foresta che cresce”dice un motto. Proviamo anche solo per una giornata intera,a compiere,in nome di Dio, le più piccole gesta per le persone che ci circondano,senza che queste se ne accorgano. Saliamo sul bus,siamo stanchi e troviamo l’ultimo posto libero e decidiamo di lasciarlo al prossimo,magari più stanco di noi. Il prossimo sale, si siede,pensando solo che quell’unico posto libero fosse il suo,di diritto. Niente grazie,nessuna richiesta ad una spiegazione di questo gesto gratuito,libero. Ma l’altro non si è accorto di nulla…. poco importa siamo così anche noi con Dio. Ma quel che importa è che Dio,di ciò che abbiamo fatto, se ne è accorto e ce ne renderà grazie…..

  • tiziana, 28 Giugno 2009 @ 19:57 Reply

    Mi è difficile dare un volto concreto a Dio, probabilmente non ce lo avrà…
    A parte la formula del catechismo di PIO X che dice che Dio è Padre, Figlio e Spirito santo per me è Bontà, Gratuità, Amore.
    Non come le propone il mondo bensì come le ha vissute Gesù Cristo, il Figlio di Dio…
    L’assenza di Dio nella Storia è proprio la negazione di queste qualità ; comunque non facili da percorrere ma nemmeno impossibili.
    Gesù ha detto che tutto ciò che facciamo ai nostri fratelli lo abbiamo fatto a Lui…
    Infatti la Fede è accompagnata dalle altre due sorelle: la Speranza e la Carità.
    Sono doni non scontati , bensì volutamente richiesti da parte nostra al Padre…
    Ed è nelle piccole cose, nei piccoli gesti di ogni giorno , nelle nostre relazioni che incontriamo Dio, vissute con fede…
    Nonostante ciò sono poco comprensibili tanti avvenimenti della vita e
    tante domande alle quali non so dare risposta…

  • Saulo, 29 Giugno 2009 @ 09:48 Reply

    @carla
    Carla tu dici : “…Se la soffernza del mondo è causa dell’uomo e non volere di Dio com’è possibile che
    Dio creandoci non lo abbia previsto? E se lo ha previsto perchè, essendo Padre
    buono, non ci ha fatto qualche modifica “migliorativa”?..” e poi “..Forse penserai che sono troppo razionale, ma per me la fede, proprio perché è questione di fiducia, deve poggiare su una base razionale, e solo dopo decolla verso lo spirituale e il trascendente….”.
    Sarebbe troppo semplice per me risponderti che, come hai detto anche tu, il male non viene da Dio ma dall’uomo, che ha creato si a sua immagine e somiglianza, però Dio l’ha voluto pieno di dignità donandogli la LIBERTA’. Questo dono, a volte scomodo e insostenibile, è quello che fa la differenza! Ma io non sono bravo con le parole, ti invito a leggere qualcuno molto (ma mooolto) più bravo di me, che si sta affermando anche fra in non Cristiani proprio per la sue grandi doti di teologo razionale, perchè riesce a far giungere alla fede anche attraverso la ragione (e viceversa), il nostro grande Papa Benedetto XVI. Leggi il suo “Gesu’ di Nazareth”.

  • carla, 29 Giugno 2009 @ 10:32 Reply

    @Saulo
    Ciao Saulo e grazie.
    Sul discorso della libertà ci ho pensato, ma mi sono risposta che da un Padre buono mi aspetto un intervento a favore del figlio che subisce una violenza dal fratello, almeno a certi livelli di intensità, e il Padre quando ci ha creati, dandoci la libertà, sapeva del rischio che correva e che ci faceva correre. Voglio dire che sapeva che qualche figlio nell’esercizio della libertà ne avrebbe aggredito un’altro e non ha inventato un meccanismo di protezione. Proprio all’inizio della Bibbia abbiamo Caino e Abele. IL povero Abele deve soccombere e invece “nessuno tocchi Caino”, perchè? Soprattutto perchè i tanti Abele della storia devono a volte vivere una intere avita da Abele, indifesi e non liberi?
    Allora Dio ci vuole tutti prepotenti? Tanto poi nessuno deve “toccarci” per darci tempo di “rinsavire”…..
    Riguardo al “Gesu’ di Nazareth” di Papa Benedetto ce l’ho sul comodino da almeno un anno, ma non ho ancora avuto il coraggio di iniziarlo, più che altro perchè il linguaggio e i ragionamenti richiedono una mente lucida e fresca, cosa che nei ritagli di tempo che mi restano per leggere raramente accade. Ma ci proverò. Grazie.

  • ww, 29 Giugno 2009 @ 13:00 Reply

    Ancora una volta devo convenire che è nel nostro interesse accostarci al mistero di Dio come bambini. Per loro è tutto chiaro.
    E mi è tornato in mente quello che mi è successo sabato, un segno evidentissimo in questa direzione.

    Ho viaggiato in aereo verso una destinazione di vacanza al mare con accanto una mamma e il figlioletto di sei/sette anni; nella fila accanto c’era il papà con altri due fratellini più grandi (a prima vista, era evidente a chiunque che i tre bimbi sono stati accolti tutti insieme nel cuore e nella vita dei loro genitori).

    Vi riporto un dialogo tra i due, mamma e figlio.
    “Mamma, ma tu l’hai visto il “big bang”?”
    “Piccolo, vuoi dire il “big ben”, l’orologio di Londra?”
    “No, mamma, quando è scoppiato tutto ed è sorto il mondo.”
    “Ho capito, piccolo, ma non c’era nessuno di noi quella volta, neanche i nostri nonni e bisnonni. Proprio nessuno”.
    “Ma c’era DIO, mamma!”
    “Sì, piccolo, in effetti hai ragione. È stato Lui a dare impulso al “big bang”.
    “Bellissimo. Sai una cosa, mamma?”
    “Che cosa, piccolo?”
    “Vorrei fare un viaggio con la macchina del tempo, mamma”
    “Per andare dove, piccolo?”
    “A incontrare DIO”.

    No comment.

  • Janus, 29 Giugno 2009 @ 15:18 Reply

    @ Carla
    … mi sembra che nel tuo discorso ci sia molta confusione.
    Non credo che alcuno di noi possa aiutarti … devi trovare un Sacerdote che stimi e che rispetti e con lui affrontare tutte queste questioni …
    La via “razionale” a Dio è la più faticosa … richiede molta umiltà, molta forza di volontà ed una grande capacità di mettersi in gioco …
    La “Lectio Divina” come metodo è faticosissima, solo un Sacerdote può condurti per mano.
    … pregherò per Te.

  • lucia viani, 30 Giugno 2009 @ 09:55 Reply

    beh, che dire; le elucubrazione mentali sono ahimè il mio forte e la mia debolezza!! La testardaggine di voler dare sempre una spiegazione a tutto nei minimi dettagli mi fa spesso soffrire…e così en attandant Godot…mi dimentico di vivere la vita.
    Quanto fanno come me? eppure è lì nel silenzio nel vuoto che si trova spigazione a tutto!!
    vi lascio questo messaggio bellissimo, che mi fa da antidoto nei momenti di crisi!

    MI PRESENTO: SONO IL SILENZIO
    (di P. Pellegrino)
    Per favore. Lasciatemi, una volta tanto, prendere la parola.

    Lo so che è paradossale che il silenzio parli. E’ contrario al mio carattere schivo e riservato.

    Però sento il dovere di parlare: voi uomini non mi conoscete abbastanza!
    Ecco, quindi, qualcosa di me.

    Intanto le mie origini sono assolutamente nobili.
    Prima che il mondo fosse, tutto era silenzio. Non un silenzio vuoto, no, ma traboccante.
    Così traboccante che una parola sola detta dentro di me ha fatto tutto!
    Poi, però, ho dovuto fare i conti con una lama invisibile che mi taglia dentro: il rumore!
    Ebbene lasciate che ve lo dica subito: non immaginate cosa perdete ferendomi! Il baccano non vi dà mai una mano!
    Io, invece, sì.

    Io sono un’officina nella quale si fabbricano le idee più profonde, dove si costruiscono le parole che fanno succedere qualcosa.
    Io sono come l’uovo del cardellino: la custodia del cantare e del volare. Simpatico, no?
    Io segno i momenti più belli della vita: quello dei nove mesi, quello delle coccole, quello dello sguardo degli innamorati…
    Segno anche i momenti più seri: i momenti del dolore, della sofferenza, della morte.

    No, non mi sto elogiando, ma dicendo la pura verità.
    Io mi inerpico sulle vette ove nidificano le aquile. Io scendo negli abissi degli oceani. Io vado a contare le stelle…
    Io vi regalo momenti di pace, di stupore, di meraviglia.

    Io sono il sentiero che conduce al paese dell’anima. Sono il trampolino di lancio della preghiera. Sono, addirittura, il recinto di Dio!
    Ecco qualcosa di me.

    Scusatemi se ho interrotto i vostri rumori e le vostre chiacchiere.
    Prima di lasciarci, però, permettete che riassuma tutto in sole quattro parole:
    Custoditemi e sarete custoditi!
    Proteggetemi e sarete protetti!

    Dal vostro primo alleato
    Il Silenzio.

    Vi chiedo una preghiera…sto passando un periodo difficile!!
    Grazie

  • ww, 30 Giugno 2009 @ 10:21 Reply

    @ lucia viani
    grazie!

  • Molly, 30 Giugno 2009 @ 16:25 Reply

    x carla: carissima è bello che tu cerchi, cerchi, cerchi il tuo Dio… ma il Signore è questione di cuore non di testa… e quando lo avrai capito sarai a metà del viaggio!

  • carla, 30 Giugno 2009 @ 16:40 Reply

    Ringrazio chi mi ha scritto, per i consigli e per le preghiere, che ricambio.

    E con l’occasione mi unisco ai tanti auguri indirizzati a Paolo, sia per l’onomastico che per le nuove iniziative, aspettando le prossime puntate.

  • Saulo, 30 Giugno 2009 @ 19:07 Reply

    Molly :
    x carla: carissima è bello che tu cerchi, cerchi, cerchi il tuo Dio… ma il Signore è questione di cuore non di testa… e quando lo avrai capito sarai a metà del viaggio!

    e quando realizzerai che è Lui che ti sta cercando! (Buon Pastore), dentro di te, nel tuo cuore …. allora l’avrai trovato. Fatti trovare 😉

    • Paolo, 30 Giugno 2009 @ 19:48 Reply

      Mi piace molto che vi stiate sostenendo. Lo trovo molto Barnabita, va bene così: sosteniamo la nostra ricerca, portandoci nella preghiera. :-)))

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