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Il luogo è di per sé fortissimo.

Uno spiazzo fra condomini degli anni settanta, anonimi edifici di una città in espansione. A qualche centinaio di metri il mare di Palermo. Magnifico.

Una targa in bronzo a terra segna il luogo in cui è stato ucciso san Padre Pino Puglisi, martire di Branacccio. Don Giuseppe mi presenta le vicine di casa di Padre Pino. Fa un certo effetto parlare con loro.

Tira un forte vento dal mare.

La piazza è presidiata da alcune persone radunate intorno ad una statua di Padre Pino. In terra fratel Biagio sta riposando, senza forze, fra i cartoni. E’ al sesto giorno di digiuno totale.

Lo lascio riposare.

Biagio conosce la potenza del digiuno. Dal nulla ha costruito un’associazione che accoglie mille poveri, feriti, sbandati. Mille.

Ora digiuna per una sola persona. Paul. Da 17 anni è in Italia. Da 10 a Palermo. Uno dei pilastri dell’associazione, il factotum. Ma è irregolare. E una legge assurda e retroattiva ora lo obbliga ad andarsene via. Ha l’obbligo della firma, come se fosse un delinquente. E tale non è.

E Biagio digiuna. Anche a costo di morire. Per salvare Paul.

Per salvare tutti quelli come lui.

Per salvare noi.

Per salvare la nostra squallida Italia, inutilmente rabbiosa e razzista.

Questo ciò che ha scritto:

“Carissima e amata terra d’Italia, non è giusto, la nazione d’Italia non merita abbandonare i suoi figli e i figli di altri popoli – si legge in una lettera aperta del missionario – Ricordati e sappi che anche noi italiani siamo emigranti in tutto il mondo, non ci hanno chiuso le porte, perché adesso l’Italia, che è stata sempre aperta, sensibile, accogliente, decide di chiudere le porte, il cuore? 
Abbandonare gli immigrati a se stessi è un tentato omicidio, un tentato suicidio, una vera ingiustizia con le conseguenze di un aumento dei clandestini, dei senzatetto, della delinquenza, della violenza. Per paura, sconforto possono cadere nelle mani della delinquenza, della malavita, della mafia. Il sentirsi emarginati, esclusi può trasformarli in schegge impazzite, rischiano di cadere ed entrare nelle mani del terrorismo”.

Passa parola.

(https://www.avvenire.it/attualita/pagine/paul-l-amico-di-fratel-biagio-che-per-l-italia-e-irregolare)

https://www.pacesperanza.org/

2 Comments

  • Viviana, 8 Maggio 2019 @ 08:49 Reply

    Sostegno a padre Paul. Tutti noi che ci riteniamo cristiani dovremmo iniziare a fare sentire con forza la nostra voce contro questo razzismo strisciante che ci sta rendendo tutti più cattivi e infelici

  • Antonella, 17 Maggio 2019 @ 07:02 Reply

    Grazie Paolo per aver portato alla luce questa storia, una delle tante storie che in questo tempo nero abbondano senza che ce ne accorgiamo! Ci vogliono occhi e luce e cuore, per guardare l’umanità ferita e insieme ritrovare la forza di reagire seguendo i passi del Maestro. Grazie Paolo ❤

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