«Non temere, soltanto abbi fede!».
«Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano.
Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!».
Tutte le altre parole davanti a questo strazio sono oscene.
(Non ho soluzioni. Non faccio politica. Non sono di destra né di sinistra, né di centro, cerco di stare dentro. Il più pulito c’ha la rogna, certo. L’Europa è affondata da tempo, trascinata dalla propria idea di denaro. L’Africa è sbranata per le sue risorse e non è riuscita a produrre una classe dirigente e politica decente. No, quella che facciamo non è accoglienza. No, che una famiglia rischi di morire annegata per migliorare la propria condizione economica, non ha senso. No, tutta questa violenza verbale, di pensiero, di ideologia mi fa stare male, non mi riconosco. Vorrei proprio solo tacere e chiedere perdono davanti a questi tre bambini. E non per pietismo, perché con loro sono affogato un po’ anch’io. E anche la pietà. Non sono buonista, devo ancora imparare ad essere umano).
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