8 marzo
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde». Lc 11,14-23
L’indemoniato è muto, non riesce a comunicare, a parlare. Quasi come se san Luca ci dicesse che la mancanza di relazione, la solitudine dolente che imputridisce è frutto della tenebra. Ne abbiamo paura e facciamo bene ad averne! Ma, spesso, cerchiamo la relazione nel modo sbagliato. Ci illudiamo che basti parlare o chattare o frequentare nuovi ambienti per entrare in relazione. A volte, lo sappiamo bene, proprio le persone con cui dovremmo avere maggiori relazioni sono quelle che non ci capiscono, con cui non riusciamo a comunicare. Gesù ci libera, apre un nuovo canale, ci permette di diventare compagni di viaggio di milioni di uomini e donne che cercano Dio. Ci insegna a mettere in gioco noi stessi, a dare in elemosina ciò che abbiamo dentro. Ma se qualcuno, come succede a lui, ci accusa di essere indemoniati proprio perché diversi, non dobbiamo temere: abbiamo Cristo, l’uomo forte, che difende la nostra casa interiore. Lasciamo che il Signore sciolga la nostra lingua, lasciamo che sia lui a insegnarci ad entrare in relazione per raccontare a tutti quanto è grande la presenza di Dio!