Correva l’anno del Signore 2007, in primavera.
A Milano, a Cinisello, venni invitato, promettente scrittore di spiritualità, ad una riunione del gruppo San Paolo che voleva in qualche modo entrare nel mercato dei messalini, quei piccoli sussidi cartacei che alcuni usano per partecipare all’eucarestia feriale. C’erano due proposte: una più tradizionale e un’altra più innovativa, di don Giacomo Perego e del sottoscritto. Non un messalino mensile (ce ne sono tanti) ma uno strumento di preghiera personale che aiutasse un adulto normo-dotato, come dico scherzando, a ritagliarsi cinque minuti di preghiera a partire dalle letture del giorno.
E così nacque Parola e preghiera pensato, finanche nel formato, per essere messo in tasca e letto durante la pausa pranzo.
Senza grandi clamori il lavoro è stato apprezzato, si è diffuso e assestato: oltre diecimila persone, da quanto ne so, lo usano mensilmente per la propria preghiera personale.
Perciò è un po’ anche figlio mio insieme agli altri collaboratori e all’enorme lavoro redazionale di don Vito.
Ora, dopo dieci anni (dieci!) di commento al Vangelo quotidiano ho deciso di passare il testimone. Molti ne sono addolorati e li ringrazio, ma lo faccio per un profondo rispetto del Parola da condividere. Trovare uno spunto innovativo sullo stesso Vangelo che ricompare ciclicamente per dieci volte non è facile e rischio di ripetermi o di dire banalità mancando di rispetto al grande dono della Parola. Ed è anche tempo, per me, di andare là dove il Signore saprà indicarmi, senza mai diventare sedentario o professionista di alcunché.
Dopo oltre tremilasettecento commenti, allora, saluto con gioia l’amico Robert Cheaib (www.theologhia.com) che porterà linfa nuova a questo prezioso strumento per la vita spirituale. Per chi invece mi segue su questo blog, sulle pagine facebook e sull’app continuerò a riproporre, ripescando qua e là dal mio archivio di riflessioni, il commento quotidiano al vangelo.
Grazie di cuore a tutti per la fiducia.
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