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In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. 
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. 
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. Mt 10,34 – 11,1

È una spada la presenza del Signore, una lama che ti squarcia l’anima, che ti inquieta, che ti impedisce di stare tranquillo. È una spada, non un calmante, non una tisana alla camomilla, non un inutile soprammobile. Cosa ne abbiamo fatto della nostra fede? Cosa è diventata l’abitudine di essere cristiani? Vediamo ogni giorno la contraddizione di una fede che langue, che ancora frequenta le chiese ma che non contagia la vita, che cerca Dio ma adattandolo alle proprie piccine visioni. È una spada, richiede una battaglia continua contro il nostro uomo vecchio. È una spada perché Gesù pretende di essere più della più grande gioia che possiamo vedere, di poter colmare il cuore come quando ci innamoriamo o prendiamo fra le braccia i nostri figli. Perché è lui la sorgente di ogni amore e di ogni paternità. È fuoco l’incontro con Dio, che divora e illumina, che consuma e spaventa, che riscalda e distrugge le nostre resistenze. Abbandoniamo i bassi profili, smettiamola di rincorrere i compromessi e osiamo diventare santi come Cristo ci vede e ci chiama ad essere!

1 Comment

  • Federica, 18 Luglio 2017 @ 09:20 Reply

    Siate Santi, perché Io Sono Santo, dice il Signore
    1. Perché gli uomini possano continuare a ricordarsi di noi quali modello di Santità
    2.Perché possiamo essere accolti nella Dimora Eterna

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