In estate, se si riesce, si tira un po’ il fiato.
E si guarda avanti, fra una passeggiata e l’altra, per provare a fare il punto della situazione.
Quella dell’anima, anzitutto. Perché se anche uno guadagnasse il mondo e perdesse l’anima, che gli serve? E allora dedico dei momenti in cui ascoltare ciò che dico agli altri, mi lascio interrogare dalla Parola che medito. E ringrazio tutto ciò che il Signore mi ha donato di conoscere. Ringrazio gli oltre 4000 amici che in questo primo semestre sono venuti ad ascoltarmi. Ringrazio delle tante manifestazioni di fiducia e di stima di cui faccio tesoro. Ringrazo le oltre ventimila persone che ahnno comprato un mio libro, lo scorso anno.
Gli ultimi mesi sono stati intensi: alla consueta attività, social media, app, conferenze da preparare, ritiri , ho messo mano a due libri.
Il primo, Parabole per l’uomo d’oggi, chiude la mia lunga riflessione sui vangeli (dieci anni!) che ha portato alla scrittura numerosi testi. Una full immersion che mi ha allargato il cuore. Uscirà a settembre con l’editore Claudiana, nota e storica casa editrice dei fratelli riformati, un gesto di stima che mi riempie di onore e di cui ringrazio.
In autunno inoltrato, invece, uscirà il primo volume di una trilogia, con la San Paolo, sull’Antico Testamento. Inizio con i Patriarchi. Lo ritengo uno dei libri più intensi che abbia avuto modo di scrivere, spero apprezziate la modernità spiazzante ed inattesa delle storie di Abramo, Isacco e Giacobbe. Il titolo dovrebbe essere: “Il cercatore, lo scampato, l’astuto. Storie di patriarchi, matriarche e di chi si è messo in cammino”.
Scrivere è per me l’occasione di crescere. Così come il percorso che sto facendo in Università a Lugano, di cui intravvedo la fine, e che mi sono dato come opportunità di studiare e di restare sempre aggiornato. Mi considero in formazione permanente. Lo faccio per me, ovviamente, ma anche come gesto di serietà nei confronti di chi si fida delle cose che scrivo.
Insomma, non mi mancano le cose fare!
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