Contatta Paolo Curtaz

Per informazioni, organizzazione conferenze e presentazioni

Scrivi a Paolo

«Ti ho messo nella buca delle lettere delle cose tue, le ho trovate nella casa della mamma».

Un anno e mezzo per andare a liberare l’alloggio di mia madre. Capisco mio fratello e so quanto sia difficile togliere le tracce della vita di una persona, anche quelle fisiche. E accade ciò che, io per primo, dicevo agli altri: col passare dei mesi e degli anni i ricordi delle persone che sono avanti si affinano, si semplificano, si illuminano.

«Grazie, provvedo».

E’ un pacco voluminoso, mi chiedo cosa contenga. 

Fa freddo, fuori, il cielo è velato, manca la neve in questo Natale asciutto. La domenica la passeremo a casa, mia moglie a correggere, mio figlio a fare i compiti e giocare, io a riprendermi dall’ultimo viaggio, bello ma faticoso (sento gli anni!).

Apro il pacco, inizio a leggere.

C’è tutta la mia vita. I bigliettini di auguri fatti per Natale alle elementari, le cartoline postali mandate dalla colonia estiva, le pagelle (che tenerezza!), poi le schede delle medie (confermo: ero tanto irrequieto già allora), le pagelle delle superiori, le lettere che scrivevo a mia madre dal seminario. Tutta la mia vita fino ai trent’anni.

Leggo ogni cosa, un’ondata di ricordi mi arriva dal profondo, da tanto lontano, da tanta luce.

Più di una volta sorrido, insieme ai miei, in certi momenti sento l’emozione che deborda ed esce qualche lacrima. Che meraviglia la vita, ogni vita.

Che meraviglia una madre che conserva ogni brandello (era già accaduto, con sorpresa, aprendo le cartelline di mio padre).

Bel regalo per questo avvento, ritrovare il Paolo bambino e adolescente, vedere quanto è cresciuto, vedere quanto è rimasto tale.

6 Comments

  • Patrizia Valenziano, 15 Dicembre 2015 @ 13:20 Reply

    Certamente un’emozione grande. Che rafforza l’essere uno solo con chi, come dici tu, é avanti. Un qualcosa di noi é andato con loro, qualcosa di loro é entrato indissolubilmente in noi, nell’attesa di tornare a trovarsi ed essere uno. Così mi sento dopo l’essere andato avanti di mio papà… Grazie per questa condivisione molto personale

  • Carmen, 15 Dicembre 2015 @ 14:39 Reply

    ??? che tristezza … Paolo …la tua Mamma era una Bella Persona … e … ora la penserò come un bellissimo Angelo …tvb Carmen

  • Suor Nerina, 15 Dicembre 2015 @ 14:50 Reply

    Posso immaginare l’emozione….tanti ricordi…Anch’io sono portata a conservare tutto e per svuotare la mia camera non so quanto tempo occorrerebbe…biglietti, agendine, foto ecc…Fra le carte, prese da casa dei miei ( anche loro lassù..) e portate con me, è stato bello ritrovare anche le lettere d’amore (quando si usava..) di papà giovinetto a mia mamma (sette anni meno di lui) quando, andando a farle visita, si accontentava di sguardi innamorati davanti ai fututi suoceri, che non lasciavano la figlia sola con lui…Roba d’altri tempi, impensabile al giorno d’oggi! Eppure, attraverso quei ricordi, legati a un pezzo di carta, ti si apre tutto un mondo affettivo, che è bello ogni tanto rivivere. Grazie, dunque, per questa tua condivisione!

  • Clara, 15 Dicembre 2015 @ 17:10 Reply

    Bella condivisione del tuo spazio privato, anch’io conservò pezzi di vita di mio figlio, anche lui andato avanti, come ami dire tu, e ritornare in quei momenti, ora fatti ricordi, mi riporta ai momenti di allegria vissuti con spensieratezza, ignara di quest’oggi doloroso.

  • alice, 15 Dicembre 2015 @ 17:49 Reply

    Che bello ,Paolo!
    Che bello il modo tenero e ricco di emozione con cui scrivi e descrivi quegli istanti in cui sei tornato indietro nel tempo, nei ricordi che lasciano scorrere qualche lacrima…e che permettono di risvegliarsi nell’oggi non troppo diversi da come si era! Mi sento immersa e coinvolta!

  • Cristina Bertorelle, 16 Dicembre 2015 @ 17:37 Reply

    “Disfare” la casa di papà e mamma dopo la loro morte è stato un altro lutto. Mettere le mani nei cassetti ordinatissimi di mia madre mi è sembrato quasi di violare un santuario. Dappertutto aleggiava il suo profumo delicato, il profumo di nonna, dicevano le mie figlie con gli occhi lucidi. Ho ritrovato la saponetta di Givenchy che le avevo portato da Parigi tanti anni prima e che lei non aveva mai usato perchè , diceva, quello è un ricordo speciale. Anch’io ho ripescato le mie pagelle, le letterine che negli anni avevo scritto per le feste di Natale, i compleanni…la mia infanzia!E poi i suoi veli “da chiesa”, i suoi messali, i santini, una corona di rosario (non quello con i grani ormai consumati che se n’è andato tra le sue mani nella bara), i libri con i salmi che tanto amava. Cose piccole, di nessun valore economico, ma di un valore inestimabile per me.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ti potrebbero interessare

Stupore

Scritto da  

Bambini

Scritto da