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[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». Gv 13,16-20

Gesù è il rivelatore del Padre, perché lui e il Padre sono una cosa sola. Dopo la lavanda dei piedi, che nel vangelo di Giovanni sostituisce l’ultima cena, Gesù cerca ancora, inutilmente, di preparare i suoi a ciò che sta per accadere e che essi neppure lontanamente immaginano. Gesù è “Io sono”, e per dimostrarlo non propone più grandi segni, non chiama a testimone la Scrittura o la profezia del Battista, non più. Ora Gesù pone come segni della rivelazione della sua identità due fatti: il servizio umile che ha appena reso ai propri discepoli, lavando loro i piedi, e il tradimento di Giuda che sta per avvenire. Due segni sconcertanti, imbarazzanti, che quasi negano la grandezza di Dio e che, invece, se letti bene, ne svelano l’inaudita profondità. Il nostro Dio è il Dio che serve gli uomini, che si umilia, che si consegna, che dona la propria vita per amore a persone che non capiscono il valore di questo dono infinito. Quanto è distante questo volto di Dio da quello piccino che portiamo nel cuore! Paolo, avvinto dallo Spirito, inizia il suo viaggio missionario ad Antiochia, la sua prima comunità, dove, rileggendo la sua esperienza, giunge a confessare la fede nel Gesù crocefisso e risorto.

2 Comments

  • francesco, 30 Aprile 2015 @ 18:43 Reply

    Dio fin dall’inizio ha posto l’uomo davanti a delle scelte! L’essere umano sembra protendere, come natura, in direzioni non consone a quelle indicate da Dio.
    Considerato che tutto è avvenuto per mezzo del Verbo e prima di ogni origine già esso sapeva ogni cosa e come tutto doveva accadere e essere nel tempo fino a noi e oltre, allora ci si può domandare come mai , prima di ogni inizio, non si è provveduto a mutare le cose in modo che l’umanità potesse agire secondo il progetto Divino?

  • Federica, 1 Maggio 2015 @ 03:02 Reply

    Dio è Padre e gli uomini sono suoi figli. Fin dall’inizio Dio ha detto all’uomo cosa poteva o non poteva fare; cosa ha fatto l’uomo? Sempre tutto il contrario di ciò che Dio gli aveva comandato. Ora, se Dio è Padre e mette in guardia i suoi figli su cosa è buono e cosa non è buono e questi non gli obbediscono, cosa può fare se non lasciare che decidano arbitrariamente del loro destino? Dio non è un Padre despota che pretende a suon di vergate l’obbedienza. Egli vuole che ciò che deve avvenire, secondo il Suo disegno divino, avvenga con la libera scelta dell’uomo; Dio, da sempre, ha avuto bisogno della collaborazione dell’uomo; forse ci vorrà più tempo, forse, qualche volta, quando il terreno è fertile, interviene personalmente, ma sempre nel rispetto della volontà. Non dimentichiamo, poi, che il demonio ci mette la sua buona dose, per cui, sta a noi decidere di come vogliamo che vada, senza dimenticare che ogni nostra azione, in bene o in male, facendo attenzione che non sempre il bene è bene e non sempre il male è male, muta continuamente il decorso della vita.

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