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Ho avuto modo, negli scorsi mesi, di riprendere in mano ed approfondire una delle pagine più tragiche della Storia europea: quest’anno ricordiamo il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia durante la prima guerra mondiale.
Mi prendo conto che può apparire un tema ormai dimenticato ma, credetemi, basta fare una passeggiata nei nostri piccoli paesini di montagna e fermarsi nella piazza principale davanti ai monumenti commemorativi per rabbrividire davanti agli elenchi di caduti: liste di dieci, venti, trenta giovani in paesi che allora contavano trecento anime.
“Morti per la Patria”, recita quasi sempre in tono stentoreo la dicitura che dovrebbe dare un senso a quell’inutile macello che fu quella guerra, la “prima” perché introdusse il concetto di “modernità” nelle tecniche di combattimento.
Non più eserciti di professionisti addestrati ma milioni di uomini mandati al massacro e la necessità di adeguare gli scontri alle nuove scoperte.
Fu la guerra delle trincee ma anche dei gas, degli aerei, del filo spinato, dei primi carri armati.
Un’apoteosi di genialità perversa.
Ma la cosa che più colpisce è l’assoluta follia di chi avrebbe dovuto fermare l’inutile bagno di sangue, una guerra senza vincitori. Ufficiali educati alle scuole di guerra ottocentesche che non si resero conto dell’inutilità delle loro categorie mentali, delle idee retoriche di “onore”,”gloria” che marcivano con i soldati nelle trincee.

Alcuni dati sconvolgenti:
• Morirono 9 milioni di soldati, 24 milioni furono feriti, 10 milioni di civili persero la vita
• Furono scavati 40250 km di trincee sufficienti a circondare tutta la terra
• Dopo la guerra la Germania dovette versare 64 miliardi di dollari in oro (ultimo pagamento nel 2010)
• Il giorno di Natale del 1914 ci fu un giorno di tregua spontaneo, altri furono impediti dagli ufficiali
• 40 milioni di animali (cavalli, cani, piccioni) morirono impiegati in battaglia
• Il costo della guerra fu, aggiornato ad oggi, di 1,5 milioni di miliardi di euro
• L’armistizio fu firmato alle 5 dell’11 novembre ma il cessate il fuoco partiva alle 11. In quelle ore morirono 11000 soldati, quanti ne morirono durante lo sbarco in Normandia fra le forze alleate.

Cosa aggiungere?
Che Dio converta il cuore dell’uomo!

2 Comments

  • maria ardiss, 22 Marzo 2015 @ 15:59 Reply

    caro paolo, belle sempre molto belle le tue riflessioni!!!
    ma tu lo sapevi che l’ultimo imperatore austro ungarico ha cercato purtroppo inutilmente di arrestare questo inutile massacro?Fu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 2004

  • roberto s., 25 Marzo 2015 @ 16:13 Reply

    Grazie Paolo per le preziose indicazioni durante l’incontro a Quarto Oggiaro ( MI).
    Ti ho segnalato le parole del S. Padre , le sue personali sensazioni sulla brevità del pontificato. Sarebbe bello conoscere le tue riflessioni a riguardo
    Il pensiero della violenza, della morte che l’uomo ha disseminato lungo la storia rischia di annientare. E’ un tema veramente complesso.
    Conoscerai la toccante raccolta di lettere che raccontano il cessate il fuoco: Tregua di Natale

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