Contatta Paolo Curtaz

Per informazioni, organizzazione conferenze e presentazioni

Scrivi a Paolo

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Chi sei veramente, Gesù? Ancora oggi intorno alla tua figura si scatenano i dibattiti, si arrovellano gli storici, inveiscono gli scettici e i saccenti. Chi sei, oscuro ebreo marginale che ha diviso in metà la storia? Chi sei veramente? Non dobbiamo spaventarci se, a distanza di millenni, siamo ancora qui ad interrogarci: Gesù vivente suscitava aspri dibattiti, come quello riportato oggi da Giovanni. La tensione è alle stelle: alcuni sono affascinati dalle sue parole, altri negano alle sue parole alcuna validità perché la sua predicazione non è avvalorata dalla classe sacerdotale. I soldati del tempio, mandati ad arrestare Gesù, ne tornano scossi e anche all’interno del Sinedrio stesso la divisione è forte. La conclusione della pericope è folgorante: ognuno se te torna a casa propria, irrigidito sulle proprie posizioni, urtato dal parere altrui… Per accogliere il Signore siamo chiamati a spalancare il nostro cuore e il nostro sguardo, ad osare, a non partire con i troppi pregiudizi (anche santi, anche cattolici!) che portiamo nel cuore. Chi sei, veramente, Nazareno?

1 Comment

  • Federica, 21 Marzo 2015 @ 01:35 Reply

    Dopo 2000 anni siamo ancora qui a chiedere “Chi sei Nazareno?
    Possiamo comprendere il sinedrio di allora, ma oggi la Chiesa dovrebbe sapere chi è Gesù. Gesù è il Figlio di Dio fatto uomo. Un uomo come noi, in carne ed ossa, che non ha mai considerato un tesoro geloso la Sua Uguaglianza con Dio. Un uomo come noi, con le sue emozioni, le sue sofferenze; un uomo, che pur essendo Dio, ha umiliato se stesso facendosi obbediente fino alla morte. Un uomo che non ha mai smesso di amare l’umanità e che per essa non ha ricusato la Croce. Un uomo che pur non appartenendo alla classe sacerdotale, come la intendono gli uomini, è Sacerdote per sempre al modo di Melchisedek. Un uomo, che pur vivendo nel mondo, non è mai stato di questo mondo. Un uomo che ha mandato i suoi nel mondo e ha dato loro il potere di scacciare i demoni. Un uomo che ha fondato la Chiesa, non la chiesa delle istituzioni, ma la Chiesa di Pietro, la Chiesa delle genti, la Chiesa fatta di uomini e donne di buona volontà, la Chiesa della predicazione e dell’esempio.
    Dopo 2000 anni siamo ancora qui a chiedere chi sei Tu Gesù? Eppure, dopo 2000 anni noi siamo ancora qui e siamo chiamati con il Suo Nome. Un nome che non ci appartiene se, ancora oggi, dopo 2000 anni, dopo tutti i prodigi e i segni la Sua Presenza crea ancora incomprensioni.
    Chi sei Tu Gesù?
    Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio Vivo, e sei venuto sulla terra per portare a compimento l’Opera del Padre, l’Opera dell’Amore: la Redenzione e la Salvezza dell’Umanità Intera.
    Per gli uomini, forse, questo non basta; per gli uomini sei da condannare, Gesù, ma non importa, perché tanto Tu sei Risorto e vivo in mezzo a noi; penso solo che Tu abbia un cruccio, quello di dover dire un giorno, nell’ultimo giorno, a qualcuno: “In verità, non ti conosco, non so di dove sei”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ti potrebbero interessare

Le mani addosso

Scritto da  

Incomprensioni

Scritto da  

Incomprensioni

Scritto da