Una piccola riflessione per far decantare in me gli eventi di questi giorni e per offrire alla mia intelligenza e alla vostra attenzione alcune considerazioni intorno agli eventi drammatici di Parigi.
Il fatto che tali eventi siano avvenuti in Europa, accanto a noi (da casa mia Parigi è cento km più vicina rispetto a Roma!), riporta qui l’attenzione su ciò che, da anni, accade in Siria, in Iraq, in Nigeria (nelle stesse ore Boko Haram ha ucciso duemila persone!) costringendoci ad affrontare il tema del terrorismo fondamentalista islamico. In altre parole: sono addolorato nel sapere che migliaia di uomini e donne siano uccisi nel Califfato islamico ma, in fondo, sono lontani fisicamente ed emotivamente dalla mia quotidianità concreta. Vedere ciò che è successo nelle nostre città, invece, mi inquieta e mi spaventa.
Cerco di darmi delle risposte ad alcune delle domande che ho letto in questi giorni.
In che modo ciò che sta accadendo ha a che fare con l’Islam?
I terroristi dicono di rappresentare l’Islam e di uccidere nel nome del Corano, applicando, a loro dire, le indicazioni del Profeta. I disegnatori di Charlie Hebdo sono stati uccisi per la loro irriverenza, secondo il loro giudizio. Esiste certamente una interpretazione fondamentalista e settaria del Corano che contempla anche l’uso della violenza ma, dalla mia esperienza e dalla mia conoscenza, essa non rappresenta in alcun modo la totalità del pensiero islamico che ha al suo interno numerose sfaccettature. Molti, anche dalle nostre parti, cavalcano demagogicamente la situazione per contrapporre la civiltà occidentale a quella islamica. Ricordo che, mancando nel mondo islamico un’unico rappresentante come è per noi il Papa, le condanne non possono che essere singole e non univoche, ma numerosissimi e qualificanti sono le prese di distanza del mondo islamico dal terrorismo e dal Califfato: http://it.radiovaticana.va/news/2015/01/08/attentato_di_parigi_condannato_dal_mondo_islamico/1117377.
Come possono questi terroristi appellarsi al Corano?
Il Corano, pur essendo considerato dai musulmani parola dettata direttamente da Dio a Maometto (in arabo!), è anche un testo storico composto da mani diverse. Quindi vi troviamo rappresentate diverse sensibilità: da una parte viene chiesto di proteggere cristiani ed ebrei (Cor 2,62), dall’altra di convertire con la forza tutti gli infedeli (Cor 9,29). Anche nella Bibbia troviamo pagine violente ed incomprensibili che vanno lette e interpretate alla luce del Vangelo. Non è corretto definire la religione islamica naturalmente violenta perché l’interpretazione del Corano (come della Bibbia!) ne determina l’orizzonte. Sulla libertà religiosa nell’Islam ben fatto questo articolo: http://it.cathopedia.org/wiki/Libert%C3%A0_religiosa_nell%27Islam
Perché gli islamici moderati non reagiscono?
Il concetto stesso di “islamico moderato” è da alcuni contestato. In una società in cui l’aspetto religioso, quello normativo e quello culturale tendono a sovrapporsi diventa difficile distinguere come accade da noi in Occidente. Ha fatto molto scalpore il discorso dell’attuale presidente egiziano Al-Sisi all’Università di Al-Azhar:
“Mi rivolgo agli studiosi della religione e alle autorità religiose. Dobbiamo rivolgere uno sguardo attento e lucido alla situazione attuale. E’ inconcepibile che l’ideologia che noi santifichiamo faccia della nostra intera nazione una fonte di preoccupazione, pericolo, morte e distruzione nel mondo intero. Non mi riferisco alla “religione” bensì alla “ideologia” – il corpo di idee e di testi che abbiamo santificato nel corso di secoli, al punto che rimetterli in discussione diventa difficile. Abbiamo raggiunto il punto in cui questa ideologia è ostile al mondo intero. E’ concepibile che 1,6 miliardi di musulmani uccidano il resto della popolazione mondiale, per vivere da soli? E’ inconcepibile. Io dico queste cose qui ad Al-Azhar davanti ad autorità religiose e studiosi. Che Allah possa testimoniare nel Giorno del Giudizio della sincerità delle vostre intenzioni, riguardo a quello che vi dico oggi. Non potete vedere le cose con chiarezza quando siete imprigionati in questa ideologia. Dovete uscirne e guardare le cose da fuori, per avvicinarvi a una visione illuminata. Dovete opporvi a questa ideologia con determinazione. Abbiamo bisogno di rivoluzionare la nostra religione… Onorevole Imam (Gran Sceicco di Al-Azhar, ndr), voi siete responsabile davanti ad Allah. Il mondo intero aspetta le vostre parole, perché la nazione islamica è lacerata, distrutta, avviata alla rovina. Noi stessi la stiamo conducendo alla rovina”.
Cosa immaginare per l’immediato futuro?
Ricordo a tutti che in Europa abbiamo dovuto passare attraverso decenni di guerre sanguinose (guerra dei trent’anni 1618-1648) per riuscire a capire che o la fede unisce o tradiamo i valori del Vangelo. L’Islam deve compiere ancora un lungo percorso di confronto al proprio interno per riconciliare le proprie anime conflittuali. A questo dovrebbe/potrebbe contribuire una nuova fase di ripensamento delle fonti. La religione cristiana attraversò un momento decisivo della sua crescita nel confronto con la modernità, quando, ad esempio, anche la Bibbia venne vagliata secondo i parametri della critica testuale. Questa fase di “smitizzazione” del testo biblico, invece di annientarlo, come temevano i difensori della fede, ce lo restituì con maggiore consapevolezza e verità. Un percorso simile dovrebbe fare anche l’Islam ma, è certo, solo i musulmani davvero “credenti” possono farlo.
I fondamentalisti, questo è ciò che penso, tradiscono sempre le radici della proprie fede. Che siano islamici, ebrei o cristiani, esasperando le posizioni finiscono col rinnegare la profonda verità della fede. Le religioni del libro, che di fatto sono seguite e ispirano un terzo dell’umanità, sono davanti a questa svolta decisiva. Così come il cristianesimo ha saputo riconquistare la profonda verità del Vangelo (c’è stato un tempo in cui si citava il Vangelo per uccidere!) ci auguriamo che anche le altre fedi facciano un percorso simile perché Dio si rivela nella storia degli uomini.
Concludo citando la riflessione di papa Francesco: “Credo sinceramente che non si possa dire che tutti gli islamici sono terroristi, come non si può dire che tutti i cristiani sono fondamentalisti, perché anche noi ne abbiamo… Così io ho detto al presidente: sarebbe bello che tutti i leader islamici lo dicano chiaramente e condannino quegli atti. Perché aiuterà la maggior parte del popolo islamico, ascoltarlo dalla bocca dei suoi leader, religiosi, politici, accademici, intellettuali… Noi tutti abbiamo bisogno di una condanna mondiale. Gli islamici che hanno una identità dicano: noi non siamo questo, il Corano non è questo».
* Gesù è grande
14 Comments