Scusa se ti scrivo ma ho bisogno di un consiglio. Abbiamo appena saputo di aspettare un terzo figlio e siamo spiazzati. Non ce lo aspettavamo, non è il momento, era proprio fuori dai nostri orizzonti. Siamo entrambi credenti e ci fidiamo di Dio e della vita ma devo essere sincera: dentro di me tutto grida di no. Non ho le forze mentali per affrontare una nuova gravidanza, per tirare su un altro figlio. Scusa ancora lo sfogo, ti leggo da anni, speravo tu mi dicessi qualcosa.
Ricevo ogni giorno molte mail.
Questa, stamani, mi ha scosso.
Ho pregato poi ho aspettato a rispondere. La splendida giornata di sole, dopo giorni di freddo e pioggia, mi mettono di buonumore e certamente saliremo in montagna a fare due passi.
Prima di uscire mi accingo a rispondere.
Carissima, ti capisco. Ho solo un figlio ma ci sono dei momenti in cui non ce la faccio più e, nonostante tutte le migliori intenzioni, vorrei spegnere l’interruttore. Un terzo figlio a quarant’anni è una bella sfida, significa, fra le altre cose, sapere che non ci sarà più riposo, né tempo per voi.
Ti confido però un segreto: anch’io sono un terzo figlio concepito per sbaglio.
Mia madre lo raccontava alle sue amiche per poi aggiungere, alla fine, che ero stato la sua consolazione. Allora non esisteva internet e non credo che abbia chiesto consiglio a nessuno. Ha piegato la testa ed è andata avanti, come stai per fare tu.
Eppure se oggi tu gioisci delle cose che scrivo, se in qualche modo Dio ti suggerisce delle prospettive attraverso le mie riflessioni, è grazie a quel “sì” dei miei così faticoso. Quel “sì” che state per dire, tu e tuo marito, forse darà alla luce colui che scoprirà la cura contro il cancro o forse, più semplicemente, darà alla luce qualcuno che saprà amare poiché amato. Lascia fare a Dio e alla sua migliore creazione, la vita. Un abbraccio
Viva gli incomodi.
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