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Ho qualche ora prima della conferenza, cerco sempre di ottimizzare i viaggi e le spese conseguenti. Dalle mie parti ci sono ancora metri di neve ma qui, in pianura, tutto vibra e si sente la primavera bussare insistentemente.
Visito la città che mi ospita in questo tempo di bassa stagione, buon per me.
Vado a rivedere una chiesa visitata dieci anni fa e che mi aveva lasciato una brutta impressione per la trasandatezza. I ponteggi interni e la splendida policromia testimoniano la campagna di restauri che sta finendo e che restituisce luminosità e dignità a questo capolavoro rinascimentale, una gioia per l’anima.
Mentre cammino col naso per aria mi sento chiamare.

“Paolo Curtaz?”
“Sì?”

Si presenta un giovane prete che mi saluta calorosamente: potenza dei video commenti, mi ha riconosciuto.Si presenta, chiacchieriamo, mi racconta chi è e che cosa fa, pongo domande sulla Chiesa locale. Il tempo passa con serenità mentre mi fa vedere alcuni particolari della chiesa in cui mi trovo.
Alla fine un signore distinto ci accompagna alla porta di servizio per uscire: le porte principali sono ormai chiuse per la pausa pranzo. Il prete mi presenta e questi sente il bisogno di raccontarsi:

“Sa, prima vendevo automobili poi, dopo una vacanza a Bali, ho deciso insieme ad un amico di vendere tutto e di aprire un ristorante italiano. La cosa è andata avanti per tre anni poi mia moglie è rientrata per vedere i genitori e, durante la permanenza, ha voluto fare degli esami di routine. Lì ha scoperto di avere una neoplasia che è stata operata in urgenza. Ho venduto tutto e sono rientrato in Italia e devo dire che se non avesse deciso di venire a casa qualche settimana, oggi sarei vedovo. So che nulla è causale e da quella decisione è cambiata la nostra vita”.

Conclude, infervorato:

“Così ho potuto conoscere Gesù e rimettermi in discussione, riscoprire la mia fede e incontrare Dio”.

Da qualche tempo ha accettato di servire la chiesa da sacrestano volontario: resta tutto il giorno a vigilare i lavori e i devoti, i turisti e i pellegrini, fiero del suo nuovo servizio.
Mi colpisce il suo entusiasmo. Sa che capisco.
Conclude:

“Ogni sera, quando chiudo la chiesa, mi rivolgo al tabernacolo e ringrazio il Signore di avermi dato l’onore di essere custode di uno dei suoi palazzi”.

Sorrido, divertito e grato.
Che tipo, lo Spirito Santo!

7 Comments

  • ketty, 2 Marzo 2014 @ 20:25 Reply

    Lo Spirito Santo, che burlone, tira certi scherzi a volte!
    comunque, è vero, il più delle volte scambiamo il Suo intervento come un colpo di fortuna, una casualità, ma se ci meditiamo sopra possiamo vederci Lui, il grande regista……io lo vedo spesso all’opera nella mia vita…..provare per credere!!!!

  • Mingardi Lella, 3 Marzo 2014 @ 16:38 Reply

    Meraviglioso questo nostro Dio che ci viene a scombinare i piani!
    Pensare di aver trovato il sistema per realizzarsi e scoprire che proprio quando si pensa di essere arrivati,si deve ricominciare tutto da capo.
    Metà della vita a cercare se stessi e l’altra metà ad accettare di essere un nulla nelle mani di Dio,e che proprio in quel nulla riusciamo a scoprire il suo amore.
    Io Paolo, ti seguo ormai da 4-5 anni, nella la mia nota giornaliera sul Vangelo,inserisco sempre il tuo commento, ti sento molto simile a me in questo tuo bisogno di mettere in discussione prima te stesso e poi noi.
    La chiesa che ricordavi trasandata, è in fase di ristrutturazione, proprio come tutti noi, che se non sentiamo Cristo come impalcatura della nostra fede,cadiamo a pezzi .
    Buona ristrutturazione in Cristo a te e a tutti noi.

  • Mariano Cosimo, 3 Marzo 2014 @ 17:05 Reply

    Il Signore chiama quando vuole e chi vuole. Noi dobbiamo rispondere alla sua chiamata per essere felici.

  • M. Cristina, 3 Marzo 2014 @ 17:56 Reply

    Lo Spirito Santo…o Lui, lo scacchiere (mi piace immaginarmelo cos’, come un anziano e saggio giocatore di scacchi, che sa fare il suo gioco e prende i giusti tempi per muovere noi inconspevoli pedoni)….già! L’ho incontrato anche io, mentre ribaltava le regole del cammino che avevo intrapreso, lasciandomi basita a perdere il controllo della partita, con me in qualità di pedina senza più traiettoria. Mi ha fatto ripartire dopo una sosta chiamata chemio, che appunto è stata solo una sosta. Una pause di riflessione. Adesso aspetto che abbia voglia di ricominciare a giocare, io sono già allineata sulla scacchiera, pronta col sorriso per una nuova partita.

  • Martino Cannarile, 15 Marzo 2014 @ 09:12 Reply

    E’ tutto bello! Grazie, Signore, che anche attraverso il web ci dai la possibilità di gustare l’intensità di straordinari “incontri”.
    Grazie, buona giornata.

  • Gianni, 30 Marzo 2014 @ 08:07 Reply

    Mi aggiungo anch’io al commento di Martino C. è davvero bello leggere i commenti e le riflessioni che troviamo in queste pagine. Sono verità spontanee che illuminano e rasserenano il nostro spirito talvolta affaticato.Grazie a tutti voi.

  • cristiana, 10 Aprile 2014 @ 19:43 Reply

    E’ la prima volta che scrivo, ma stavo cercando in internet qualche spunto per parlare dello Spirito Santo ai ragazzi di catechismo e …a colpo sicuro ho letto questo post! Solo un caso?…racconterò questa storia !
    anche da parte mia :Grazie!

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