Le farfalle le ho anch’io. Stiamo vivendo un momento storico ed è bello esserci.
Poi ho commesso l’errore di farmi vivo su facebook e ho assaporato esattamente ciò che ha detto oggi Papa Benedetto: il mondo va troppo in fretta per i miei gusti. Ma il livello di castronerie lette mi obbliga a saltare la frutta (con palese arrabbiatura di mia moglie) e di scrivere un post urgente per spiegare alcune cose a caldo. Chiedo a tutti i miei lettori di farne tesoro: questo io penso. Liberi di pensare altro ma, cortesemente, non mi stressate.
Quindi: alle ore 11,46 di oggi (bella data, la Vergine di Lourdes!) un Papa davanti al concistoro (tutti i cardinali presenti in questo momento a Roma) comunica in latino (ah!ah! avranno capito?) di avere riflettuto a lungo, di averci pregato e di avere deciso di lasciare ad altri il timone della barca. Lo ha fatto in piena libertà, consapevole della serietà della situazione, convinto di non avere più le forze per assolvere al ministero petrino.
Fine della comunicazione.
Apriti cielo!
Diverse reazioni, perlopiù confuse, e ci sta.
Mentre preparavo il risotto (venuto proprio buonino oggi che fuori nevica!) sentivo i telegiornali. Dei veri incompetenti. Sembrava cascasse il mondo, e ora che succederà? Oddio! La più bella però, quella di una giornalista che diceva come l’evento accadrà proprio una settimana dopo le elezioni… troppa carne al fuoco! (pare che un politico famoso abbia chiesto al Papa di spostare le dimissioni di un mese insieme a Sanremo per non distrarre gli elettori, ah!ah!).
Meno male che, mentre il riso mantecava, padre Lombardi rasserenava tutti, come doveva essere.
La cosa è prevista dal Codice di diritto canonico, era già stata ventilata dal Papa durante il libro-intervista “luce del mondo”, dal 28 febbraio si entra nel regime di “sede-vacante” come se il papa fosse defunto (tutto previsto da un documento ufficiale voluto da Giovanni Paolo) insomma, in un mese e mezzo da oggi un altro prenderà il timone mentre il timido e stanco (85 anni! Mia madre ne ha 79 e non si regge in piedi!) Benedetto potrà leggere qualche libro e pregare per noi.
Evento storico, certo, ma nulla più.
Da qui, però, alcune considerazioni.
Grande Pietro che sa tirarsi indietro avendo a cuore più la Chiesa di sé. In questi tempi di persone incollate ai propri ruoli un ottuagenario che ammetta di non farcela mette le lacrime di commozione per la sua umiltà. Immenso rispetto per lui, per come ama la Chiesa, per come è credente. Prima i fratelli, come chiesto dal Signore, poi le sue idee. Grande Pietro che non ha mollato quando i lupi addentavano il gregge (pedofilia, watileaks) ma ora che le cose sono avviate a risoluzione. Grande Pietro che lo fa durante una celebrazione, con modestia, senza trombe e urla (in questa che è senz’altro la più immonda campagna elettorale della Repubblica).
Grande Chiesa che segue Cristo con fedeltà e pazienza, consapevole dei propri limiti, senza idolatrare nessuno, nemmeno il Papa. Pietro è lì, anche se ora Benedetto cede il passo
. E non verrà mai meno la presenza dello sposo. Grande Chiesa che sa trovare le soluzioni dello Spirito in mezzo alla logica del mondo.
Ho le farfalle nello stomaco, ma grande gioia nel cuore, per averci donato la Chiesa e Pietro e Benedetto.
Orgoglioso come non mai di essere su questa barca.
Orgoglioso.
Ma, in controluce, spunta qualche amarezza di troppo.
Leggendo i commenti, le mail, le lettere private resto stordito.
Va bene l’emotività ma mai avevo letto tante idiozie.
La fine del mondo? Ma siete fuori? E la piantate di seguire i veggenti?
Doveva restare? E secondo voi lo fa a cuor leggero?
Lo hanno obbligato? Più libero di lui è difficile trovarne!
Insomma: quand’è che diventeremo finalmente cattolici?
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