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Mio figlio J ha la sua classica faccia furiosa. Da quando siamo usciti dalla piscina non parla e ha le lacrime di rabbia negli occhi. Conosco bene la ragione di questa rabbia: durante il corso di nuoto la maestra ha fatto fare alcune gare fra i bimbi. Jak nuota bene, ha vinto anche qualche duello ma, alla fine, è arrivato secondo. Un’onta.

So che il senso della competizione nei maschi è enorme, ma qui rasentiamo il patologico. Io e L ci guardiamo, si tratta di attuare una tattica di contenimento. Inzia lei, tipico approccio materno: “L’importante è saper nuotare, sei bravo, quanto arrivi non importa!”. Nessun risultato. Provo io, tecnica maschile: “Secondo? Io non sono mai arrivato così in alto in tutta la mia vita! Secondo è un risultato straordinario!”. Niente da fare.

Sto elaborando rapidamente un pensiero filosofico sulla natura umana e uno pedagogico su come uscire da questa impasse.

Jak riflette, sa che non può fare l’antipatico ad oltranza perchè poi esce fuori l’orso selvatico che c’è in me e sono guai. 

“In realtà eravamo pari con quella bambina, poi ho pensato che, poverina, si sarebbe intristita e l’ho lasciata vincere, ho fatto una buona azione”.

Io e L ci guardiamo estereffati: una cosa del genere non sta né in cielo né in terra.

L sorride e chiede: “Ma è vera questa cosa?”

Jak, deciso: “No!”

8 Comments

  • alba, 15 Marzo 2012 @ 07:46 Reply

    Leggendoti ho evidenziato che :
    -per il figlio:difficoltà di accettare la sconfitta
    -capacità di sapere ciò che i genitori ( o le persone significative per lui)vorrebbero da lui..
    -sincerità con se stesso
    per i genitori
    – bisogno ,sacrosanto, di incanalare la rabbia del figlio e cercare di far capire perchè è nata..( non sempre riusciamo … oltre a questo anche a dare risposte esurienti come genitori..)
    Come siamo simili come adulti a questo bambino fatta eccezione nell’ultima parte dove ci è molto difficilie a volte essere sinceri con noi stessi e di fronte alle sconfitte diamo la “colpa” agli altri, alla sfortuna a Dio!!…………i bambini spesso sono più “puri” in questo senso ….
    ciao a tutti!!

  • fabiana, 15 Marzo 2012 @ 15:11 Reply

    Molto simpatico! 🙂 E realistico …
    Queste scene mi ricordano un alunno che ho in classe:
    solo che lui l’ha fatto davvero
    di far vincere la bimba in difficoltà. 🙂

  • Federica, 15 Marzo 2012 @ 22:12 Reply

    Ecco perchè Gesù ha detto dovete essere come questi bambini…….

    I bambini davanti ai loro errori , alle loro mancanze e per piacere a coloro che amano, consapevoli di essere riamati, dimenticano il proprio io riconoscendosi improvvisamente colpevoli e soprattutto bisognosi di perdono di cure di affetto.

    Grazie Paolo, sono certa, non chiedermi chi mi da questa certezza, della tua capacità di essere un buon padre e lui, J, degno figlio di suo padre. 😉

  • michaela, 15 Marzo 2012 @ 22:17 Reply

    Mi hai fatto sorridere Paolo!

    Vorrei proprio vedere quell’orso selvatico che c’è in te ah ah!
    🙂

  • elio, 16 Marzo 2012 @ 00:53 Reply

    Da padre (quasi nonno) a padre ti suggerirei di essere più ironico in queste ocasioni non offensivo nè mordace ma una sana ironia sdrammatizzante con, ovviamente, uno stile adatto alla sua età. Certo non facile ma aver esaltato il suo ruolo di secondo non è stata una mossa felicissima, facendo battute del tipo “avevi una coffia poco adatta” o “eri nella corsia più impegnativa” con un sorriso e un tono non trionfalistico, del tutto fuori luogo, ma con un atteggiamento di complicità che esprima gioia profonda per quel risultato che se lui ritiene deludente, in effetti non lo è e ne deve essere convinto. Infondere fiducia con i gesti più che con le parole e soprattutto fargli capire sempre e cominque che tu lo ami e potrà contare su di te specialmente quando gli sembra di essre solo. Saranno anche bambini ma ricorderanno più un atteggiamento, uno sguardo, un gesto che milioni di parole che nella loro vita ascolteranno.

  • Felice, 17 Marzo 2012 @ 11:54 Reply

    Jak sei semplicemente fantastico…

  • angelo, 18 Marzo 2012 @ 01:13 Reply

    Caro Jak, condivido pienamente ciò che dice Felice: “Sei fantastico”!

    Sai caro amico, non tutti hanno la forza e il coraggio che hai avuto tu di dire la verità, di essere sinceri prima con se stessi e poi con gli altri.

    Tu si però!

    E sono certo che il tuo papà è davvero fiero di te; e oltre a lui anche la tua mamma i tuoi amici e soprattutto un tuo amico particolare che tu non vedi e forse non sai di avere, o forse si, che ti vuol bene e ti è sempre vicino: “Gesù”.

    Sei forte Jak, continua sempre così e sarai un grande, altro che secondo posto, chi si fa ultimo diventa importante; e tu già lo sei!

    Un abbraccio grande, angelo.

  • Federica, 20 Marzo 2012 @ 00:23 Reply

    Auguri Paolo, per la festa del papà!

    Auguri a tutti i papà di questo sito!

    Auguri a tutti i papà del mondo!

    Possa il nostro caro San Giuseppe proteggervi e guidarvi sempre nella missione che avete di essere dei buoni padri e dei buoni mariti quale Lui è stato!

    Auguri anche a tutti coloro che portano il nome di Giuseppe! Possano essi essere degni del loro Santissimo Protettore.

    In Cristo Gesù, nostro Signore, 🙂
    fede.

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