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Non sembra affatto un black-block. Per come è vestito, per la paura che dimostra di avere. Può avere cinquant’anni,indossa un logoro giubbotto di jeans, giace sull’asfalto. Sembra piuttosto uno di quei povericristi che, dopo aver visto il proprio salario perdere il 20% del proprio valore negli ultimi cinque anni, ora sa che le nuove misure draconiane del governo lo taglieranno di un altro 20%. Quasi la metà di ciò che guadagnava cinque anni fa. Gli analisti raccontano che l’allegra gestione dei governi, duro monito per l’Italia, alcune scelte opinabili (le olimpiadi costate il 300% del preventivo, altro che roma 2020!) e un certo immobilismo della piccola patria che ha visto nascere il pensiero occidentale ha portato il paese alla bancarotta. In soldoni: i titoli di Stato greci non possono essere pagati. Il prestito europeo è solo un palliativo, dicono gli stessi analisti, per dare il tempo ad altri paesi, Portogallo Spagna e noi, di allontanarsi dalla barca prima che affondi.

No, non capisco niente di economia, ovvio.

No, non so se il rigore economico sia il nuovo idolo cui immolare una nazione.

Sì, sono proprio un ingenuo cretino che pensa che siamo scivolati nella dittatura del mercato: dieci gruppi finanziari decidono se un paese deve vivere o meno, dieci persone pagate milioni di euro all’anno.

Sì, penso che la situazione sia terribile.

No, non ho soluzioni, non avendo le competenze.

Ma quell’uomo steso in terra colpito da una manganellata mi scuote. Immobile, solo, simbolo di un popolo e di un’Europa che si sta distruggendo, quell’uomo spaventato, di cui non vedo il volto, si traccia un segno di croce.

Tre volte, come fanno i fratelli greci ortodossi per ricordare la Trinità, tre volte, come se stesse celebrando una liturgia.

21 Comments

  • CARLA DEOR, 13 Febbraio 2012 @ 10:06 Reply

    I segni dei tempi che Gesù menziona nella Bibbia si stanno a poco a poco avverando per chi crede ovviamente… anche se non vogliamo crederci o pensarci ,è tutto scritto, quando sentite rumori di guerre pestilenze carestie in vari luoghi è segno che il Figlio dell’Uomo sta per tornare sulla terra ma tutto questo non è che l’inizio…. Preghiamo per tutto quello che sta accadendo !!! Io penso che tutto questo è triste e assurdo ma le “potenze del mondo” questo soltanto sanno fare . Ecco perchè Dio ha predisposto il suo ritorno per porre fine alla malvagità che oggi come allora imperversa in tutto il mondo a discapito dei deboli… ciascuno avrà la propria ricompensa!!

  • Antonio, 13 Febbraio 2012 @ 10:07 Reply

    Anch,io come te non ho competenze specifiche. E poi a che servirebbero. Per il livello che ci compete basta il buon senso. E’ orripilante quello che accade in Grecia. La guerriglia (in Grecia) la guerra economica in Europa vedono contrapposte due parti: il danaro e l’uomo. Pare stia vincendo il danaro. E noi?

  • Anna (da Nicodemo), 13 Febbraio 2012 @ 11:50 Reply

    Anch’io vorrei tanto sapere chi sono quei “signori” che decidono per la vita o la morte di uno Stato trattato come “produttore di denaro” e non come persone che formano tale Stato.

    E anch’io sono indignata perchè – è ovvio – che questi signori hanno i soldi che gli escono dalle orecchie e dal naso: la vita e la morte di uno Stato, la sua rovina, è solo a causa di speculazioni per guadagnare di più da parte di chi già guadagna troppo sulla pelle del prossimo.

    Poi la disperazione fa il resto aggravata anche da chi pontifica (con un conto corrente bello cicciotto) con un bieco: “ci sono cose più importanti dei soldi” …

    Per i “segni dei tempi”, veramente ci sono sempre stati ed il Signore viene, ma non nel modo che noi pensiamo (Apocalisse): viene e fa sorgere qualcuno che raddrizza la situazione che consisterebbbe a togliere a chi ha troppo e dare a chi non ha nulla.
    Sino ad ora però si è adottato il togliere a chi non ha nulla perchè ha la sola colpa di essere fiscalmente trasparente.

    • Marcolino pane e vino, 13 Febbraio 2012 @ 15:13 Reply

      IL RITORNO

      Gentile Anna (da Nicodemo),

      e se quel “qualcuno” che si alza e sorge non fosse una persona fisica esterna a noi, ad ognuno di noi, ma fosse il nostro Io Spirituale individuale e personale?

      Il nostro Spirito che sembra dormire e qualche volta farsi sentire?

      Non potrebbe questo nostro riscoperto logos individuale essere il “ritorno” che si attende?

      Diceva anche il Mahatma Ghandi: “Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo”.

      Marco

  • Antonio, 13 Febbraio 2012 @ 12:59 Reply

    Mi faceva notare un amico con il quale commentavamo stamattina il fatto. E’ vero che pare che il danaro stia vincendo…..però… ha un punto debole. E’ di carta!!!

  • Anna (da Nicodemo), 13 Febbraio 2012 @ 20:38 Reply

    Certamente, Marcolino … certamente, anche questo è un Suo ritorno 🙂

  • Stefano (Perugia), 13 Febbraio 2012 @ 21:11 Reply

    È difficile capire se sei veramente dalla parte giusta: soprattutto quando ti trovi, quale Celerino, schierato con Ubot (il casco usato in Ordine Pubblico), manganello e scudo, ed ogni muscolo del tuo corpo contratto in attesa di dover parare il colpo. Li vedi a un centinaio di metri da te – o ancora meno – mentre con il proprio corpo si dimenano nello sforzo di lanciarti addosso qualunque cosa con tutta la forza e la rabbia di cui sono capaci. Tu stai fermo lì, immobile, trattenendo il respiro, con un formicolio che ti invade il corpo e che è un misto di rabbia e di paura. Non vedi l’ora che finisca, che ritorni la quiete anche nel tuo cuore dai battiti accelerati. Loro sono lì: gli altri. La Gente, come li chiama qualcuno a Reparto. “La Gente è pazza!”, dicono. “Se ti isolano” – mettono in guardia i poliziotti più anziani ed esperti – “ti ammazzano!”. Intorno a te è una confusione di rumori nonostante il casco attutisca tutto: urla, sirene, botti di petardi e di lacrimogeni; la radio del caposquadra gracchia: ”doppiaromaquindici da doppiavela, portarsi all’inizio di via Nazionale per bloccare l’accesso ai manifestanti!”. Poi la situazione precipita, vedi la Gente avanzare verso di te ed i colleghi; è un tripudio di oggetti che vi piombano addosso. Il cuore è a mille. Senti i colpi secchi delle cose che colpiscono lo scudo; le tue braccia, che lo sorreggono, sono scosse ad ogni impatto. Qualcuno si ritrae dalla fila, dolorante. Un collega zoppica vistosamente e la sua smorfia di dolore la puoi solo intuire, nascosta sotto l’Ubot che indossa. Il funzionario in comando grida. Ordina una carica di alleggerimento (così si chiama in gergo!). Te ed i tuoi colleghi correte, urlate. La Gente indietreggia, lancia gli oggetti che trova per terra e poi scappa in tutte le direzioni. Avanzate muovendovi sempre più velocemente. Ora lo scudo lo tieni con il braccio serrato su un fianco mentre con l’altra mano stringi il manganello. Senti il rumore degli anfibi che scuotono la terra che calpesti nella tua folle corsa ed il suono sincopato del tuo respiro, amplificato dallo spazio ristretto che c’è tra la tua bocca e la visiera calata che la copre. Corri con tutta la forza che hai, con tutta la rabbia che provi contro la Gente che urla e ti lancia addosso oggetti che ti fanno male.

    È difficile capire se sei veramente dalla parte giusta, quando vedi il tuo collega sporco di sangue, centrato in bocca da una sassata, oppure l’altro addirittura svenuto mentre viene soccorso dai commilitoni. Quasi ti fermi per capire, per riflettere ma poi riprendi lo slancio che la rabbia ancora di più ti impone. Senti le grida del caposquadra: “Forza, avanzate!” ed i ranghi si compattano nuovamente. La Gente è lì davanti, che fugge. La Gente non ha onore, colpisce e scappa! La Gente è pazza!

    Come un’onda di piena si avanza. L’obiettivo è lì davanti che si attarda nel tentativo di colpirti da vicino con una sassata. A volte ci riesce e fa un gran male. Oggi la sua mira fa cilecca: uno della Gente ha sprecato il suo colpo contro di te. La rabbia ti monta dentro ancora di più. Lui scappa. Tu sei dietro, lo hai vicino. Devi restare concentrato: l’istinto ti dice di prenderlo ma così rischi di rimanere isolato e sarebbero guai. Rallenti e riguadagni l’allineamento che avevi perso in quel tuo scatto rabbioso. La Squadra avanza sempre più piano e poi si ferma. La Gente sta lì, a distanza dopo la fuga precipitosa. Ti guarda, ti insulta ma resta lì. Tra te e loro c’è un deserto fatto di sassi e bottiglie rotte. “Doppiavela da doppiaromaquindici, abbiamo raggiunto via Nazionale dopo una carica di alleggerimento”, riferisce l’Ispettore alla Sala Operativa della Questura, “presidiamo la posizione!”.

    Tu ed i tuoi colleghi restate fermi con gli scudi alzati. I mezzi vi hanno raggiunto alle spalle e si sono messi dietro di voi a chiudere il passaggio. Appena possibile vi metterete dietro di essi, quasi fossero barricate. Ora attendete. La Gente prende coraggio: si avvicina sempre più. Strana la sua danza, fatta di insulti e di grida. La Gente ondeggia scomposta. Si sentono i botti sordi dei petardi a cui rispondono i lacrimogeni. Ti fanno sobbalzare. Senti che sta accadendo qualcosa ed il cuore corre all’impazzata. “Carica!”, grida sguaiatamente il funzionario. Tu corri ed urli, di nuovo. Questa volta la vuoi veramente prendere la Gente. È lì, davanti che urla, colpisce e scappa. La Gente è pazza!

    È difficile capire se sei veramente dalla parte giusta, quando ti trovi nel mezzo di una carica e tutti i tuoi muscoli sono tesi in una corsa affannosa. Pesa l’Ubot che hai in testa e lo scudo è d’impiccio. Vorresti spogliarti di tutto e correre, correre, correre! La gola ti brucia per via del fumo dei lacrimogeni che non distingue tra chi indossa la divisa e chi no.

    All’improvviso la tua corsa si arresta. La Gente non è più una massa ondeggiante ma è una persona. Ha un volto, un’espressione spaventata. È davanti a te, è come te. Vedi le sue mani frapporsi tra te e il suo corpo; senti distintamente che ti implora: “Fermo! Fermo!”. Ora la tua rabbia non c’è più. È svanita all’improvviso, così come la Gente. Ora ci sei tu e lui. Ha paura: non ti conosce, non sa chi sei. Lui vede solo un minaccioso manganello ed il casco Ubot. Per lui tu sei la Gente. Per lui tu sei pazzo! Ma non ti conosce, tu non lo conosci! Eppure siete lì ad accanirvi l’uno contro l’altro. Lo guardi. Capisci che colpirlo non servirebbe a niente: è inerme! Resti come congelato nell’atto di sferrare un colpo micidiale, ma non lo fai. Abbassi il braccio e gli urli, con quanto fiato hai in gola, di allontanarsi. Lui ti guarda, si rasserena e se ne va via quasi ringraziandoti. Fugge e tu riguadagni la posizione nello schieramento. Ti guardi intorno, adesso che è tornata la calma. Dei colleghi che hai vicino vedi solo l’espressione degli occhi che sembrano sorriderti. Anche tu ti scopri a sorridere. Sei felice. Forse perché senti che il tuo estenuante servizio sta finendo e pregusti già una bella doccia ed una dormita in caserma. Magari pensi anche alla generosa porzione di spaghetti alla carbonara che gusterai in trattoria in compagnia di qualche collega che come te non è di Roma. La verità è che hai il cuore leggero per via di quella manganellata non data. Oggi sai per certo di essere stato dalla parte giusta: quella della tua ritrovata umanità.

    È difficile capire se sei veramente dalla parte giusta quando l’altro per te è un nemico a priori: che sia “la Gente” oppure i Celerini. Credo che il problema di fondo è che siamo l’uno per l’altro “la Gente”, cioè quella massa informe che ti aggredisce e ti fa paura. Abbiamo timore e non ci fidiamo reciprocamente. Forse – ma anche io sono solo un libero pensatore e non un sociologo/economista/teologo! – la crisi ha una sfaccettatura più complessa dei soli (ma preoccupanti!) risvolti economici! Forse è in crisi l’uomo nella sua capacità di guardare l’altro. Ci stiamo trasformando gli uni per gli altri nella “Gente”, quella che urla, ondeggia, colpisce e fugge.

    Rifletto sui fatti penosi della Grecia. Mi ritrovo, nella mia fantasia, insieme al Rabbi e come Giuda gli dico che bisogna fare qualcosa, che la situazione così non va e che solo Lui può cambiare le cose, magari costruendo una società più giusta e mettendosene a capo. Lo vorrei promotore di un partito riformatore che sia la voce degli oppressi. Mi infervoro. Lui mi guarda: ha una strana espressione sul Suo bel volto. Un misto di tristezza e di compassione. Io mi infervoro: possibile che non capisca?! Perché non fa niente?! Se fossi io al Suo posto le cose sì che cambierebbero! Ho una rabbia dentro!
    Lui mi guarda sempre più triste. Mi legge nel cuore e lo sento sussurrare: “Stefano, possibile che ancora non capisci?!”.

    • Lucia1, 14 Febbraio 2012 @ 17:42 Reply

      Grazie Stefano, grazie di ciò che hai scritto per noi.
      Il tuo racconto è veramente significativo; non so se sia frutto di esperienza personale o di una notevole dose di empatia con le altre persone, ma so che ogni volta che scrivi mi dai stimoli sempre nuovi per ripensare le cose da un altro punto di vista.
      Hai ragione il mondo è troppo complicato perchè noi riusciamo ad afferrarlo, ma io so solo che la storia è nelle Sue mani, che Lui sa scrivere dritto sulle nostre povere righe storte e che ogni giorno mi sussurra “Non temere, io ho vinto il mondo!”

      Un abbraccio a te e alla tua splendida famiglia

    • loretta da livorno, 19 Febbraio 2012 @ 21:17 Reply

      ciao a tutti …un grazie a Paolo x queste belle esperienze che mi fa vivere leggendo tuti voi….ma tu Stefano perugia mi colpisci la mente e il cuore ,,,grazie per quello che scrivi e in cuor mio voglio credere che sia tu il protagonista… e ringrazio il Signore x averti messo lì nel momento giusto di una decisione così importante, così umana, ma così semplice perchè è da fratello a fratello…….GRAZIE

      pace e bene

  • michaela, 14 Febbraio 2012 @ 00:39 Reply

    Grazie Stefano il tuo racconto è raccapricciante! Ma quando hai detto: ” La verità è che hai il cuore leggero per via di quella manganellata non data. Oggi sai per certo di essere stato dalla parte giusta: quella della tua ritrovata umanità”, davvero, ho sentito nel cuore un pezzo di iceberg che cominciava a sciogliersi.

  • Vera, 14 Febbraio 2012 @ 22:18 Reply

    grazie Stefano, per aver condiviso con noi, come sai fare tu,
    quello che hai vissuto.
    e’ vero che la gente e’ pazza lo so! io sono la gente! e’ vero che ognuno di noi e ve lo dico in italiano “e’ un lupo per ogni altro uomo” o un pazzo, come preferite… o un lupo pazzo meglio ancora…

    e il problema secondo me non e’ soltanto nell’oggi, credo che da sempre le cose per gli uomini siano andate cosi’: c’e’ qualcuno da una parte e qualcuno dall’altra e forse ognuno occupa il posto che ha solo “per caso”… ricchi e poveri potenti e disperati, tutti tutti incastrati infelicemente in qualcosa … e qualcuno sta di qua o di la’ e magari nel corso della vita le posizioni si alternano (i potenti rovescia dai troni e innalza gli umili… e li ricolma di ogni bene) e ci scambiamo di posto …
    come le tenebre e la luce accesa/spente/accese/spenta dentro di noi
    con l’interruttore della nostra umanita’ acceso/spento
    o rotto non funzionante scollegato dal resto del mondo.
    eppure noi oggi
    abbiamo delle opportunita’ si’ proprio noi oggi, forse mai come in altre epoche umane, abbiamo la possibilita’ di “connetterci” tutti insieme accendendoci contemporaneamente nella preghiera che SOLA puo’ trovare la soluzione agli infiniti problemi e bisogni degli uomini, (finora non avete chiesto nel mio nome chiedete e vi sara’ dato e se due o piu’ chiedono…) preghiera perche’ Dio mandi operai, mandi economisti politici amministratori studiosi mandi e risvegli persone che amano davvero lavorare per il bene comune.
    Quando come in questi casi sembra che niente noi possiamo fare dentro le nostre piccole case… pieni noi di piccoli problemi quotidiani ebbene, non e’ esattamente cosi’… noi possiamo aprire il tetto o il tombino (e col tombino cito liberamente Paolo) per lasciare entrare l’infinito inatteso e inaspettato Dio,
    Dio che sa sempre quel che permette che sia e che tiene d’occhio la Storia grande e la mia piccola/storia…
    e sia una preghiera la nostra allora per guardare e agire come suo Figlio e lo Spirito vogliono che agiamo, vivendo da cristiani ovunque nelle banche nelle chiese nelle case nelle strade
    coi manganelli
    o con le bottiglie
    nelle mani
    arrese
    e alzate al cielo. Padre Nostro…

    ciao Marco.
    ciao a tutti.

  • imma, 15 Febbraio 2012 @ 22:32 Reply

    Grazie davvero a tutti e in particolare a Stefano e a Vera per i profondi interventi che hanno il sapore di una fede matura….io mi sento molto piccola…. la mia fede è debole e incerta….talvolta avverto una rassegnazione di fronte ad una macrostoria che ripete ciclicamente le sue dinamiche (ma anche le nostre microstorie non si differenziano poi così tanto!).

    Un grazie a te, Paolo, per i tuoi stimoli e per la speranza che trasmetti nelle riflessioni teologiche e pastorali!

    Aiutatemi ad avere più fede!

    Ciao

  • Federica, 16 Febbraio 2012 @ 00:03 Reply

    “Signore aumenta la nostra Fede!”

    Fa, o Signore, che la nostra Fede sia tanta e tale da riuscire a spostare le montagne, come Tu hai detto!

    Fa, o Signore, che la nostra Fede ci aiuti a superare le situazioni terribili per poterci aprire alla Speranza di un mondo migliore!

    Fa, o Signore, che riusciamo a capire l’importanza della Fede da far si che tutte le nostre armi sia spirituali che materiali possano essere trasformate in vomeri e preghiere!

  • Janus, 17 Febbraio 2012 @ 01:20 Reply

    Ero ad Atene tre fine settimana fa … altra manifestazione … medesimo contesto, uguale epilogo.

    Cerco sempre di dirmi … quest è l’ultima volta …. ma l’ultima volta è sempre quella dopo…. con buona pace di mia moglie!

    Ora che non son più sbarbato la scusa son le fotografie … ogni tanto pure rimborsato da qualche testata che vuole dare in pasto sangue e sudore … per informare? … per spaventare … perchè la bestia si nutre di paura e disperazone!

    Tant’è … il succo invece è sempre quello, l’adrenalina degli scontri, il trovarsi nel mezzo della storia che si dispiega davanti agli occhi ,,,, all’obiettivo della camera!

    Anni di girovagare per le strade d’Europa a cercare le strade della violenza, lasciano necessariamente l’agenda piena di nomi e contatti ,,, sempre utili, come ad Atene tre settimane fa!

    Quasi non la riconoscevo Atene … chiusa e mortificata … non è mai stata bella … non da tornarci intendo … ma bella per il clima festoso della gente si …. una volta almeno … tempo passato … tempo finito? Piazza Sintagma silenziosa ed immensa in una cornice di negozi serrati …. il palazzone gigantesco troneggia … incombe … da abbattere … se non altro perchè orribile.

    La Plaka recita stancamente la sua parte di gabbia per turisiti .. senza convinzione ormai!
    Monastiraki rimane allegro e colorato … con le merci appese fuori dai negozi a ciondolare disperate nella speranza di un’acquisto che non arriva …. si sorride comunque … amaro … per non vedere che si cerca di vendere roba che qui da noi si vendeva 10 anni fa!
    Gazi e Psirri si chiedono che senso ha rimanere festose e gaudenti …. un giro veloce (per quelli come me è poco salutare) in Exarchia … e qui si coglie la tensione e si intravede la deflagrazione.

    Nei ristoranti un posto lo trovi sempre … per 15 euro mangi da signore … salvo farti bloccare la digestione dalla vista degli anziani che rovistano tra i rifiuti sul retro!

    Anche l’Acropoli sembra più vecchia e stanca … neanche il tramonto dal Licabetto riesce a farla sorridere più!

    Parlo con la gente, sempre … e la gente in Grecia ha capito.
    Ha capito come il sacrificio ed il” rigore economico siano il nuovo idolo cui immolare una nazione” … un idolo maligno … che non si accontenta più delle ricchezze … ma che ora vuole bere il sangue e calpestare la dignità di questa gente … del popolo greco … per ora!

    Mi sorprende la lucidità delle analisi …. alte, precise, mai banali …. mi percorre un brivido per la determinazione dell’ “uomo qualunque” a venderlo caro, questo sangue, che la bestia ora vuole bere!

    Anche questa volta, ancora una volta, contro ogni buon proposito e contro ogni ragionevolezza, mi son ritrovato giovane con il mio fazzoletto nero e rosso (un vezzo) al viso, a lanciar cose e rabbia contro uomini in divisa …. la macchina fotografica ben riposta nello zaino, ha scattato … tra un tiro e l’altro.

    A luglio sarà ancora Irlanda, prima Serbia, poi forse Ungheria …
    …. so già come finirà … come è sempre finita … e davanti avremo sempre uomini in divisa …. dietro di loro sempre palazzi … difesi ed irraggiungibili ….

    …. l’uomo non impara e forse il tempo per imparare , capire, umilmente accettare ed accogliere la Novella sta per terminare … e forse è giusto così.

    Prima di riprendere l’aereo, ancora un salto alla Stoa … uno sguardo all’Aereopago …. ed un pensiero veloce a San Paolo ….anche Luì è passato di qui …. devo spurgare troppa rabbia per osare solo aprire il Vangelo e rileggere gli Atti alle pagine greche … ennesima risalita verso la redenzione .

    PS
    @ Stefano …. vedi amico … il problema non è che i manifestanti tirano a quelli in divisa perchè sono antipatici e cattivi …. tirano a quelli in divisa perchè quelli in divisa si schierano in difesa dei palazzi …. se si togliessero …. non prenderebbero le sassate …. è semplice no ? 🙂

    Janus

  • Paolo, 17 Febbraio 2012 @ 07:12 Reply

    @ janus

    Diretto ed efficace come sempre. Bello rivederti, janus.
    E cerco di capire, dietro le tue parole, le ragioni profonde,
    Anch’io, vedendo un paese che viene gettato in mare, provo pena e rabbia, nel vedere le persone che tentano il suicidio e dico “perché a loro e non a me?”.
    Pagano per scelte non loro, per errori non loro

    E fanno bene a protestare, certo.
    E sarebbe bello si alzasse anche dalle nostre parti qualcuno che dicesse che non si può uccidere un popolo.

    Ma per il resto, lo sai, janus, non me la sento di condividere.
    Sono ancora dell’idea che le rivoluzioni siano il seme delle future rivoluzioni, forse semplificando troppo. E forse ancora credo (sempre con fatica) che l’uomo sia capace di cambiamento.

    O perlomeno invidio quel Nazareno che si mise in mezzo, lasciandoci le penne.
    E l’esempio.

  • Vera, 17 Febbraio 2012 @ 12:59 Reply

    intensita’ consapevolezza volonta’
    fede opere
    ragione mente cuore
    si passa da qui Imma,
    certo che, per come posso, ti aiuto volentieri e ti rispondo:

    1 – trovati ogni giorno almeno un/una: ragione motivo problema gioia speranza persona situazione…ecc per cui ringraziare e lodare Dio o per cui pregare o essere arrabbiata con Lui! 😉

    2 – trovati qualcosa – anzitutto – che ti smuova dentro nel profondo facendoti sentire provare sentimenti forti veri sinceri. e sentili, vivili. renditene conto.
    3 – poi avvicinati alla Parola
    (se vuoi, il libricino Parola e Preghiera col commento al vangelo di Paolo e’ utilissimo….)
    4 – poi decidi di fidarti anche a mente fredda anche lontana dalle emozioni svaporate
    5 – e lascia spazio alla fiducia e alla speranza
    6 – …

    7 – la Sua Potenza ti arrivera’ addosso come un fulmine!
    i piccoli segni le piccole cose brilleranno sulle tue giornate come le bricioline di Hansel e Gretel e gli uccellini/angeli le custudiranno perche’ tu le veda luminose e perche’ nessuno le divori o le nasconda davanti a te. e camminerai seguendole…

    E poi, grazie,
    e… non chi dice Signore Signore…

    forse noi (Stefano io Altri) sappiamo comunicare “meglio” ma la fede… quella si misura dalle opere … e chi “dice” di averla e fa altre cose… diverse dal Vangelo… insomma…

    quindi: che Dio gradisca le mie e le tue opere, e quelle di tutti noi qui… e la fede… si vedra’!
    un abbraccio
    ______________________

    A Janus: mi piacerebbe vedere alcune foto scattate dai tuoi occhi
    e quelle messe fuoco dai tuoi pensieri. (dietro il fazzoletto colorato)
    ______________________

    A Paolo, grazie sempre, anche quando non te lo dico! (-:

    anche io mi domando: “perche’loro e non io?”
    ci sono cose che sono-o-sembrano sopra di me …
    e sembra che io non possa nulla “contro” di loro.

    ma appena appena vedo uno spiraglio buono
    perche’ io eserciti la mia capacita’ di scegliere e decidere
    e cambiare quello che dipende un pochino anche da me: bene io lo faccio: scelgo decido e cambio quello che posso cambiare.

    per il resto prego, affidandoci a Dio.
    noi, uomini e popoli, macinati dalla storia.

  • Federica, 17 Febbraio 2012 @ 21:44 Reply

    Vera, Janus, Paolo grazie, grazie infinite! Siete così bravi a dire le cose che non riesco ad aggiungere altro. 🙂

  • Federica, 17 Febbraio 2012 @ 21:46 Reply

    Ah scusate, ho dimenticato Stefano che non è da meno! 😉

  • imma, 17 Febbraio 2012 @ 23:20 Reply

    Grazie, Vera, per l’attenzione che mostri di avere per ognuno, per la generosità del tuo cuore e della tua mente… Affidarsi… fidarsi… sto provando a farlo… con la speranza che Lui compia il resto… (sto attraversando un momento difficile… in cui la Fede è messa alla prova… l’improvvisa malattia di mia madre…)

    Che l’umanità del Cristo accompagni e sostenga sempre i nostri pesi…

    Un abbraccio fraterno a tutti!

  • Janus, 18 Febbraio 2012 @ 00:22 Reply

    @ Paolo ed agli amici del blog

    Anche io son felice di ritrovarvi … sempre appassionati …. sempre stimolanti.

    A Vera un grazie … per tutto 😉
    ————————————————————————-

    Paolo, so che non mi seguiresti … che non mi seguirai … e ne son lieto! Non c’è giustizia ed innocenza manco in chi tira sassi e pietre … non ho una strada da insegnare … un percorso sicuro da offrire!

    Non credo occorrano “competenze” per leggere l’attuale crisi.
    Ha ragione Antonio … serve solo il buon senso …. che è merce rara…. oggigiorno!

    Fuori dai tecnicismi della finanza c’è il destino delle persone … ed il sogno di Dio per l’uomo.

    Tu Paolo puoi non capire di finanza … ma conosci bene la grammatica d’Amore di Dio.

    L’odio per quel messaggio d’amore e speranza è la chiave per leggere quanto sta dietro bond, derivati, spread & tassi. Null’altro!

    Il buon senso aiuterebbe chiunque a capire che se un mio debitore è in difficoltà … e decido di schiacciarlo … non rivedrò mai più i miei soldi ….
    … se il mio fine però non è riavere i soldi, ma appunto umiliarlo, schiacciarlo, annichilirlo, togliergli dignità e vita … vederlo soffrire ed agonizzare … allora ho raggiunto il mio scopo !! Ho creato ad arte un debito e sto facendogli pagare gli interessi come dico io … col sangue e la disperazione! … La bestia ragiona così!
    Oltretutto …. mi serve pure da monito per tutti gli altri, caso mai pensassero di poter fare un referendum !! …. Che dire …. bingo!!

    D’altro canto Paolo non credo neanche nell’innocenza dei popoli (della gente) … almeno qui da noi, alle nostre latitudini! Credo anzi in una sorta di colpa collettiva!

    Capisco che è dura dircelo, ma accettare per anni di veder dilapidate risorse comuni da classi politiche corrotte che tutti hanno votato ed alzato sugli scudi … accettare di contrarre un debito pubblico attraverso un meccanismo diabolico ed illegittimo … che puzza di zolfo, usura e signoraggio lontano mille miglia … beh … non ci lascia certo “immuni” da colpe!

    Capisco che vivere il destino di Ezra Pound fa paura … ma tutto era scritto …

    A presto
    Janus

  • Samuele, 18 Febbraio 2012 @ 22:57 Reply

    Non ho mai tirato sassi e non lo farò mai…non ho mai indossato una divisa e non lo farò mai: ‘l’obbedienza non è + una virtù’. Condivido Janus: a noi cari benpensanti cattolici comodi a queste latitudini fa + comodo pensare alla ‘favoletta’ del Vangelo…ma il Vangelo NON è una favoletta e Gesù, il Cristo è davvero morto e RISORTO x noi…
    Non critico nessuno e sono io il primo a pensare di peccare in ‘parole, opere e OMISSIONI’…quante volte il non fare nulla viene inteso – a torto – come pacifismo…l’essere costruttori di Pace significa invece mettersi in conflitto (pacifico), caricarsi dei pesi e sofferenze del fratello e non rimanere immobili che tanto le cose vanno così ed è colpa del sistema: il sistema siamo anche noi!
    Gesù Cristo ha porto sì l’altra guancia ma ha anche chiesto a chi lo schiaffeggiava il perchè lo facesse (che se Egli avesse avuto torto ne avrebbe avuto le ragioni, ma altrimenti perchè?). Eppoi ha perdonato anche chi lo ha messo in croce…migliore esempio di questo!
    Grazie e complimenti per questo sito 🙂
    Pace a tutti
    Samuele

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