Se siamo qui, oggi, a celebrare le grandi opere che Dio ha fatto in Maria, sua discepola, se abbiamo ascoltato ed accolto una Parola che ci ha cambiato la vita, riempiendola di speranza e di luci, se ora abbiamo un orizzonte ampio di riferimento in cui essere un tassello di un gigantesco mosaico di salvezza, se vediamo fratelli attorno a noi e non avversari, se abbiamo scoperto quanto siamo amati e quanto possiamo amare è grazie al “sì” di una ragazzina tredicenne vissuta duemila anni fa.
Una ragazzina che ha creduto che Dio potesse entrare nel suo ventre e che Dio avesse deciso di compromettersi con noi.
Un “sì” illogico, folle, sconcertante che, pure, ha messo in moto un grande movimento di fede. E oggi questo “sì” giunge a compimento: Maria è la prima fra i discepoli ad essere risorta in corpo e anima.
Se oggi vi scrivo, cercatori di Dio, è grazie al “sì” di quella ragazzina.
Se un giorno altri crederanno è per il mio e il tuo “sì” al progetto di Dio.
Buon Ferragosto.
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