In quanto orso di montagna il mare mi stupisce (e mi accalda non poco!). Tornato dalle vacanze abbronzato e contento del mio fresco di bosco, porto ancora nel cuore due immagini che voglio condividere con voi, nel desiderio di raccogliere i semi di speranza che abbondano attorno a noi e che rischiamo di non vedere.
La prima immagine che mi resta è l’assedio continuo dei ragazzi senegalesi, a ondate, carichi di occhiali, collanine, giochi, teli bagno… Passano avanti e indietro sulla spiaggia per ore, cotti dal sole, esausti. Ricevono molti no, grazie e continuano, nelle speranza di vendere qualcosa. Li incontro la sera, mentre rientro dalla spiaggia in auto, su improbabili biciclette di recupero, in fila indiana, con le loro borse cariche. Una sera ne ho visti alcuni prepararsi a dormire sulle panchine del parco, dopo avere mangiato una mela. Vite perdute, disperate, piccoli tentativi di sopravvivere facendo una stagione sulla spiaggia per mandare qualche soldo a casa. Ho trovato molta comprensione verso di loro: un panino che “avanza” e che uno di loro accetta volentieri, un altro, esausto, che si ripara all’ombra dell’ombrellone e un bimbo che gli porta dell’acqua. Sorrido, col cuore pieno di speranza. Uno di loro, al mio cortese rifiuto, decide di uscire dalla monotonia di quel non-lavoro, mi chiede da dove veniamo. Dai confini con la Francia, gli dico. Il suo sguardo si illumina: può parlarmi in francese. Dialoghiamo per dieci minuti, mi racconta della sua vita dura, del suo primo anno in Italia. Alla fine mi ringrazia, mi stringe la mano: parlare in francese gli ha fatto ricordare il Senegal, di cui ha tanta nostalgia.
La seconda immagine è quella di una straordinaria madre che deve vivere nei paraggi: ogni giorno in bicicletta va in spiaggia, caricandosi su uno speciale carrellino il figlio adolescente, spastico. Poi si fa aiutare , lo carica su una sedia da mare con le ruote, lo porta sulla battigia e stanno delle ore a farsi cullare dalle onde. Lui ride, scompostamente, il corpo non segue la sua anima, non escono parole dalle sue labbra ma una luce radiosa dai suoi occhi che si socchiudono agli spruzzi del mare. Lei, in piedi, parla con le amiche e getta lo sguardo, infinitamente amorevole, su quel figlio speciale. Intorno qualche famiglia, molti bimbi che giocano, qualche giovanotto che ostenta bicipiti da palestra e signorine che sfoggiano i bei corpi abbronzati.
Ma la scena di quel ragazzone disteso sulla battigia a prendersi onde e a ridere è il più bel ricordo della mia vacanza.
L’amore salverà il mondo.
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