La prima domenica di quaresima ci parla di un Gesù tentato dal demonio, che lo invita a vivere la propria missione in maniera politica, miracolistica, facendo compromessi col potere. In un aspro dibattito basato sulla Parola, come facevano i rabbini usando come armi la Bibbia, Gesù motiva la sua scelta di un messianismo di sostanza, umile, basato sul dialogo e la comunione.
Anche noi siamo chiamati a riconoscere le tentazioni, sempre mascherate da cose quasi giuste, quasi innocue. Il demonio, che esiste, non è affatto brutto ma seducente, e ci fa credere che uno sbaglio è più che accettabile, non fa un gran danno, che le cose gravi sono ben altre. Nella nebbia non riconosciamo più l’ombra, se ci allontaniamo dal sole tutto diventa grigio.
Il nostro mondo ha eliminato il peccato per decreto legge, ridotto il demonio a maschera da film horror, ammorbidito la coscienza in modo da renderla sempre molto elastica. Siamo tutti legalisti e duri, con gli altri, accondiscendenti e accomodanti, con noi stessi.
Riprendo dal Corsera online una notizia di qualche settimana fa. Uno sceriffo ha pubblicato le foto di clienti abituali di droga (anfetamine e crack) a distanza di qualche anno, dopo averli arrestati. Il risultato è sconcertante, terribile, mette i brividi. Pubblico la foto meno impressionante, ma comunque fortissima, che mi ha interrogato.
Quanta disperazione in questo sguardo perso, quanto dolore, quanta tenebra!
Pare che il governo americano intenda usare queste foto come deterrente nelle scuole.
Non credo sia una buona idea, francamente: il demonio è seducente, anche se si vedono i risultati provocati dalla droga, le campagne terroristiche non hanno mai funzionato molto. Per me, credente, cercatore di Dio, si rafforza la consapevolezza che la tenebra esiste, ci è accanto, può rapirci e inghiottirci, come con questi ragazzi.
Ognuno ha i suoi demoni, anche Gesù li ha avuti, e li ha vinti con la Parola di Dio.
Non siamo soli in questa lotta.
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