Lo sapete come la penso: mi muovo nell’ambito della formazione delle coscienze e mi tengo ben lontano dalle beghe partitiche. In ciò sono avvantaggiato dall’abitare ai confini dell’Impero anche se, a dirla tutta, ultimamente la politica italiana fa i suoi danni anche dalle mie parti. Non sono né di destra né di sinistra, e neanche di centro. Cerco di essere di dentro alle situazioni, cercando di illuminarle alla luce della Parola.
Ma ciò che sta succedendo in queste ore mi ha veramente scosso. Oggi, leggendo gli articoli dell’Avvenire, ho deciso di scrivere anch’io qualcosa, senza entrare nel merito della spinosissima questione che riguarda il Presidente del Consiglio. Occorre far chiarezza, e subito, d’accordo. Ma al di là delle conseguenze o meno dal punto di vista penale, è la scena che appare allo spettatore che lascia interdetti. Giovani ragazze disposte (così esse dicono al telefono fra amiche) a spettacolini da film erotici di serie B degli anni ’80, soldi che girano nelle tasche di disinibite minorenni, schiere di (sempre giovani) donne che forse sono la fidanzata (?) di Berlusconi… Ma ciò che davvero mi ha scosso è stato il commento di una delle ipotetiche fidanzate del premier, una torinese. Alla domanda se fosse lei la fidanzata segreta, il fratello ha risposto: magari!
Magari!
Ecco il modello imperante: giovani ragazze che si piazzano con l’uomo (anziano) più ricco d’Italia. L’amore c’entra poco, la famiglia è una facciata, la donna, ormai, ridotta ad oggetto da ostentare, lei consenziente.
E i commenti al bar si sprecano; beato lui che può, potessi, anch’io…
Il disagio che provo è fortissimo. Certo, sono affari privati del presidente, se la vedrà con la sua coscienza. Ma sono affari pubblicissimi per le conseguenze che ne derivano, come diceva bene ieri sera don Ciotti.
Guardo a mio figlio, ancora piccolo, e mi chiedo come riuscirò a fargli scoprire la relazione adulta e matura, fatta di complicità e di rispetto, non seduttiva, non pornografa, fra un uomo e una donna. Mi chiedo come potrà credere all’amore, se nessuno ci crede, se tutto è ridotto ad uso (consenziente) dell’altro.
Mi sento davvero ferito nella mia dignità di cittadino e di cristiano e voglio solo scrivere, perché rimanga ai posteri, che io NON condivido questa visione della vita, della donna, dell’amore. Sia chiaro.
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