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Ho seguito con grande interesse il viaggio di Papa Benedetto in Inghilterra, sia per la sua portata storica (il primo Papa in epoca moderna a visitare quell’isla) che per l’incertezza che regnava riguardo al risultato della visita. Papa Giovanni Paolo ci aveva abituati a continui viaggi, con l’attuale Papa, sia per l’età (non scordiamoci mai che ha superato gli 80!) che per lo stile, i viaggi sono molto più rari e, perciò, molto più significativi. Ho letto con attenzione tutti i discorsi del Pontefice trovandovi, come spesso accade, grande beneficio e ho lodato il Signore per la prudenza, la profondità e l’umanità (declinata da una evidente connaturale timidezza) che esprime il nostro Pietro. Spero davvero che questa immane fatica riallacci i legami con la comunione anglicana e inviti tutti noi a prendere molto sul serio il desiderio di rinnovamento e conversione espresso dal Pontefice. Fra le moltissime cose dette, mi piace segnalarvi una risposta data ai cronisti prima del viaggio, sull’aereo, rispetto al rischio di una forte contrapposizione della folla ed ad un “fallimento” della visita. Da meditare:

Una Chiesa che cerchi soprattutto di essere attrattiva sarebbe già su una strada sbagliata”.

E ha subito spiegato perché:

“Perché la Chiesa non lavora per sé, non lavora per aumentare i propri numeri e così il proprio potere. La Chiesa è al servizio di un Altro. Serve non per sé, per essere un corpo forte, ma per rendere accessibile l’annuncio di Gesù Cristo, le grandi verità, le grandi forze di amore di riconciliazione apparse in questa figura e che sempre vengono dalla presenza di Gesù Cristo.”.

59 Comments

  • Lidia, 25 Settembre 2010 @ 06:39 Reply

    @ rosaria, cosa uso io?
    Concetti ed espressioni ricercate?
    Ma dai, ma se mi sento sempre una mentecatta spaventosa!
    Mi sento decisamente uno zerbino e non è falsa umiltà credetemi.

    @Janus, sì, eh eh eh, Janus hai un cervellone grosso quanto te che mi fa anche paura a volte.
    E tante volte – tra me e me – ti dico “Eddai, fammi vedere il tuo cuore semplice” … e regolarmente succede (è molto bello … mi dispiace e infastidisce dirlo, ma è molto bello)

    Il peccato.
    A parte casi ovvi di peccato, io mi chiedo sempre – prima – se sono io che lo vedo perchè io sono così oppure no.
    Quindi quindi “apro un dossier di indagine su di me” e poi – magari – inizio ad dire e ad ACCUSARE IL PECCATO, ma non la persona che sbaglia.
    Insomma non faccio sentire una “schifezza” chi sbaglia (Dio me ne guardi bene), ma cerco di dire dove sta l’errore e soprattutto cerco di ascoltare perchè – e parrà strano – ma chi più pecca, più ha bisogno di parlare (vedi il mio caso che è esplicativo).

  • robis, 25 Settembre 2010 @ 09:24 Reply

    Sapete che sono un po’ confusa?
    Son quattro giorni che vi leggo e non ho mica tanto capito quale sia il bandolo della matassa…
    E’ sicuramente colpa mia che sono poco reverenziale ma quando penso alla Chiesa non penso subito al Papa, né al Vaticano, né all’8×1000, né alla Religione di Stato (Janus! AAAHHH!). Mi vengono in mente un sacco di altre persone e situazioni…
    Mi sembra che l’abbiate resa un po’ complicata…a me pare tutto molto più semplice: chi ha incontrato Cristo, senza pensarci troppo, sente di doversi impegnare in qualche modo. Mette a disposizione della Chiesa e dei fratelli un po’ del tempo libero che ha (che tutti abbiamo) e così…diventa Chiesa!
    Domani a Milano si festeggia l’apertura ufficiale degli oratori e, durante la Messa, i catechisti e gli educatori riceveranno il mandato educativo…un forte abbraccio a tutti quelli che tra voi lo sono!

  • Paolo, 25 Settembre 2010 @ 09:31 Reply

    @ janus
    =D
    Mi sono proprio divertito per il tuo ultimo commento che sintetizza molto bene e fuori da ogni errata interpretazione la posizione della Chiesa che condivido e che più volte è stata ribadita recentemente. La più grossa carità che possiamo fare per ogni uomo è quella di portargli Cristo.
    Unica annotazione per i massoni, eccetera, anch’essi portatori di una scintilla di Dio e quindi convertibili. Se non te la senti lasciamo fare ai santi ancora presenti nella Chiesa (ah! ah!).
    Sul tuo stile “pugnace” lo trovo moooolto migliorato, come quello di Lidia.

    Abbracci a tutti

    (io sempre meglio, comincio a lavoricchiare)

  • Vera, 25 Settembre 2010 @ 10:02 Reply

    Ciao Janus,
    di solito trovo abbastanza condivisibile quello che scrivi, ma oggi voglio dirti alcune cose: (in una di queste Paolo mi ha preceduta! mi sono distratta lavorando)

    1 anzitutto: massoni satanisti e pedofili sono uomini e figli di Dio anche loro, PRIMA di essere massoni satanisti e pedofili. A TUTTI noi pensa Dio, ovvio, ma io non escluderei nessuno. (Grande Padre Pio che abbiamo festeggiato pochi giorni fa…)

    2 Cristo è certo l’unica Via, ma non poniamo limiti alla Misericordia divina! Chissà che non si possano salvare anche (per i Suoi meriti certo!) pure coloro che su questa terra non hanno potuto riconoscerlo come Dio e Signore.

    3 Tornando all’8×1000, anch’io sono abbastanza d’accordo con te e Matteo, non mi piace molto. Ma avrà la sua utilità e funzione, spero! Quello che non mi piace invece è la Religione di Stato che tu auspichi con tanto di stanziamenti nella Finanziaria. Io credo che lo Stato non debba avere una sua Religione.
    BUONA GIORNATA
    Vera

  • Lidia, 25 Settembre 2010 @ 13:08 Reply

    @Robis … ma va? Anche tu di Milano … ooohhh … che bello!
    (magari lo avevi anche scritto prima, ma io me ne sono resa conto solo ora)

  • elio, 25 Settembre 2010 @ 15:24 Reply

    Non sempre e non tutti i discorsi del papa sanno toccare punti così nascosti ma molto importanti. Il fatto trattato questa volta riguarda quello strano modo di “far cassetta” che sta prendendo piede ormai da qualche anno. No, dice il papa, non è questo lo scopo della chiesa, non importa se siamo pochi, non importa se siamo poveri, non importa se abbiamo molti nemici, l’importante è portare con convinzione e profondità il messaggio del Vangelo nella Sua interezza. Non dobbiamo convincere nessuno ne portarcelo a traino, chi viene lo fa perchè ne è convinto. Ci sono troppi volontari che non lo sono affatto, troppo volontariato portato avanti con altri scopi, beh… bisogna smettere di fingere nella Carità, il paradiso non è in vendita e noi non ce lo meritiamo mai:il nostro compito di Figli è quello di amare. Viva il papa, che naviga in una torbida tempesta e riesce a non farsi travolgere e,anzi,continua a darci lezioni e ad incoraggiarci

  • maria rosaria, 25 Settembre 2010 @ 18:11 Reply

    La Misericordia di Dio vale per tutti, compresi massoni, satanisti e pedofili;
    non dimentichiamo però, il concetto del libero arbitrio; Dio vuole tutti salvi, ma non può e non vuole costringere nessuno.Ciò che conta è la condizione finale in cui si trova l’anima; essa è CHIAMATA a scegliere definitivamente da che parte stare;i due ladroni, sul Calvario,in croce accanto a Gesù, hanno scelto: uno per la morte eterna (“e lì ci sarà pianto e stridore di denti”), l’altro per la vita eterna (“in verità ti dico :oggi stesso sarai con me in Paradiso”). Questo però, non autorizza a vivere una vita dissoluta (tanto poi c’è Gesù che salva) perchè, se è vero che ci può essere il perdono al momento estremo,è pur vero che si dovrà passare attraverso il crogiuolo della sofferenza per la purificazione (provare per credere…..).

  • Lidia, 25 Settembre 2010 @ 18:29 Reply

    Boh! saranno le letture di domani, ma un sospettino m’è venuto.
    Ma … senza essere quella combricola elencata da @maria rosaria (che tradotto dal milanese si potrebbe dire ne ammazza 7 e ne concia 14) … ma … noi, come facciamo a sapere di essere innocenti e santi?

    E con questa idea, firmo e sottoscrivo quello che ha elencato Janus, ma inizio a dirlo a me, prima di dirlo ad altri … solo così – forse – sarò una credente credibile o incredibilmente credente.

    Eh eh eh eh … a me le letture di domani mettono in crisi mica da ridere … sto troppo comoda nel mio pensare di conoscere Gesù e quindi … okkei … mi rimetto in gioco prima di “giocarmi” il prossimo.

    p.s. ovvio che parlo per me

  • Janus, 26 Settembre 2010 @ 14:52 Reply

    Cari amici,
    vi ho letto ieri sera, ma ero un po’ in subbuglio dalla giornata milanese … non ho voluto quindi rispondervi.

    Grazie Paolo 😉 … e grazie a tutti coloro che hanno avuto buone parole verso di me.

    A volte … mi sento un pelo ancora imprigionato tra due Janus … speriamo si liberi presto quello a cui tengo ormai di più.

    @ Robis
    Come sempre, fresca, limpida e concreta 🙂

    Preciso quindi due cose:

    – La Religione di Stato era un’iperbole … come lo era quella di Matteo …
    Credo che oggi questo aspetto non sia una priorità per la nostra Chiesa, per cui non farei crociate.
    Credo sia più una priorità per lo Stato :-), ma questi sono altri discorsi 🙂

    – Massoni&C. , bon, come già sapevo dimostrate d’esser mooolto più miti del sottoscritto … lasciamoli ai santi d’oggi … come suggerisce il Paolo.

    @ Vera, mica volgio perdere una fan 🙂
    Anch’io son convinto che il buon Dio pensi a tutti … anche a coloro i quali la Chiesa per mille motivi non riesce ad raggiungere.
    Solo sostengo che il mio compito sia di vivere e testimoniare Cristo.
    Non credo d’avere l’esclusiva.
    Da che mi sono convertito so per certo d’avere un vantaggio 🙂
    La pace che ho trovato … ha accresciuto però il senso di responsabilità verso tutto quano già facevo con meno consapevolezza nei confronti del mondo e di chi ha più bisogno.

    – Sul peccato,
    Ri-posto un pensiero che avevo già scritto tempo fa.
    Non per auto-citarmi (il pensiero è del mio confessore) … ma perchè è una sintesi che mi ha aiutato molto.
    “Provare pietà per il peccato di un altro uomo, è in primo luogo un atto di pietà verso se stessi.
    Perchè se riesci ad avere pietà per il peccato di un altro uomo vuole dire che quel peccato riesci a vederlo per intero … in ogni sua parte … e quindi a concepirlo. Il fatto che gravi sulle spalle di un altro … è solo un dato contingente. Provare pietà per quell’uomo … alla fine è provare pietà anche per te stesso che come quell’uomo sai pensare e generare pensieri ed azioni così atroci.

    Bon, Vi saluto
    Janus.

  • maria rosaria, 26 Settembre 2010 @ 15:24 Reply

    Janus,Cristo ti risponderebbe :”grazie per aver scelto me”; d’altronde il vantaggio, come tu stesso affermi, è per te stesso; la tua responsabilità, il tempo speso per gli altri,il perdono e la pietà prima verso te stesso e di conseguenza verso i fratelli, ne sono certa, non sono altro che il preludio della tua liberazione e della tua salvezza.
    T.V.B., un abbraccio.

  • maria rosaria, 26 Settembre 2010 @ 15:39 Reply

    Lidia, tutto ciò che ha elencato Janus è buona cosa, ma io aggiungo : vivere il Vangelo e la Parola di Dio, giorno dopo giorno, senza mai stancarsi, nella mitezza, nella pazienza nella bontà e, come dice Janus, il resto aggiungilo tu……, nonostante tutto quello che ne può derivare, sicuramente renderà santi.
    Voglio bene anche a te, un forte abbraccio.

  • Vera, 26 Settembre 2010 @ 16:38 Reply

    A Janus:
    Religione di Stato come iperbole? Ok! (e passi – per stavolta – la figura retorica!)
    Ma lasciamo perdere gli altri discorsi – almeno per ora! (!)

    A proposito del peccato e dei peccatori: io non sono più “mite”, forse sono stata tanto perdonata.
    E quindi in grado di apprezzare il perdono.
    E di sapere come si sta prima e dopo entrambi: peccato e perdono.

    Come donna poi, so che nulla di quello che è umano mi è alieno,
    e il pensiero del tuo confessore…io lo vivo profondamente, a volte fino a star male…
    la compassione di me e degli altri si allarga – in me – senza che io riesca a contenerla…

    Santi: i Santi di oggi possiamo esserlo NOI, tu, io, gli amici del Blog:
    Siamo NOI se solo lo vogliamo e lo desideriamo profondamente e lo chiediamo a Dio.
    Non è forse alla santità che siamo TUTTI chiamati?
    Non è per questo che viviamo e testimoniamo Gesù Cristo?

    Libera, Janus, il Santo che è imprigionato in te!
    (Oggi prego con te per questo.)

    Vera

  • Janus, 27 Settembre 2010 @ 12:52 Reply

    @ Vera

    Grazie amica …
    … preghiamo forte!

    J

  • Vera, 27 Settembre 2010 @ 15:05 Reply

    SI JANUS, PUOI STARNE CERTO!

    GRAZIE A TE!

    (E A TUTTI VOI.)

    Vera

  • Lidia, 27 Settembre 2010 @ 16:39 Reply

    Mah … io di mite, non ho proprio nulla e ben si vede, ma quello che mi preoccupa è il sapore che ha la parola “santità” al nostro palato.

    Una ricchezza da “ricco Epulone”, un condurre una vita “antropologica”, ma non teologica … e la teologia di Gesù è molto chiara.

    Sentirsi o sconfitti o vincitori quel tanto che basta per eccedere in “mea culpa” o in “Grandi cose ha fatto di me l’Onnipotente” è molto facile, troppo facile.

    Per mio limite, indago anche il mio pensiero, il perchè ed il per come di ogni mia azione … e non dò per certo nulla, nulla per scontato, ma tutto da verificare.

    Non so voi, ma io non mi sento per nulla convertita. Mi sto convertendo come tutti, ma non mi considero convertita.
    Insomma, non è poi così difficile scegliere una volta, ma è un’impresa (da Dio) scegliere OGNI volta.

    Forse l’essere Chiesa e non aver paura di essere in “pochi”, di avere i Seminari che piangono, non è un male, ma un bene perchè – finalmente – ci si è convinti che ci stiamo convertendo tutti in un processo quotidiano e continuo e con questo nel cuore “portiamo Gesù” ovunque noi siamo ed andiamo.

    Non c’è alcun fascino nel “perdente” agli occhi del mondo e guai se ci fosse perchè seguirebbero noi e non il Signore e la Sua Parola.

    Insomma, per dirla con il Vangelo di ieri (Rito Romano) o la 2° lettura del Rito Ambrosiano: occhio all’idolatria (di noi stessi – soprattutto – come autori di ogni nostro dono o bene … compresa la “nostra” conversione che “nostra” non è, come “nostra” non è la conversione altrui).
    Solo ascoltatori e testimoni di ciò che è avvenuto in noi: basterebbe solo questo per renderci credibili e per parlare/testimoniare la speranza. Di nostro sempre e solo un “sì”.

    E credo con queste parole di aver ben “disegnato” la mia ignoranza totale di cosa significa “mite”.

  • maria rosaria, 27 Settembre 2010 @ 22:20 Reply

    Lidia, da dove cominciare? dal si, dall’eccomi da dire ogni giorno; questa già sarebbe una forma di mitezza, dico una forma perchè è facile dire si ma a cosa? a chi? e questo è il punto; non basta portare Gesù nel cuore, se poi continuiamo a dire e fare tutto secondo le regole del mondo (non chi dice Signore! Signore!); come hai detto tu, bisogna scegliere ogni volta; come? esercitando il nostro spirito all’umiltà alla pazienza (vedi Giobbe),alla mansuetudine,alla dolcezza, alla benevolenza, alla sincerità, al perdono, all’obbedienza,alla misericordia, alla pietà,alla carità, al timore di Dio, alla fortezza, alla temperanza, al dominio di sè…..per poi arrivare, gradualmente, al culmine della Luce, della Grazia e della Sapienza (“guardate Me che sono mite e umile di Cuore). Questi sono solo alcuni esempi della mitezza. E’ ovvio che un convertito non convinto non riesce e non può giungere a questo (“non potete servire due padroni”).

  • Lidia, 28 Settembre 2010 @ 00:10 Reply

    E’ ovvio che un convertito “che crede di esserlo” non riesce e non può giungere a questo.

    Questo è quello che sento io: una persona, convinta fin che vuoi, ma cosciente che non è finita qui, che non è vero che esiste una conversione “finita” … altrimenti perchè i santi si confessavano con una frequenza che noi ce la sogniamo?

    E la “mitezza” non credo proprio si esaurisca nel “lasciar correre tutto e non reagire in alcun modo”, perchè noi – che piaccia o meno – siamo chiamati a reagire, non con violenza e giudizio, ma a reagire.

    Questa mitezza, che a me pare tanto passività (o almeno che in molti leggo così), piuttosto che bontà, può condurre ad un atteggiamento passivo davanti ad ogni tipo di tentazione/male: una su tutte quella di dire che “non è colpa mia, non tutta almeno”.

    C’è una cosa a proposito di portare il Vangelo con misericordia e con decisione che mi pare sia sfuggito (non a Janus però che lo ha intuito).
    A parte la testimonianza personale che è un specie di “ombra di Pietro che compiva prodigi”, esiste anche l’immagine di Gesù nel deserto, esistono anche le parole di Gesù in risposta-stronca-parola al diavolo: non ha portato ragionamenti suoi, non ha portato sé stesso, non ha motivato per quanto sapeva/viveva … ma ha portato un “E’scritto …”, ha portato la Parola del Padre e non la Sua di uomo. Le Sue parole, quella da uomo di Dio, di Figlio, le ha pronunciate nelle 7 parole dalla croce: 7 frasi che dicono tutto della conversione.

    Per questo mi affianco a Janus quando dice che non sono le nostre parole da portare (anche quelle per l’amor del Cielo), ma sono LA PAROLA in cui tutta la storia dell’umanità – persona per persona in giorno dopo giorno – viene raccolta.

    La mitezza prima di tutto – e credo -, è quella che dimostriamo con Dio stesso, prima di dimostrarla al prossimo: miti alla Sua Volontà, miti ai suoi insegnamenti, miti in tutto.
    Ma da questa mitezza, pur avendo un pensiero inginocchiato se non prostrato, le spalle si raddrizzano e la testa si alza mentre gli occhi guardano e curano.

    Figli in conversione e non figli convertiti una volta per tutte.

    Se ci sentiamo (o pensiamo di essere nella luce), come facciamo a vedere la Luce?

  • Vera, 28 Settembre 2010 @ 04:36 Reply

    Cari amici del Blog, oggi, 28 settembre, è il mio compleanno.
    Sono felice.
    Nell’ultimo anno ho riso, pianto, riposato e lavorato.
    Sono stata bene e male. (così anche i miei cari.)
    Ho avuto problemi da risolvere.
    Ho pregato molto. E vissuto consapevolmente.
    Ho incontrato tante persone meravigliose, fatto nuove belle esperienze,
    ho letto molti libri interessanti.
    Ho fatto cose che volevo fare seguendo le mie inclinazioni. E il mio istinto.

    Ed anche se il mio compleanno esula (un po’!) dal post di Paolo, (scusami Paolo!)
    io sono felice di essere stata “CREATA E FATTA CRISTIANA” e voglio dividere
    questa mia gioia di esistere COSI’ con Voi che,
    (un po’ vi conosco perché vi leggo da tanto) sono sicura potete capirmi!
    Non occorre che mi diciate auguri o mi chiediate quanti anni compio!
    No, grazie! (E poi è meglio non dilungarsi sull’argomento qui…)
    A me basta che mi regaliate in silenzio un pensiero veloce
    o una piccola preghiera anche solo leggendo queste righe!
    Una per me, una per voi, una per CHI oggi NON E’ FELICE. O morirà.
    E Dio, anche oggi, (come ogni giorno), ci benedica tutti.
    Grazie e Buona Giornata.
    Oggi è il mio personale Capodanno, ed io, che mi voglio molto bene, mi faccio tanti auguri!
    A Voi, per ora, posso offrire questi versi che mi sono cari:
    Salmo139
    Sei tu che hai formato i miei reni
    e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
    Io ti rendo grazie:
    hai fatto di me una meraviglia stupenda;
    meravigliose sono le tue opere,
    le riconosce pienamente l’anima mia.
    Non ti erano nascoste le mie ossa
    quando venivo formato nel segreto,
    ricamato nelle profondità della terra.
    Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi;
    erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati
    quando ancora non ne esisteva uno.

    Salmo 138
    ….a te voglio cantare,
    mi prostro verso il tuo tempio santo.
    Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
    hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
    Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
    hai accresciuto in me la forza.

    Il Signore farà tutto per me.
    Signore, il tuo amore è per sempre:
    non abbandonare l’opera delle tue mani.

    Salmo 84
    L’anima mia anela
    e desidera gli atri del Signore.
    Il mio cuore e la mia carne
    esultano nel Dio vivente.
    Beato chi abita nella tua casa:
    senza fine canta le tue lodi.
    Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
    e ha le tue vie nel suo cuore.
    Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
    che mille nella mia casa;
    stare sulla soglia della casa del mio Dio
    è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.

    104
    Tutti da te aspettano
    che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
    Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
    apri la tua mano, si saziano di beni.
    Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
    togli loro il respiro: muoiono,
    e ritornano nella loro polvere.

    Salmo 90
    Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua collera,
    consumiamo i nostri anni come un soffio.
    Gli anni della nostra vita sono settanta,
    ottanta per i più robusti,
    e il loro agitarsi è fatica e delusione;
    passano presto e noi voliamo via.
    Insegnaci a contare i nostri giorni
    e acquisteremo un cuore saggio.

    Salmo 39
    Fammi conoscere, Signore, la mia fine,
    quale sia la misura dei miei giorni,
    e saprò quanto fragile io sono”.
    Ecco, di pochi palmi hai fatto i miei giorni,
    è un nulla per te la durata della mia vita.
    Sì, è solo un soffio ogni uomo che vive.
    Sì, è come un’ombra l’uomo che passa.
    Sì, come un soffio si affanna,
    accumula e non sa chi raccolga.
    Ora, che potrei attendere, Signore?
    È in te la mia speranza.

    131
    Signore, non si esalta il mio cuore
    né i miei occhi guardano in alto;
    non vado cercando cose grandi
    né meraviglie più alte di me.
    Io invece resto quieto e sereno:
    come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
    come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.

    Giobbe 1,21
    «Nudo uscii dal grembo di mia madre,
    e nudo vi ritornerò.
    Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
    sia benedetto il nome del Signore!».

    Buona Giornata
    Vera

  • carola, 29 Settembre 2010 @ 17:46 Reply

    Auguri a Vera, anche se in ritardo. Bella l’idea di farsi gli auguri da sola, bello il motivo x cui se li fa (gli auguri).
    A Janus volevo chiedere di parlarmi della sua “conversione”…se lo vuole. E’ un argomento cui tengo per un duplice motivo: da una parte perchè vorrei capire in che “modo” possa io riuscire a convertirmi nel profondo; dall’altra per comprendere se ed in che modo io possa essere strumento di conversione per altri.

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