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big_santa_maria_maddalenaOggi ricordiamo con gioia la presenza di Maria di Magdala, prima testimone del risorto: a lei Gesù risorto affida il compito di portare l’annuncio ai discepoli. In realtà, a causa di una piccola confusione storica, le tre Marie citate nei vangeli: la prostituta diventata discepola, Maria sorella di Lazzaro e Maria di Magdala, hanno finito col diventare un’unica persona. Il nuovo calendario ha riconfermato questa unità, aggiungendo al suo nome il titolo di “penitente”. Storicamente, Maria Maddalena è stata l’emblema della discepola salvata dalla propria fragilità cui Gesù affida l’impegnativo compito dell’annuncio. Splendido Signore che affida alle donne, in un mondo maschilista che non dava il diritto di parola alle donne, la Parola, a ricordare a tutti che la Parola è affidata alle nostre povere parole e che diventa credibile se noi per primi ne sperimentiamo il potere di guarigione interiore! Di Maria conosciamo il suo struggente amore per il Maestro, il pianto dirotto al sepolcro, l’ansia dell’annuncio. Maria Maddalena è così diventata, nella storia della Chiesa, l’immagine della tenerezza di Dio, della sua infinita misericordia, di colui che fa di una prostituta la prima e la più credibile della missionarie. Non finiremo mai di lodare e ringraziare il Signore per la sua tenerezza, perché il Signore è così splendidamente diverso da quel fantasma che ne facciamo, da quel Dio severo e burbero che abita le nostre paure e il nostro inconscio… Nessuno è perduto, mai, di fronte a Dio. Così Vezelay, splendido santuario medioevale nella Borgogna che, secondo la tradizione, custodisce le spoglie della Maddalena, divenne nei secoli il luogo dove incontrare la misericordia. Sia lei, Maria Maddalena, discepola del compassionevole e del misericordioso, destinataria dello sguardo immensamente rispettoso e dolce del Signore, a renderci testimoni del Risorto, in questa giornata, così come ella fece, divenendo apostola degli apostoli.

66 Comments

  • Janus, 23 Luglio 2009 @ 14:26 Reply

    Direi che sono in accordo con Saulo … 🙂

    Aggiungo cosa nota : si pecca per pensieri, parole, opere,ed omissioni …
    La Chiesa non può omettere un’azione preventiva al peccato … che è offesa a Dio … altrimenti pecca sua volta 🙂 E non credo sia un’attenuante dire d’averlo fatto per compiacere la sensibilità del momento 😉 questo si chiama relativismo … che è nemico della Chiesa.

    Aggiungo un pensiero che cerco di alleggerire da tutta la groppa anti-massonica, che ha la sua importanza, ma che risulterebbe un po’ troppo pesante:
    Il dunque è … non è un male che la gente si sposi in Chiesa “sopratutto” per “tradizione” (La Tradizione non è un male 🙂 ) … per rispetto ai costumi ed alle abitudini … anzi è un gran bene!
    Il “Mos Majorum” … ovvero i “Costumi (non quelli di Batman e dell’Uomo Ragno o di Prada e Gucci) degli Avi” sono sempre stati un elemento di elevazione ed un “collante” sociale molto potente.
    Anche se non si aveva una fede fortissima ed una consapevolezza profonda del Sacramento … se ne percepiva la sacralità mediante (ovvero per mezzo..) l’importanza e la difesa che dello stesso Sacrametno ne faceva tutta la Comunità.
    Il punto è che oggi si è perso il “Mos” (il Costume, l’identità direi) e rimane solo la forma !!
    La Chiesa sta aiutando a perdere anche questa “forma” facendo Chiese sempre più brutte 🙂 però credo non basti 🙂 🙂 🙂 come azione di prevenzione!
    Fuor di battute, la cosa è grave ed è grave perchè a mio avviso in buona parte il Magistero ha la colpa di aver abdicato alla centralità del suo ruolo sociale e culturale.

    A presto.

  • Saulo, 23 Luglio 2009 @ 14:39 Reply

    Oh Janus ! Da come parli sembra che te la sei scolata già tutta tu la birra ! 😀

    Scherzi a parte, siamo in sintonia su quanto sopra 😉
    Ciao

  • Rosaria, 23 Luglio 2009 @ 15:30 Reply

    Sento parlare di OBBEDIENZA e questo mi consola.
    In un mondo per il quale il raggiungimento della libertà è il valore più alto a cui si possa aspirare, parlare di obbedienza è scandalo.
    Eppure quando sento storie come le vostre (don Paolo compreso), mi si allarga il cuore perchè mi dice che è possibile vivere così…sia pure con sofferenza.
    Lo è stato anche per Gesù.
    ” Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato” – dice Gesù alla samaritana. La morte di Gesù è il segno ultimo del fatto che chi è totalmente obbediente al Padre è posto di fronte all’abbandono RADICALE della propria vita.
    Allora credo che le nostre comunità debbano essere sempre più un luogo nel quale si impara a morire e risorgere, un luogo di trasformazione. Nessuno è prigioniero del proprio passato, ma tutti possiamo crescere in SANTITA’.
    Possiamo morire ed essere rinnovati.
    Noi oggi ci chiediamo se è giusto o meno, ma come vede Dio queste cose dall’eternità, questo non lo sappiamo e il nostro scopo ultimo è come vede Dio le cose, non come le vediamo noi….

  • laura, 23 Luglio 2009 @ 16:33 Reply

    @Rosaria

    Rosaria :
    Sento parlare di OBBEDIENZA e questo mi consola.
    In un mondo per il quale il raggiungimento della libertà è il valore più alto a cui si possa aspirare, parlare di obbedienza è scandalo.
    Eppure quando sento storie come le vostre (don Paolo compreso), mi si allarga il cuore perchè mi dice che è possibile vivere così…sia pure con sofferenza.
    Lo è stato anche per Gesù.
    ” Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato” – dice Gesù alla samaritana. La morte di Gesù è il segno ultimo del fatto che chi è totalmente obbediente al Padre è posto di fronte all’abbandono RADICALE della propria vita.
    Allora credo che le nostre comunità debbano essere sempre più un luogo nel quale si impara a morire e risorgere, un luogo di trasformazione. Nessuno è prigioniero del proprio passato, ma tutti possiamo crescere in SANTITA’.
    Possiamo morire ed essere rinnovati.
    Noi oggi ci chiediamo se è giusto o meno, ma come vede Dio queste cose dall’eternità, questo non lo sappiamo e il nostro scopo ultimo è come vede Dio le cose, non come le vediamo noi….

    quando questa obbedienza viene scelta, nel senso che si sceglie di obbedire, non è una limitazione della libertà. Sicuramente quella libertà tanto decantata non è la vera LIBERTA’, ma spesso un fare come ci pare, perchè ognuno ne ha il diritto dovendo rispondere a se stesso di ciò che fa, avendo messo se stesso al centro di tutto.

  • Rosaria, 23 Luglio 2009 @ 16:48 Reply

    @laura
    Certamente sì!
    L’obbedienza di Gesù non è limitazione della sua libertà, una restrizione della sua autonomia. E’ il cibo che gli dà forza e vigore. E’ il suo rapporto con il Padre, il dono di tutto ciò che egli è, il suo stesso essere.
    Questa profonda libertà di Gesù, di appartenere al Padre,fa riflettere su ciò che significa essere liberi e donare la nostra vita.
    Non è la libertà del “faccio come mi pare”,con scelte illimitate e diversi modi di agire: è la libertà di essere, la libertà di colui che ama…

  • Paola B., 23 Luglio 2009 @ 17:16 Reply

    mi ricordo che quando parlai della mia separazione al mio parroco (persona che stimo molto , ma che ,ahimè (per me) , è rigidissimo) lui mi disse “sai Paola per seguire il Signore sempre e comunque alla fine bisogna essere dei martiri , se vuoi puoi tornare indietro, altrimenti prendi coscienza delle conseguenze che deriveranno dalla tua scelta…” io non sono stata capace di tornare indietro e oggi , alla luce della mia nuova famiglia , non ne sono pentita. Come potrei esserlo guardando la mia bambina di tre anni e guardando mio marito ? in un commento precedente si dice “Consapevole della Salvezza che Dio concede anche ai peccatori (che si pentono)…” significa che per me non c’è salvezza ? Non c’è solo l’esclusione al Sacramento dell’Eucarestia , ma anche a quello della Confessione perchè come potrei chiedere perdono mentre sto perpetando il mio “peccato” ?
    So che è un argomento complesso . Credo che si debba comunque cercare di fare del proprio meglio per la propria famiglia e per se stessi, appoggiandoci alla Misericordia del Padre che c’è e ci vede comunque come suoi figli.

    • Paolo, 23 Luglio 2009 @ 17:39 Reply

      Mamma mia!
      Penso che il Signore sappia scrivere diritto sulle nostre righe storte, no?

  • Paola B., 23 Luglio 2009 @ 17:24 Reply

    … ovviamente aggiungerei fare del proprio meglio in genere … non intendevo relegare il tutto al solo ambito famigliare …

  • Janus, 23 Luglio 2009 @ 17:39 Reply

    Cara Paola,
    non so se ti aiuterà, ma ecco cosa dice il Catechismo :
    La base … e l’ultima frase dell’articolo non nasconde una certa sofferenza … che è già com-passione con chi vive la tua situazione:

    1640 Il vincolo matrimoniale è dunque stabilito da Dio stesso, così che il Matrimonio concluso e consumato tra battezzati non può mai essere sciolto. Questo vincolo, che risulta dall’atto umano libero degli sposi e dalla consumazione del matrimonio, è una realtà ormai irrevocabile e dà origine ad un’alleanza garantita dalla fedeltà di Dio. Non è in potere della Chiesa pronunciarsi contro questa disposizione della sapienza divina.
    (due articoli dopo è scritta una cosa bellissima: Cristo è la sorgente di questa grazia)

    Quello che può sembrare una mazzata :

    1650 Oggi, in molti paesi, sono numerosi i cattolici che ricorrono al divorzio secondo le leggi civili e che contraggono civilmente una nuova unione. La Chiesa sostiene, per fedeltà alla parola di Gesù Cristo (« Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio »: Mc 10,11-12), che non può riconoscere come valida una nuova unione, se era valido il primo matrimonio. Se i divorziati si sono risposati civilmente, essi si trovano in una situazione che oggettivamente contrasta con la Legge di Dio. Perciò essi non possono accedere alla Comunione eucaristica, per tutto il tempo che perdura tale situazione. Per lo stesso motivo non possono esercitare certe responsabilità ecclesiali. La riconciliazione mediante il sacramento della Penitenza non può essere accordata se non a coloro che si sono pentiti di aver violato il segno dell’Alleanza e della fedeltà a Cristo, e si sono impegnati a vivere in una completa continenza.

    … ma alla fine la via della redenzione :

    1651 Nei confronti dei cristiani che vivono in questa situazione e che spesso conservano la fede e desiderano educare cristianamente i loro figli, i sacerdoti e tutta la comunità devono dare prova di una attenta sollecitudine affinché essi non si considerino come separati dalla Chiesa, alla vita della quale possono e devono partecipare in quanto battezzati: « Siano esortati ad ascoltare la Parola di Dio, a frequentare il Sacrificio della Messa, a perseverare nella preghiera, a dare incremento alle opere di carità e alle iniziative della comunità in favore della giustizia, a educare i figli nella fede cristiana, a coltivare lo spirito e le opere di penitenza, per implorare così, di giorno in giorno, la grazia di Dio ».

    … ecco credo che la Via alla fine sia questa … trasferire ai figli Cristo, non arrogare diritti in virtù del proprio errore, crescere e migliorarsi in umiltà.

    Tra tante modifiche alla Liturgia che non amo … quella di Paolo sarebbe bellissima.
    Ecco un risvolto pratico del Blog che proporrò al mio buon Don Andrea (che se potesse mi pagherebbe una casa nuova e lontana … dove trasferire borse, bagagli e famigli 🙂 ) …
    .. durante la Comunione (alla bocca!!)… ad accogliere i fedeli … dietro il Sacerdote ed i diaconi .. raccolti in cerchio e preghiera … chi come lo ero io prima del matrimonio (perchè convivente), con un lumino acceso … partecipi e presenti!

    Bravo paolo … mi piace!
    Alla fine, forse, la privazione di chi non può ricevere l’Eucarestia è un dono a chi può invece comunicarsi … e spesso lo fa con leggerezza …

    Grazie a tutti Voi “fuori regola” 🙂

    A presto.

  • sandro, 23 Luglio 2009 @ 17:39 Reply

    Paolo :Mi permetto di riportare alcune riflessioni dal mio “In coppia con Dio”:“La cosa più difficile nell’affrontare questi temi è, credetemi, mettere tra parentesi i tanti pregiudizi e le approssimazioni di cui siamo vittime, cercando di ragionare col Vangelo in mano e la verità come obiettivo…”

    Non so quanti preti frequentino il blog. certamente due ci siamo! quanto scritto da paolo e’ oggettivamente vero…. e’ come e’ vista questa problematica dalla parte di noi preti che celebriamo-(come testimoni qualificati) il sacramento del matrimonio. Perche’ e’ bene ricordare a tutti(Saulo ecc)che quando un cristiano chiede ,con una certa consapevolezza -che dobbiamo sempre supporre- il matrimonio in chiesa non e’ molto facile negarlo. Proprio perche’ perche’ e’ un diritto del cristiano sposarsi in chiesa. e loro sono i Ministri del Matrimonio!!!
    “Molti purtroppo non ne sono consapevoli” .Verissimo!! e allora che fare? E che fare con quelli che, magari con poca responsabilita’, si sono sposati in chiesa, poi si sono separati e risposati- con piu’ consapevolezza- restando fedeli a questo secondo amore x decenni?
    Paolo,(riportando tra l’altro il pensiero del Papa) e anche lidia janus saulo, han gia’ alimentato a sufficenza il dibattito… non vi sarebbe da dire molte altre cose.. Si puo’ anche sottolineare quanto detto da Brunason… che in definitiva e’ andata all’essenziale: se ci lasciamo amare da DIO molte cose si risolvono…. perche’ in quell’amore ci possono stare tutti -e di fatto ci stanno tutti- SE LUI e’ cosi’…. e’ cosi’.. e’ Amore che previene… che si dona eternamente e singolarmente a tutti… da Lui veniamo di lui siamo impastati.. e a LUi ritorneremo.(lo stesso pensiero e’ espresso anche da Lucia1).Tutto cio’ sembra scontato!! ma non e’ sempre cosi’.. Le cose le vediamo troppo spesso dal nostro punto di vista ! Il vangelo puo’ aiutarci a capire… cercare ..intuire (i 3 verbi usati da Paolo). La Chiesa ( il Magistero ne e’ parte) dovra’ sempre piu’ avere questi 3 verbi nel Cuore- fedele aDio e fedele all’Uomo- con quella accoglienza che era tipica di Gesu’ che non mai fatto sconti, ma mai ha rifiutato alcuno( quando vi era un minimo di pentimento) basti pensare a Pietro, e tante volte- quasi sempre giocava di anticipo… amando per primo( pensiamo alla scelta degli apostoli… o Zaccheo o adultera ecc. ha fatto anche l’ironico (eppure stava trattando un problema serio)con la Samaritana quando le dice “vai a chiamare il marito… non ne ho…. e’ vero ne hai avuti 5 e quello con il quale vivi non lo e’… ) eppure come la Maddalena , anche lei -apostola- e’ andata in citta’ ad annunciare.”ho incontrato il Messia…”

    ma ritornado …a noi! mi domando -dialogando con janus- il Sacramento e’ solo un ” elemento\condizione” oppure soprattutto un Dono consegnatomi come Segno e Strumento dell’Amore di DIO? Certo e’ segno di comunione con i Fratelli… ma e’ anche strumento “necessario” alla Salvezza. Negarlo allora- anche quando si fosse parzialmente colpevoli- diventa un problema!!!

    Ci sarebbe poi tutto un discorso sulla Comunione. Vi son altri tipi di comunione… che non dobbiamo mai trascurare: la comunione alla PAROLA di DIO… –fondamentale– la Comunione Spirituale , cioe’ nello Spirito. ..La Comunione con i fratelli nell’AMORE.

    Si cerchiamo di capire ,intuire cosa LO SPIRITO dice le alle CHIESE. ..e preghiamo x questo!!

  • sandro, 23 Luglio 2009 @ 17:44 Reply

    si… o il diavolo ci ha messo lo zampino… non so perche’ sia successo questo… se sei capace fa risultare cio’ che e’ tuo paolo, e cio che e’ mio!!!

  • Lucia, 23 Luglio 2009 @ 18:56 Reply

    Leggo sul Catechismo della chiesa cattolica, che Gesù durante la sua vita non solo ha perdonato i peccati ma ha reintegrato i peccatori nella comunita’ del Popolo di Dio,dalla quale il peccato gli aveva allontanati o persino esclusi. Un segno chiaro di ciò è il fatto che Gesù ammette i peccatori alla sua tavola,più ancora egli stesso siede alla loro mensa, gesto questo che esprime in modo sconvolgente il perdono di Dio.
    Perchè allora non imitare Cristo anche dinnanzi a questo problema? Perchè non pensare come Lui avrebbe fatto dinnanzi a questo problema?

  • laura, 23 Luglio 2009 @ 19:01 Reply

    Spero di non dire l’ennesima sciocchezza, ma penso che alla fine Lui che tutto sa e tutto può, non si fermerà certo davanti al nostro non poterLo ricevere, se lo vuole può cambiare i nostri cuori anche se facciamo la comunione spirituale e quella della Parola. Ci dice “venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, io vi ristorerò”…io vado! Al di là di tutto, non posso fare a meno di fidarmi di Lui, e affidarmi a Gesù.

  • alma, 23 Luglio 2009 @ 19:53 Reply

    Vi ringrazierei uno ad uno… a partire da d.paolo ideatore di tutto ciò!
    Ma vi dico semplicemente GRAZIE x tutti gli spunti di riflessione ai quali attingo ogni giorno. Lo Spirito continui ad essere ispiratore dei nostri pensieri!
    Un abbraccio… 😉
    alma

  • Paolo, 23 Luglio 2009 @ 20:58 Reply

    Gente, ma quanto abbiamo scavato, ‘sto giro? Maria Maddalena ci ha portato lontano. Bene, torniamo all’essenziale, corriamo al sepolcro, lasciamoci scuotere da tutte l nostre morti e i nostri fallimenti. La Maddalena è lì a dirci che quello che conta è amare, con fatica, nel discernimento, con concretezza. Mi piace che quelli che partecipano al dibattito stiano sempre nei limiti del rispetto, continuate così. E mi piace ancora di più perché è un blog piuttosto strano: da quando in qua si prega per i blogger? Ah! Ah!

  • lidia, 23 Luglio 2009 @ 23:14 Reply

    Sì, Paolo! Credo che a quel sepolcro pieno di lacrimme, pieno di disperazione, pieno di sconfitte … chissà … potremmo sentirci chiamare per nome … Ad uno ad uno …
    Ma Maria Maddalena ancora oggi porta a ripensare alle nostre storie, alle nostre sconfitte, al nostro desiderio ed anche alla tentazione di crederci imperdonabili.

    Siamo talmente abituati a giudizi affrettati, pregiudizi che ci mettono al riparo dalla ricerca e a tutta una serie di esperienze che siamo arrivati a credere sì e credere no.
    Maria Maddalena, almeno è stata onesta perchè lei era al sepolcro per piangere il suo Maestro e non per vedere la Sua Resurrezione.
    Questo è davvero strano, se vogliamo vedere, colei che più di ogni altro non credeva alla Resurrezione di Gesù (non sarebbe stata così disperata, tanto disperata da non riconoscere neppure Gesù) è stata colei a cui per primo Gesù Risorto si è mostrato, la prima a cui è stato dato il mandato di essere missionaria del credere davvero.
    Altro che Tommaso … Maria Maddalena batte tutti e a lei è stato detto “Tu che hai provato, ora vallo a dire”.

    E .. che c’è di strano a pregare per i blogger? Ci sono altri blog in la preghiera (non sono un’esperta perchè sono un po’ timosrosa con i blog, ma ce n’è un altro di questo tipo, come qui, la preghiera si respira tra le parole dei commenti) … E la preghiera, per come la vedo io e per come vedo fare nel Vangelo, non credo siano solo formule, ma sono dialoghi, pensieri, promesse, desideri ecc. … Insomma è un mettere sul tavolo di Dio ogni cosa ci capiti ed ogni persona che incontriamo … anche solo virtualmente.

  • Brunason, 24 Luglio 2009 @ 08:50 Reply

    @lidia
    Concedimi un’ultima parola, in punta di piedi… Maria di Magdala è andata al sepolcro in lacrime, disperata perchè pensava di aver perso per sempre Colui che amava e da cui era così teneramente amata, accolta. Ma Gesù la sorprende e lei scopre con gioia grande che non l’ha veramente perso. Lui è lì, davanti a lei. Gesù è sempre accanto a noi e ci chiama. Ma se noi siamo presi, anzi pers, nel nostro dolore e nella nostra rabbia, le lacrime c’impediscono di riconoscerLo.

    Gesù è Vivo e Presente non solo nell’Eucarisita. Basta accoglierLo quando si svela nella Parola. Basta adorarLo nel SS. Sacramento. Basta lodarLo e ringraziarLo. Basta semplicemente stare ai suoi piedi, come Maria di Betania. Senza disperazione, senza ribellione, senza paure. Lui c’è ed è Presente sempre nella nostra vita.

  • Saulo, 24 Luglio 2009 @ 10:16 Reply

    sandro : . . . con quella accoglienza che era tipica di Gesu’ che non mai fatto sconti, ma mai ha rifiutato alcuno( quando vi era un minimo di pentimento). . .

    Se vogliamo concentrarci sulla cura, per onestà e aiuto ai fratelli interessati, dobbiamo allora evidenziare la condicio sine qua non: quella scritta da don Sandro fra parentesi nel citato.

  • lidia, 24 Luglio 2009 @ 15:50 Reply

    Brunason :@lidia Lui è lì, davanti a lei. Gesù è sempre accanto a noi e ci chiama. Ma se noi siamo presi, anzi persi nel nostro dolore e nella nostra rabbia, le lacrime c’impediscono di riconoscerLo.

    Ma il bello di Maria di Magdala è proprio questo ed il bello del Signore sta proprio in questo momento di disperazione!!! Se noi non ce la facciamo a vederLo, a sentirLo e a riconoscerlo, Lui trova sempre il modo di separare le acque delle nostre lacrime come per il Mar Rosso e renderci capaci di riprendere vista/udito/Fede e Presenza.
    Sfondare il mare delle lacrime è davvero un miracolo che si ripete ogni giorno e di cui nessuno se ne accorge … Come al solito è necessario provare certe destabilizzazioni, certi sradicamenti per capire fino in fondo che Gesù vero Figlio di Dio e vero uomo è qui.
    Essere chiamati per nome … questa è la novità di Dio … ed esserci chiamati quando sembra che addirittura il proprio nome sia lo stesso nome del dolore (anche di serie B/C/D … Z ecc)
    E, credimi, in questa situazione si arriva … DOPO… a benedire anche la disperazione, anche il peccato se peccato e disperazione sono mezzo per tanta Grazia … e bella concreta anche!!!

  • SPINA, 24 Luglio 2009 @ 16:17 Reply

    Penso di essere Una persona molto concreta anche se mi porto dietro una discreta carica di passionalità ed istintività (alle vole mi serve alle volte purtroppo mi ostacola ),quindi quando immagino una come la Maddalena che avvicina uno cpme Gesù penso che lo abbia fatto per curiosità…magari come per tutti gli altri unomini lo vedeva come potenziale cliente…(non vi scandalizzate vero…lei viveva di quello ).Lo avrà seguito stando un pò in disparte,lo avrà ascoltato,ma poi si è accorta che non aveva mai incontrato un uomo come quello e si è innamorata, forse anche un po’ umanamente di quel Gesù così diverso che quando la guardava la passava da parte a parte, lei che non si vergognava di presentarsi nuda ai suoi amanti,ora faceva i conti con il pudore di essere vista dentro da quell’uomo che l’aveva colpita così tanto.
    La penso così la Maddalena e sorrido pensando a me , quando mi sono avvicinata a Gesù pensandolo un Dio da pregare ad orari e poi dimenticare,da frequentare ai ritiri,anche molto belli,e la domenica,ma poi la vita è un’altra cosa ,per commuovermi a Natale e durante la Via Crucis….non immaginavo che un giorno mi sarei sentia passare da parte a parte dal Suo sguardo e che mi sarei un pò vergognata della mia miseria….ma ,mentre mi vergognavo ho sentito che Lui era l’unico che mi accettava veramente per quel che sono…mi sono innamorata e senza di Lui non sono più capace di essere.

  • Rosaria, 24 Luglio 2009 @ 17:20 Reply

    @SPINA
    E’ proprio così!
    Gesù la chiamò “Maria”. Ella si volse e gli disse in ebraico “Rabboni”.
    Dobbiamo perdere Cristo, se vogliamo ritrovarlo, straordinariamente vivo e inaspettatamente vicino. Dobbiamo lasciarlo andare, sentirci desolati, addolorarci per la sua assenza, per potere scopriere Dio più vicino a noi di quanto avremmo mai potuto immaginare. Se non passiamo attraverso questa esperienza, rimarremo bloccati in un rapporto infantile con Dio. Sentirci disorientati, confusi come Maria nel giardino, senza sapere cosa ci sta accadendo…altrimenti non saremo mai sorpresi da una nuova intimità con il Signore risorto.
    Il Signore che Maria aveva perduto, le appare e le parla, poi le dice di lasciarlo andare via di nuovo: “Non mi trattenere”…..

  • SPINA, 24 Luglio 2009 @ 17:42 Reply

    @Rosaria
    hai fatto centro cara Rosaria….ma non sò ancora molto bene cosa faro da grande….mi piacerebbe qualcoda di bello, per gli altri ,per chi ha bisogno nel cuore,per chi ha un buco incolmabile nell’anima…come posso tenere per me un simile Tesoro….ma come, ma come darlo a chi veramente lo stà cercando ? Prega con me perchè riesca a capire!

  • Rosaria, 24 Luglio 2009 @ 19:50 Reply

    @SPINA
    Puoi stare certa che pregherò per te, per me, per tutti noi…il Signore ci mette nel cuore il desiderio di lui e questo prima o poi genera e feconda altre anime…
    pace a te!

  • gianpaolo, 17 Agosto 2009 @ 16:06 Reply

    ancora con sta storia della prostituta,NO! ancora una volta viene fatto l’errore di confondere Maria maddalena -proprio non la volete capire che non sono la medesima persona però-!Perchè si continua a cullare questo mito sbagliato della prostituta leggendo dal Vangelo Roma per Toma e contunuando a sbagliare in questa sostituzione di persona nei confronti di Maria di Magdala?

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