Scendo a Milano sotto una pioggia battente: ho un appuntamento di lavoro con il mio editore, anzi, più precisamente, con la responsabile del settore libri per bambini. A gennaio uscirà il mio primo libro per bambini, illustrato, ma, durante l’incontro, abbiamo in mente un secondo libro, una specie di sequel del primo di cui vi parlerò più avanti. Torno gasatissimo: mentre guido già penso alla storia del “mio” Jonathan e il suo viaggio in camper… (curiosi, eh?). Ascolto la radio, radiotre, per la precisione, e seguo con attenzione l’intervista con un politologo americano. Purtroppo prendo la trasmissione che è già iniziata e non riesco a memorizzare il nome: so che è appena uscito in Italia la traduzione del suo libro, “Dio & denaro” o qualcosa del genere (Su Internet, ad oggi, non trovo nulla…). Botta e risposta con Cingolani, il conduttore: sono colpito da una riflessione del politologo, il cui senso è che gli americano sono un popolo ottimista, al limite dell’ingenuità: dopo la prima guerra mondiale pensarono che la Società delle Nazioni potesse risolvere i problemi dei conflitti su vasta scala, così come dopo la Seconda, contribuirono in maniera determinante a fondare l’ONU. George W.Bush era intimamente convinto che, dopo l’invasione dell’Iraq, la democrazia si sarebbe diffusa nei paesi del Medio Oriente nel giro di pochi anni… Conclude: il popolo americano pensa che la fine del mondo e il paradiso terrestre siano accessibili, fruibili, immediati. Guido e rifletto: la sensibilità europea, e cattolica in particolare, è più disincantata, ottimista ma consapevole che nell’uomo abita la luce e l’ombra. La configurazione a Dio, la crescita trinitaria in noi avviene attraverso una progressiva spogliazione, senza facili entusiasmi, attraverso la fatica dell’allenamento, cioè dell’ascesi. In questa settimana possiamo fissare lo sguardo sulla meta, la totale comunione in noi e fra di noi, coltivando l’interiorità. Da questa progressiva armonia interiore potremo fondare nuovi rapporti fra le persone, fra i popoli. Dalla radio, ora, arriva la musica: le nubi lasciano posto al sole. Da cartolina.
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