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ospiziosanbernardokMeno famoso dell’omonimo fondatore della riforma monastica dei cistercensi, è però più conosciuto, se non altro, perché i monaci del suo ordine selezionarono, nei secoli, una razza canina forte e resistente per assistere i viandanti persi nella neve che portano ancora il suo nome. Per noi valdostani, però, Bernardo è un luogo, un colle a 2470 m di altitudine fra la Svizzera e l’Italia, il luogo abitato più alto d’Europa. Un colle conosciuto fin dall’antichità romana, un luogo di passaggio necessario per la via francigena che da Londra arriva fino alle Puglie. Alla fine del IX secolo, forze arabe partite dalla loro base di La GardeFreinet (Costa Azzurra) hanno occupato con altri valichi quello di Mons Jovis e i villaggi dei due versanti. Qui si sono poi dedicati a rapimenti, sequestri, uccisioni, incendi di monasteri, chiese, paesetti. Ci sono poi signorotti locali, cristiani, che li assoldano volentieri per le loro contese; e non manca chi si spinge fino a imitarli nelle estorsioni. E finisce dopo che nel 973 Guglielmo di Provenza distrugge la base araba di La GardeFreinet, provocando il ritiro delle bande dai monti, il colle viene abbandonato, con grave pericolo per i viandanti che devono percorrere, in un’unica tappa, il tragitto da Saint-Rémy a Bourg Saint Pierre. Bernardo, forse nativo di Aosta, costruisce sul colle un ospizio con dormitori e cucine: lo abitano dei monaci votati alla regola agostiniana che accolgono i viandanti e che, per regola monastica!, escono due volte al giorno sui due versanti, aiutati dai cani, per aiutare le numerose persone che attraversano l’Europa dell’epoca. Conclude la sua esperienza come predicatore nel Novarese, dove muore nel 1081 e dove riposa nel Duomo di Novara. Chi sale al Colle resta affascinato dal luogo e dalla volontà di un uomo che dona la vita per i fratelli, abitando un luogo inospitale e pericoloso. Per farvi un’idea, il limite del legname è intorno ai 2200 metri: per scaldare la casa tutto l’anno, occorreva scendere a fare legna e accumularne per tutto l’inverno (di nove mesi!). Di Bernardo resta il motto della sua Congregazione, che oggi conta una settantina di frati fra la Valle d’Aosta e il Vallese. Del Colle diceva: Hic Christus adoratur et pascitur: qui Cristo è adorato e sfamato. La doppia dimensione della fede: l’incontro con Cristo ci porta a scoprire nel fratello il suo volto. Non c’è preghiera che non diventi servizio, non c’è servizio che trovi forza nell’adorazione. Meglio, dal 1922 è patrono degli alpinisti, di chi scala la montagna che è Cristo. Sono contento che il Signore ci abbia dato un santo come lui!

11 Comments

  • laura, 15 Giugno 2009 @ 11:42 Reply

    Non conosco questo santo, a parte queste notizie che ho letto ora, e non so spiegarmi come mai tante persone “riescono” ad essere molto devote ad in santo piuttosto che ad un’altro:io non mi sono mai “affezionata” a nessun santo in particolare, ma di quelli che ho letto un po della loro vita ho provato una sana invidia…spero porti i suoi frutti! E mi rivolgo a loro a volte, sperando nella loro intercessione, ma comunque non resto “legata” a nessuno di loro in particolare, ognuno di loro ha qualcosa che mi accresce il desiderio di conoscere ed amare di più Gesù…

  • Lucia, 15 Giugno 2009 @ 14:39 Reply

    Neanche io sono devota ad alcun santo ed anche a me facevano molta invidia, ma da quando ho scoperto che anche loro non erano perfetti, proprio come noi, e che facevano solo quello che era loro possibile, mi sono riconciliata con loro.
    Evidentemente Dio ha dato loro molti talenti e i loro frutti dovevano essere tantissimi, per noi che ne abbiamo avuti molti meno, i risultati saranno meno eclatanti ed evidenti, ma anche noi cerchiamo di fare ciò che ci è possibile con i limiti che abbiamo. Penso che i santi siano discepoli come noi che hanno camminato più avanti sulla strada dell’imitazione di Gesù, possiamo solo prenderli come modello e poi lasciar fare al buon Dio. CIAO

  • laura, 15 Giugno 2009 @ 15:49 Reply

    X Lucia: non mi scoraggio infatti, anche io mi sento rincuorata per il fatto che non sono nati santi, ma hanno sbagliato anche loro…
    In più di una occasione ho sentito sacerdoti dire che il dispetto più grande che possiamo fare ai santi(io aggiungerei e pure a noi stessi!!) è metterli su un piedistallo e vederli irraggiungibili. Penso sia proprio così: possiamo prenderli come modello come dici anche tu, fare il possibile, e poi ci penserà Lui a moltiplicare il quasi nulla che siamo capaci di fare o dare…come ha fatto con i pani e i pesci…ciao

  • tiziana, 16 Giugno 2009 @ 14:41 Reply

    Si Laura, anch’io sono della tua stessa opinione.
    Se penso a san Paolo, a san Agostino , a san Francesco…. che prima di essere stati santi erano pubblici peccatori ho una grande speranza.
    Penso che la santità è un cammino di vita , è un percorso di ognuno nella piena libertà che solamente un giorno ci verrà rivelata….

  • cinzia e lorenzo, 16 Giugno 2009 @ 19:38 Reply

    Parlando di Santi,
    sentiamo di volere davvero bene a San Francesco D’Assisi
    Nella sua povertà e semplicità, nella gioia del suo canto, nella sua Lode ha avvicinato tanti al Cristo….

  • laura, 16 Giugno 2009 @ 21:22 Reply

    S.Francesco x me è stato il santo che mi ha aperto uno spiraglio nel cuore all’inizio del mio cammino alla ricerca di Dio…qualche anno fa ero molto lontana dalla chiesa, dai preti in particolare, andavo a messa solo se “costretta” da funerali, matrimoni ecc. E’ stato grazie ad una “caccia francescana” con il gruppo scout di mio figlio che dentro di me è cominciato a cambiare qualcosa…piano piano. Una serata molto particolare, i capi scout che interpretavano S. Chiara, i vari personaggi, e alla fine S. Francesco: sembrava stesse lì sul serio e più ascoltavo quello che diceva più le lacrime uscivano da sole, e non riuscivo a smettere…e lì mi si sono affollate tante domande nella testa, a proposito della mia vita, di cosa ne stavo facendo…e la mia vita ha cominciato a cambiare!

  • ww, 16 Giugno 2009 @ 23:52 Reply

    @Paolo
    Mi piacerebbe leggere qualcosa per approfondire la vita di San Bernardo.
    Avresti qualche dritta da darmi?
    Grazie!

  • Paolo, 17 Giugno 2009 @ 08:55 Reply

    @ww Esiste un testo su san Bernardo ma non credo sia di facile reperimento, si intitola “san Bernardo del Montjou”, se vieni in valle si riesce a trovare dai canonici a Saint Oyen. Altrove non so. (Del Montjou per sanare la lotta far Svizzera e Italia: la prima sostiene che Bernado è nato a Mentone, noialtri che è nato ad Aosta…)

  • ww, 17 Giugno 2009 @ 20:20 Reply

    @Paolo
    Grazie ancora!
    Inserirò una tappa a Saint Oyen la prossima volta che verrò su.

    Un saluto a tutti!

  • Andrea, 19 Giugno 2009 @ 18:56 Reply

    Anni fa,in occasione di una mia visita a Don Maquignaz e in una giornata molto calda in Aosta. siamo saliti al colle per respirare aria fresca. Nella chiesa del monastero mi sono confessato e sono rimasto in meditazione contornato dal fascino spirituale che quel luogo emana.
    Continuo a ricordare quella giornata per due splendidi motivi:
    +la più affascinante confessione e relativa meditazione sul perdono.(con don Luigi)
    +un profondo legame con la mia sposa che è andata avanti .
    Due fonti di aria fresca.
    Anche il Piccolo S. Bernardo ha il suo fascino.
    Grazie per lo spazio.

  • Bruna, 19 Giugno 2009 @ 21:37 Reply

    A me piacciono san Francesco con la sua povertà.
    San Pio da Pietralcina, che dopo il buon Dio e la Santissima Maria, prego
    tutti i giorni.Tre volte al giorno recito la preghiera per i presbiteri.
    Grazie per il vangelo spiegato con il video. BELLO MERAVIGLIOSO.

    Saluti e grazie di nuovo.

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